La legge 11 dicembre 2016 n. 232, ai commi 8, 9 e 10 del lunghissimo art. 1, ha prorogato le regole per gli ammortamenti maggiorati, esistenti già dall’anno scorso, e introdotto una maggiorazione assai superiore per i beni strumentali ad alto contenuto tecnologico.
La norma riguarda, ovviamente, le sole aziende soggette alle regole del reddito d’impresa, e non quelle che determinano il reddito imponibile secondo altri criteri, come quello catastale.
Per i beni durevoli, che possono svolgere la loro funzione per più anni, il relativo costo viene diluito nel tempo (ammortizzato), per quote annuali.
A differenza dell’ammortamento economico, che prende in considerazione la vita utile del bene, quello fiscale si calcola in base a percentuali fisse: la durata del periodo di ammortamento può pertanto variare in funzione delle percentuali adottate.
Il “super ammortamento”
L’ammortamento maggiorato, applicabile alle macchine nuove acquistate negli anni 2016 e 2017, consiste in una maggiorazione delle quote di ammortamento nella misura del 40%.
Ciò significa che per una macchina agricola operatrice acquistata nel 2017 a 200.000 euro, le quote annuali (ordinarie e con l’agevolazione) sono le seguenti (Tab. 1).
L’azienda, nei sei anni di ammortamento, ridurrà il proprio reddito imponibile di 80.000 euro complessivi: con un reddito pro capite di almeno 45.000 euro (su cui le imposte incidono per il 39%, comprese le addizionali), il risparmio fiscale si aggira sui 31.200 euro.
Un risparmio che equivale a un contributo in conto capitale (soggetto a tassazione) di circa 51.100 euro che, rapportati all’investimento, corrisponde al 25,5%.
Alta tecnologia da supportare
Ben più significativa è l’incidenza della maggiorazione (il cosiddetto iper ammortamento) prevista per i beni strumentali a alto contenuto tecnologico, che rientrano nei parametri fissati dall’allegato A alla legge di Stabilità.
Potrà stupire il fatto che, dopo anni di tentativi andati a vuoto, il governo abbia previsto un regime di agevolazioni fiscali dedicate proprio ai contoterzisti: ma non è stato un caso.
L’estensione dell’iper ammortamento anche alle imprese agromeccaniche è il frutto di un lungo lavoro di sensibilizzazione del governo, e del ministro Maurizio Martina in particolare, attuato dal Cai, il Coordinamento Agromeccanici Italiani.
Il progetto “Industria 4.0” è stato individuato come lo strumento principale: la stessa Agenzia delle Entrate ha riconosciuto che nella voce “macchine, anche motrici e operatrici” sono comprese le “macchine per l’agricoltura 4.0, quali tutte le trattrici e le macchine agricole – portate, trainate e semoventi – che consentono la lavorazione di precisione in campo grazie all’utilizzo di elettronica, sensori e gestione computerizzata delle logiche di controllo”.
La stessa circolare ha confermato che rientrano nell’iper ammortamento anche i “dispositivi e macchine di supporto quali, ad esempio, sistemi di sensori in campo, stazioni meteo e droni”.
Con l’iper ammortamento, le quote ordinarie possono essere aumentate del 150%: ad esempio, un kit per la guida satellitare del valore di 20.000 euro, grazie all’iper ammortamento porta ad un risparmio fiscale assai rilevante (Tab. 2).
Con un reddito soggetto alla tassazione al 39%, la riduzione del costo fiscale nel periodo di ammortamento ammonta a € 11.500 che, rapportati al costo della macchina, incidono per il 57,5%.
Anche qui, se si considerasse l’equivalenza con un contributo in conto capitale (tassabile), si avrebbe un’incidenza dell’85%: una percentuale di intervento di notevole intensità, ben superiore a quella di altre provvidenze.
Le macchine interessate dalla novità iper ammortamento
Chiaramente, come avviene in altri casi, le maglie per accedere ad un contributo tanto “pesante” sono state ristrette solo a casi particolari, che si ritiene opportuno andare ad esaminare nel dettaglio.
In particolare vi rientrano i beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti; fra questi sono comprese le macchine agricole, “anche motrici e operatrici”, come confermato dall’Agenzia delle Entrate.
Rientrano altresì nell’iper ammortamento i singoli dispositivi, magari montati come accessori (after market), per aggiornare sul piano tecnologico macchine già presenti in azienda e ancora efficienti.
Si tratta quindi, più che di “macchine” vere e proprie, di applicazioni acquistabili anche come secondo equipaggiamento, come quelli utilizzati nell’agricoltura di precisione:
- i sistemi di localizzazione satellitare, con le relative interfacce-utente, come schermo video e computer di bordo;
- i sistemi per la guida assistita e automatica;
- i kit a controllo satellitare per la semina e la distribuzione di mezzi tecnici capaci di incrociare le varie passate senza sovrapposizioni;
- i sistemi per l’interconnessione fra macchine diverse secondo il protocollo Isobus;
- i sensori a infrarossi collegati al satellitare, per realizzare mappe di vigore vegetativo;
- i dispositivi per il dosaggio variabile dei mezzi tecnici (Vrt), capaci di “leggere” mappe di prescrizione predeterminate in azienda.
Sostenibilità e tracciabilità
Sono inoltre compresi anche i sistemi per garantire la tracciabilità e la sostenibilità, come ad esempio quelli per la localizzazione satellitare delle macchine che distribuiscono mezzi tecnici o sostanze che devono essere tenute sotto controllo, come irroratrici, e macchine per la distribuzione di liquame, letame e concimi di sintesi.
Il sistema deve rendere tracciabili gli interventi nel tempo e nello spazio, il rispetto dei piani di spandimento, riguardo ai periodi di sospensione, allo stato delle colture e alle fasce di rispetto.
Il beneficio si applica anche ai dispositivi per il controllo a distanza della macchina in relazione a possibili anomalie di funzionamento con l’invio automatico di un segnale di allarme dalla centrale operativa aziendale; come nel settore dell’autotrasporto, questi dispositivi possono verificare la tecnica di guida del trattorista, con l’emissione di report specifici.
Una particolare attenzione è stata data alla sicurezza e all’ergonomia, vista in un’ottica di interazione fra uomo e macchina, come ad esempio i sensori di peso corporeo per la regolazione automatica della sospensione del sedile, o di tasso alcolico del conducente con blocco dell’avviamento.
Possono inoltre rientrare i sistemi di rilevamento di corpo inerte (per infortunio o malore), con automatico invio di allarme ad una centrale operativa, anche aziendale, per attivare procedure di soccorso o di emergenza.
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