Lo sfondo è quello del porto di Bari, dove a detta dell’Associazione GranoSalus sarebbe giunta una nave piena di frumento contaminato. Così tramite internet e anche grazie alla propria pagina Facebook, GranoSalus ha proceduto immediatamente a darne notizia all’opinione pubblica, annunciando l’arrivo a Bari di una nave con «8mila tonnellate di grano ucraino pieno di funghi tossici per l’uomo, dall’odore e sapore di pesce marcio», con l’auspicio che «che il grano fosse solo ammuffito e non arricchito anche di metalli radioattivi».
Eppure quella nave trasportava semplicemente minerali argillosi. Tanto clamore per nulla quindi, se a restare non fosse la preoccupazione di Italmopa, l’Associazione industriali mugnai d’Italia. Infatti stando alle parole del presidente di Italmopa Cosimo De Sortis «siamo profondamente preoccupati dal susseguirsi di aggressioni immotivate ed ingiustificabili e dalla crescente violenza verbale nei riguardi delle importazioni, peraltro indispensabili, di frumento duro. Alcune Associazioni di produttori agricoli hanno deliberatamente optato per un’irresponsabile politica di comunicazione volta a infondere nelle pubbliche autorità e nei consumatori un sentimento di diffuso sospetto sul frumento di importazione. Una strategia che risponde a esclusivi interessi sindacali e di categoria abilmente camuffati dietro un presunto interesse generale del tutto inesistente».
Sempre restando nello stesso porto, ma tornando indietro di qualche settimana, una nave contenente frumento duro di provenienza canadese venne sequestrata dal Comando Regione Carabinieri Forestale Puglia proprio in concomitanza di una manifestazione dei produttori cerealicoli presso lo stesso porto di Bari, poiché si temevano valori di contaminanti superiori a quelli tollerati dalle norme comunitarie. Fatte le analisi, il frumento risultava conforme alle leggi. Eppure, a seguito di questi avvenimenti, il dilagare dei sospetti verso i frumenti d’importazione presso i consumatori secondo Italmopa non può fare altro che arrecare un enorme danno d’immagine al sistema molitorio nazionale, che è da sempre un’espressione d’eccellenza del made in Italy».