Al raggiungimento dei lungimiranti obiettivi fissati dal Green Deal, che ha delineato la strategia di crescita dell’agricoltura europea nei prossimi decenni, e volti, in particolare, a realizzare una difesa fitosanitaria decisamente più sostenibile, possono contribuire anche i Bacillus spp. per la gestione della muffa grigia, una delle più gravi malattie fungine di uva da tavola, fragola e numerose colture ortofrutticole e floricole.
Lo ha comunicato Rita Milvia De Miccolis Angelini, ricercatrice presso il Dipartimento di scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (Disspa), Sezione di Patologia vegetale, dell’Università di Bari “Aldo Moro”, sulla scorta degli interessanti risultati ottenuti dal gruppo di ricerca di cui fa parte, in occasione dell'incontro “Advanced Integrated Pest Management” organizzato da Fruit Communication, Associazione regionale pugliese tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra), Associazione italiana protezione delle piante (Aipp) e Università di Bari.
Bacillus spp. contro la muffa grigia
«La transizione verso un sistema alimentare dell’Ue più sano e sostenibile, necessario per far fronte ai cambiamenti climatici, proteggere l’ambiente e preservare la biodiversità, poggia sul potenziamento dell’agricoltura biologica e sull’utilizzo, sia in essa sia nella produzione integrata, di metodi di controllo alternativi agli agrofarmaci di sintesi.
Fra i patogeni di più difficile contenimento spicca la Botrytis cinerea, agente causale della muffa grigia polifago e ubiquitario, dotato di capacità di adattamento a differenti condizioni ambientali, elevata variabilità genetica e alto rischio di acquisizione di resistenza a fungicidi. Nella protezione da questa malattia i punti critici sono rappresentati dall’ambiente protetto e confinato (serra, tunnel serra, tendone), dalla presenza di un microclima idoneo e dall’elevata suscettibilità dei frutti».
Numerosi sono i fungicidi disponibili per la gestione della muffa grigia. Di pari passo, tuttavia, ha informato De Miccolis Angelini, è cresciuta negli ultimi anni anche la disponibilità, fra gli agenti di biocontrollo (BCA), di diversi ceppi di Bacillus spp.
«L’impiego di BCA è una promettente alternativa all’uso intensivo dei prodotti fitosanitari di sintesi. Il genere Bacillus include antagonisti microbici tra i più efficaci, il cui meccanismo d’azione si articola nella produzione di sostanze antimicrobiche (lipopeptidi), nella competizione per lo spazio e i nutrienti e nella induzione di meccanismi di difesa».
Impiego razionale di BCA
L’impiego razionale degli agenti di biocontrollo, e in particolare dei Bacillus spp., per il loro buon esito, deve tenere conto però di diversi fattori: la loro sopravvivenza e la persistenza dell’efficacia in condizioni ambientali diverse, l’eventuale effetto accumulo da applicazioni consecutive, la persistenza delle sostanze prodotte, il momento di intervento.
«Inoltre prove di sensibilità di Bacillus spp. a fungicidi, quali boscalid, ossicloruro di rame, idrossido di rame, cyprodinil, fenhexamid, fluazinam, fludioxonil, fluopyram, iprodione, pyrimetanil, miscele di cyprodinil + fludioxonil e di boscalid + pyraclostrobin, alla dose di etichetta, hanno mostrato piena compatibilità a eccezione di una leggera inibizione della crescita causata da ossicloruro di rame e fluazinam.
L’intervallo fra i trattamenti indicato per i diversi formulati tiene conto del decadimento (anche dopo 3-4 giorni) delle popolazioni dei Bacillus applicate su vite e fragola con i trattamenti, comunque variabile in funzione dei prodotti e delle condizioni ambientali».
Prove di efficacia di Bacillus spp. su uva da tavola
Negli anni scorsi sono state condotte prove di efficacia su uva da tavola (varietà Italia o Red Globe coperte per il posticipo della raccolta) e su fragola mettendo a confronto diversi programmi di protezione basati sull’alternanza tra fungicidi di sintesi e formulati a base di Bacillus spp.
«I programmi di protezione basati sull’integrazione di BCA, tra cui diversi ceppi di Bacillus, si sono dimostrati efficaci nei confronti della muffa grigia – ha concluso De Miccolis Angelini –. Presentano inoltre il vantaggio di ridurre il rischio di resistenza a fungicidi in B. cinerea e di residui di fungicidi nei prodotti. La migliore strategia potrebbe essere l’uso di fungicidi chimici di sintesi nelle prime fasi della stagione con l’uso dei Bacillus per le fasi finali prima della raccolta».