Un tricolore con tre onde sarà il nuovo marchio distintivo del made in Italy. Richiama il concetto di crescita e di sviluppo completate dalla scritta “the extraordinary italian taste”.
“Da oggi l’agroalimentare italiano sarà più forte e riconoscibile sui mercati internazionali. Finalmente un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti” ha detto il ministro Maurizio Martina.
Già oggi molti prodotti alimentari italiani sono riconoscibili sui mercati esteri grazie a un’esplicita indicazione che affermava il “made in Italy” accompagnata dall’immagine del tricolore. Il logo ufficiale potrà quindi porre qualche problema a chi vorrà continuare a riportarlo in etichetta. L’utilizzo del logo ufficiale sarà regolamentato in maniera puntuale con specifici controlli per evitare un uso scorretto o fraudolento.
I prodotti di Paesi come la Francia e la Germania che hanno già adottato ufficialmente la bandiera nazionale per garantire l’origine dei prodotti.
Per ora secondo quanto comunicato dal Mipaaf il marchio servirà alla promozione del made in Italy agroalimentare, sotto una bandiera unica, e contrastare l’Italian sounding. Il logo verrà utilizzato in occasione delle fiere internazionali, in attività di promozione nei punti vendita della gdo estera, nelle campagne di comunicazione e promozione sui media tradizionali e sui social media. Un segno unico utile per veicolare un’idea unitaria del made in Italy dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintive. Il marchio verrà utilizzato fin dalle prossime giornate all’interno del Padiglione del Vino e del Padiglione del Cibo a Expo. Secondo il Ministro si parte ora “da Expo Milano 2015 per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità per proseguire con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici. L’obiettivo è essere al fianco delle imprese che hanno consentito all’Italia di registrare una crescita del 70% dell’export agroalimentare negli ultimi 10 anni. Abbiamo chiuso il 2014 con 34,4 miliardi di €, nel primo trimestre del 2015 siamo a oltre 8,7 miliardi e il nostro obiettivo è arrivare a 36 a fine anno. Anche sfruttando bene l’Expo possiamo puntare all’obiettivo di 50 miliardi di export nel 2020”.