Nel 2016 sono stati circa 38mila gli ettari in Italia destinati alla moltiplicazione di sementi ortive e aromatiche. È quanto emerge dall’indagine condotta da Assosementi tra le sue ditte associate. Rispetto alla precedente rilevazione, che si riferisce al 2014, il quadro evidenzia una sostanziale stabilità, ad eccezione del coriandolo sulla cui performance hanno inciso la forte domanda da parte dai paesi asiatici e le caratteristiche della coltura che non mostra particolari esigenze.
«L’esito dell’indagine conferma, ancora una volta, l’attività di moltiplicazione delle sementi ortive ed aromatiche come segmento di punta dell’intero settore sementiero nazionale -, ha commentato Nicola Santini, presidente della sezione Ortive di Assosementi -. Il buon risultato non è casuale e poggia su una solida base, costituita da almeno tre elementi vincenti: l’elevata professionalità delle ditte operanti nel comparto, la presenza nel nostro paese di molte aree particolarmente vocate a questo tipo di produzione e l’adozione di leggi specifiche da parte di alcune regioni per tutelare e favorire lo sviluppo dell’attività di moltiplicazione. La corretta gestione delle produzioni sementiere sul territorio è un elemento altamente qualificante per le nostre produzioni sementiere in termini di qualità garantita dei prodotti e di opportunità di reddito per gli agricoltori».
«Non è un caso – ha concluso Santini - che le regioni ove maggiormente sono diffuse le coltivazioni sementiere non solo orticole sono quelle che storicamente hanno sostenuto queste produzioni da un punto di vista organizzativo e normativo. La vocazionalità del nostro Paese per questo tipo di coltivazioni è però generale e non si limita a detti territori: come Assosementi cerchiamo di informare e sensibilizzare le Amministrazioni locali affinché accrescano il proprio grado di attenzione e di supporto per le produzioni sementiere».
L’indagine Assosementi evidenzia una ripartizione regionale dell’attività di moltiplicazione che vede ancora una volta in testa l’Emilia-Romagna con quasi 13mila ettari dedicati, seguita da Marche (circa 9mila), Puglia (4.200) e Molise (circa 2.700)
Entrando più in dettaglio nei dati raccolti, tra le specie aromatiche spicca l’elevata crescita messa a segno dalle sementi di rucola (910 ettari destinati alla moltiplicazione, +78% rispetto al 2014), mentre sul fronte delle ortive emergono il ravanello (2.000 ettari, +22%) ed il pisello (1.700 ettari, +45%).