Gelate tardive e alluvione, Agricat pagherà dopo ulteriori controlli

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Respinte un gran numero di domande di indennizzo per gli eventi calamitosi della primavera 2023, ma il Fondo precisa: in corso ulteriori accertamenti prima di procedere ai pagamenti

Brutta sorpresa per molti imprenditori agricoli, in gran parte emiliano-romagnoli ma anche lombardi, marchigiani, veneti e toscani, che a partire dal 22 agosto hanno cominciato a ricevere nelle loro caselle di posta elettronica certificata messaggi da parte del fondo Agricat nei quali si legge che le loro domande di indennizzo per i danni subiti a causa delle gelate tardive e dell'alluvione del 2023 sono state respinte del tutto o in parte. Nelle e-mail però non si spiega il motivo del rifiuto delle istanze.

Dopo il danno, dunque, la beffa, anche perché l'erogazione dei contributi tecnicamente è prevista nella primavera dell'anno successivo a quello degli eventi calamitosi. Nello specifico, ad esempio, l'erogazione dei contributi per i danni subiti nel 2023 sarebbe dovuta avvenire indicativamente tra marzo e aprile 2024. E per denunciare la situazione hanno alzato la voce tutte le principali organizzazioni agricole e anche la Regione Emilia-Romagna. Nel frattempo Ismea ha fornito la sua versione dei fatti, lasciando intendere che i risarcimenti arriveranno nei prossimi mesi e ha convocato una riunione con i rappresentanti dei Caa per martedì 3 settembre.

Come interpretare i dati

A quanto pare il problema è dovuto principalmente all'interpretazione dei dati con i quali Agricat stabilisce quali domande di risarcimento hanno diritto di essere accolte e quali no. Un insieme di immagini satellitari, dati meteo e perizie sul campo. Un sistema che a quanto pare finisce per attribuire indennizzi ad aziende che non hanno subito danni e negarli ad altre che li hanno patiti, magari perché i terreni sono in zone collinari e il satellite non ha potuto vedere ristagni d'acqua.

Infatti, durante il tavolo tecnico di martedì - si legge in una nota - saranno affrontati anche gli aspetti gestionali connessi alle perdite di produzione agricola conseguenti agli eventi alluvionali del 2023 e alle gelate tardive, si parlerà delle modalità di determinazione dei danni alle coltivazioni e sulle procedure di liquidazione degli indennizzi relativi all’annata agraria trascorsa.

L’incontro consentirà ai responsabili di Agricat di illustrare i primi esiti legati all’operatività del Fondo sulla base dell’esperienza fin qui acquisita dal soggetto gestore in questo primo anno di attività.

Agricat: presto i primi risarcimenti

E con un altro comunicato stampa Agricat fa sapere che "a settembre saranno effettuati i primi pagamenti di 542 produttori per i danni delle alluvioni, e dal 2 ottobre seguiranno tutti gli altri". Inoltre, la società che fa capo a Ismea sottolinea che le pec inviate agli agricoltori sono "un mero avviso il cui esito sarà concluso solo il 2 ottobre dopo i necessari e ulteriori approfondimenti". Insomma, la speranza è che alla fine i soldi arriveranno nei conti correnti delle aziende agricole.

Confagricoltura: così la frutticoltura muore

«Siamo senza parole, ma soprattutto non comprendiamo le motivazioni – dice il presidente regionale di Confagricoltura Marcello Bonvicini – il fondo mutualistico nazionale Agricat istituito da Ismea proprio per risarcire i danni da gelo o alluvione ha rigettato gran parte delle domande d'aiuto. Nello specifico, solo un numero esiguo di domande di risarcimento danni da gelo è stato accettato sulle 5.000 presentate in regione, a fronte di oltre 30mila ettari di colture danneggiate».

