L'amministratore delegato del gruppo Sdf (Same Deutz Fahr) Lodovico Bussolati non nasconde la propria soddisfazione. In uno scenario di riferimento molto complesso, con mercati recessivi e tutti i big mondiali della meccanizzazione agricola in sofferenza, chiude un bilancio 2016 positivo, con un fatturato stabile - 1,36 miliardi di euro, di poco sotto al record 2015 di 1,39 miliardi - e un margine operativo lordo dell'8,7%, pari a 119 milioni di euro. «Siamo particolarmente soddisfatti di questo andamento, che è un consolidamento positivo della tendenza che abbiamo registrato negli ultimi anni e una conferma del nostro piano di sviluppo industriale. Un piano - evidenzia Bussolati - che riteniamo ci possa portare agli 1,6 miliardi di fatturato entro il 2020. Come pianificato».
E che consente al gruppo Sdf di continuare nella politica di investimento. La conferenza stampa di Lauingen in Baviera, oltre ai dati di bilancio, dà infatti il la al nuovo stabilimento tedesco, realizzato e messo in produzione in poco più di due anni, nei tempi programmati, con un investimento di circa 90 milioni di euro. 150mila metri quadrati di superficie, 42mila dei quali coperti e una capacità produttiva annua di 5-6mila unità. Pochi? «Giusti - sottolinea Bussolati - poiché non è solo il numero che conta ma il fatto che il nuovo stabilimento ci permette di produrre quel mix di macchine, dalla media all'altissima potenza che riteniamo siano quelle su cui il marchio Deutz può davvero incidere».
Intanto le quote di mercato europee del gruppo Sdf nei trattori sopra ai 50 Cv migliorano, 10,7% nel 2014, 11,3% nel 2015 per toccare l'11,6% nel 2016. Trattori che, insieme alle mietitrebbie, sono e rimarranno il core business del gruppo di Treviglio. «Confermiamo il lancio della serie 11 Deutz a inizio 2018 e stiamo facendo un ragionamento futuro su una possibile serie 8. Ma di questo se ne parlerà non prima del 2019. In ogni caso - conclude Bussolati - non siamo interessati a entrare nel mondo delle attrezzature e, dopo la chiusura dei mesi scorsi del rapporto con Kverneland, non prendiamo in considerazione nuovi rapporti di fornitura di quel tipo di macchine».