Il dato: negli otto anni di crisi (2007-2015) le cooperative hanno messo a segno un +10,1% di nuovi occupati. Il Sistema Italia, nello stesso periodo, ha registrato invece un calo del 2,4%, passando da 23.048.000 a 22.492.000 occupati (dati Istat 29 aprile 2016). Da questi numeri parte la 39esima Assemblea Nazionale di Confcooperative, svoltasi a Roma lo scorso 4-5 maggio.
«I cooperatori hanno sempre risposto ai bisogni del Paese, e nella prossima stagione vogliamo continuare a esserci con forza, perché dove c’è un bisogno c’è un futuro per la cooperazione e per la nostra Italia».
Il riconfermato presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, si è dettagliatamente soffermato sulla questione lavoro, sottolineando che i buoni risultati in termini occupazionali delle cooperative risiedono anche, e soprattutto, nel valore di “ascensore sociale” proprio delle stesse. Nello specifico, il 60% degli occupati nelle cooperative è donna, di queste, il 26,3% è nella governance delle imprese associate (rispetto al 16% degli altri modelli d’impresa); gli stranieri rappresentano il 15% degli occupati complessivi; mentre i giovani under 35 sono presenti in 1 cooperativa su 3.
Altro tema centrale della relazione: il Patto per Occupazione lanciato da Confcooperative. «Riguardo al costo del lavoro, bisogna insistere sulla strada della riduzione: più leggero per le imprese più soldi in tasca ai lavoratori» ha affermato Gardini.
Mentre sulla questione pensioni, «sì alla staffetta generazionale, per contrastare il 36,7% di disoccupazione giovanile, siamo pronti a pagare cash e anticipato per 10 anni la differenza tra la pensione piena e quella penalizzata per chi è a un anno dalla pensione.....
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