Mentre per le alluvioni che hanno travolto e stravolto la provincia di Ravenna, per ben due volte nel maggio del 2023, danneggiando circa 2.000 aziende su oltre 6.000 «l'80% di domande è stato respinto – lamenta Bonvicini –. Ma non va bene nemmeno alle poche aziende che hanno ottenuto una risposta positiva da Agricat, di queste infatti solo il 20% sta ricevendo molto lentamente i contributi promessi».

Confagricoltura Emilia-Romagna traccia poi il perimetro delle aree colpite dalle gelate primaverili nell'aprile 2023: il 50% delle domande sono state presentate da aziende associate nel Ferrarese, poi a Modena e Ravenna come pure a Bologna, Forlì-Cesena e Rimini, Reggio Emilia e Piacenza.

«Rimane inascoltato l'allarme lanciato più volte a sostegno del comparto frutticolo regionale – rimarca Bonvicini – per salvare un patrimonio che sta scomparendo, messo a dura prova da anni di prezzi all'origine troppo bassi e problematiche fitosanitarie senza soluzione fino a ridurre la superficie coltivata da 65.000 a 41.000 ettari in meno di venti anni».

Cia: il banco rischia di saltare

«Agricat, pagato dagli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace – spiega in una nota la Cia – quando invece una burocrazia di gestione lenta e male organizzata rischia di fare saltare il banco, con l’unico risultato di non girare le risorse alle imprese agricole colpite. Il Fondo nasce con l’obiettivo di ampliare la base delle aziende che ricorrono a strumenti di gestione del rischio e deve essere quindi integrato alle polizze assicurative; ad oggi Agricat è completamente scollegato dall’assicurazione agevolata. Inoltre, è inconcepibile che strumenti informatici e procedure inadeguate arrechino enormi danni ai produttori scaricando strumentalmente colpe sui tanti Caa».

Coldiretti: subito incontro con i vertici di Agricat

Coldiretti si è prontamente attivata per chiedere un incontro urgentissimo con i vertici di Agricat al fine di individuare soluzioni rapide che portino le imprese a ottenere il ristoro per i gravi danni subiti. "Non è accettabile – si legge in una nota della confederazione dell'Emilia-Romagna – che così tante domande non siano state ammesse, anche considerando che Agricat è stato pensato per dare sostegno agli agricoltori che abbiano subito danni alle proprie coltivazioni in conseguenza di un evento catastrofale ed è in gran parte finanziato con i fondi spettanti agli agricoltori dalla Pac".

«Il comparto ortofrutta e in special modo quello delle pere – fa notare il direttore di Coldiretti Emilia-Romagna Marco Allaria Olivieri – negli ultimi cinque anni è stato flagellato da una serie di eventi calamitosi che ne hanno messo a rischio la stessa sopravvivenza. Anche questa volta Coldiretti regionale si è prontamente attivata in collaborazione con gli uffici della Confederazione nazionale al fine di difendere il comparto e far sì che Agricat sia uno strumento efficace nel ristorare tutte le aziende danneggiate».

Mammi: «Agricat non funziona»

«Apprendiamo dalle associazioni che rappresentano le imprese agricole che sono arrivate alle aziende lettere di diniego degli indennizzi da parte del sistema AgriCat: siamo al paradosso – tuona l'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna Alessio Mammi –. Si tratta di un atteggiamento grave e incomprensibile nei confronti delle imprese agricole dell'Emilia-Romagna, ci attiveremo immediatamente presso il Governo
per un incontro chiarificatore, in modo che ci vengano spiegate le ragioni di questa decisione insensata. Sarà anche l'occasione, come ribadito più volte, per fare presente che il sistema Agricat non sta funzionando e non garantisce le risorse alle imprese in modo rapido come dovrebbe – conclude Mammi – mettendo a serio rischio il reddito e la tenuta delle aziende che hanno diritto di beneficiarne».

Gelate tardive e alluvione, Agricat pagherà dopo ulteriori controlli - Ultima modifica: 2024-08-31T16:46:40+02:00 da Redazione Terra e Vita

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