Nuova acquisizione per Inalca, società del gruppo Cremonini, che ha ampliato il polo produttivo di Modena acquistando a poco più di 7 milioni la Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (Modena), azienda specializzata nel settore carni e fallita a fine settembre scorso.
Nell'acquisizione sono ricompresi tutti i lavoratori "con contratto in essere", ovvero tutti i dipendenti, gli 80 assunti direttamente e gli altri 45 lavoratori con contratti di somministrazione attraverso agenzie interinali.
«Nei prossimi giorni - ha comunicato il commercialista Stefano Zanardi, curatore del fallimento - verrà formalizzato il trasferimento del ramo di azienda». Lo riportano Gazzetta di Modena e Resto del Carlino.
Contro ogni aspettativa
Il futuro della Castelfrigo era alquanto incerto soprattutto dopo il primo bando a novembre andato deserto. lo stabilimento è in buone condizioni, i dipendenti sono già formati, ma la mole di cause legali dei lavoratori assunti dalle coop in appalto, poi fallite, aveva probabilmente spaventato le diverse aziende interessate.
La controversia aveva segnato la vigilia dell'asta quando una settantina di lavoratori, già estromessi la prima volta dalle cooperative esterne che li contrattualizzava, aveva impugnato davanti al giudice il provvedimento di licenziamento seguito al fallimento dell'azienda.
Un polo produttivo completo
Un'operazione questa che consente a Inalca di completare il proprio polo produttivo modenese, ampliando la sfera di competenza anche alle carni suine e non soltanto bovine. Un polo che negli ultimi anni si è arricchito di importanti acquisizioni come quella della ex Unipeg (che prima era Castelcarni, sempre di Castelnuovo) e della ex Fumar di Solignano di Castelvetro, altra azienda che era fallita.