l riso si conferma il comparto agricolo che più di ogni altro ha saputo integrare lo strumento assicurativo nella gestione in azienda. Lo confermano i dati della campagna 2024: con il 77% della Sau coperta da polizze e un valore assicurato di 653 milioni di euro (+10,4% rispetto al 2023), che copre pressoché l'intera produzione vendibile, la coltura scala la classifica dei principali prodotti assicurati, al terzo posto dopo uva da vino e pomodoro da industria e al primo tra i seminativi.
Evidente la consapevolezza dei risicoltori nei confronti dei rischi climatici e l'elevata propensione ad attivare polizze assicurative agevolate. È quanto emerge nell'incontro di "Strumenti e prospettive per la prevenzione e gestione dei rischi nella filiera del riso'", organizzato da Ismea a Risò 2025, il Festival Internazionale del Riso a Vercelli.
Dal punto di vista territoriale, le polizze agevolate si concentrano per oltre il 99% in termini di valori assicurati al Nord, in particolare nella Pianura Padana, con Piemonte e Lombardia rispettivamente con il 55,6% e il 40,8% dei valori. Positive anche le superfici coperte, che nella scorsa campagna hanno sfiorato i 175mila ettari, (+6,2% sul 2023), con una media assicurata per azienda di 68,1 ettari, (in generale è di 20,72 ettari); evidente anche il graduale processo di accorpamento fondiario, con il numero di aziende assicuratescese nel 2024 a 2.567 (2.618 del 2023).
Quanto ai costi assicurativi, i premi ammontano a 34,2 milioni, con una tariffa media del 5,24%. Elemento distintivo è l'adesione quasi totale al Pacchetto C, che tutela le aziende da avversità ricorrenti come grandine, eccesso di pioggia e vento forte, che rappresenta oltre il 99% dei valori assicurati.
Tra gli strumenti innovativi a supporto della programmazione è stata presentato l progetto pilota Catastrophic events vulnerability index (Cevi), sviluppato da Ismea per misurare a livello comunale la vulnerabilità dei territori ai principali eventi climatici estremi (gelo, alluvione, siccità). L'indice, che sarà pubblicato entro fine anno, combina banche dati meteoclimatiche e produttive per identificare con precisione le aree più esposte, anche per singolo evento o avversità.
«Il riso - hanno detto a margine dell'incontro, rispettivamente il presidente e il direttore generale di Ismea, Livio Proietti e Sergio Marchi - è un esempio di come, anche grazie agli strumenti assicurativi messi a disposizione da Ismea sia possibile garantire alle aziende una protezione efficace contro i rischi climatici sempre più frequenti».










