Siglata la convenzione tra Agea, Cnpapal, Conaf e Cnaal che consentirà agli iscritti dei tre albi professionali di prestare assistenza agli utenti nell'elaborazione delle domande di ammissione a benefici comunitari, nazionali e regionali in agricoltura.
L’accordo, annuncia Agea, è giunto «al termine di un lungo confronto tra le parti segnato da un clima di reciproca apertura e volontà di collaborazione che ha consentito di superare le precedenti difficoltà e di porre le condizioni di un utilizzo dei professionisti nel rispetto delle norme e nell’interesse generale degli agricoltori».
A suggello di questa intesa sarà infatti ritirato il ricorso che l’Ordine dei dottori agronomi e forestali e il Collegio nazionale dei periti agrari e periti agrari laureati avevano presentato contro il decreto del ministero dell’Agricoltura e gli atti emanati da Agea con cui gli stessi tecnici erano stati esclusi dall’assistenza alle imprese agricole.
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L’impegno di Agea e dei liberi professionisti
L’accordo prevede l’impegno di Agea di creare un elenco, a adesione libera, da parte dei professionisti i cui criteri di formazione e di attingimento saranno concordati tra le parti. Mentre Cnpapal, Conaf e Cnaal manterranno l’impegno di stimolare l’aggiornamento continuo delle competenze per garantire l’erogazione di adeguati servizi di formazione e consulenza alle aziende agricole, che mai come in questo momento storico sono impegnate nel processo di innovazione, al fine di migliorare la produzione nel rispetto della sostenibilità ambientale.
Un tavolo tecnico permanente
La convenzione prevede inoltre l’istituzione di un tavolo tecnico permanente di confronto per la pianificazione e la programmazione delle necessarie attività di supporto ad Agea, il cui primo incontro è stato già fissato per il 29 ottobre per l’avvio dei lavori.
Braga: «Convezione nel segno della collaborazione»
«Tra Agea e i professionisti si è riaperta una relazione indispensabile per dare risposte alle imprese agricole». Lo ha affermato il presidente del Cnpapal Mario Braga al termine dell’incontro con Agea, sottolineando: «C’è un grande bisogno di modernizzare, razionalizzare, semplificare la burocrazia e dare risposte concrete. L’obiettivo è innovare, far cresce le nostre aziende e renderle sostenibili, aiutandole ad affrontare le sfide cruciali che il contesto globale dei mercati ci sta imponendo. C’è l’urgenza di creare collaborazione, coesione e confronto. Con questa convenzione abbiamo aperto una prima finestra».
In merito al ricorso per l’annullamento del Dm del 21 febbraio 2024 effettuato dai Periti agrari, Braga specifica: «Avevamo impugnato atti che oggi -per un atto di fiducia nei confronti di Agea- noi ritiriamo. Ma nel confronto che noi costruiremmo nel tavolo tecnico le risposte dovranno essere concrete. Sarà nostro intento costruire e pretendere una relazione seria, attenta e severa, ma al tempo stesso serena. Siamo pronti ad affrontare insieme ad Agea questa sfida -alta- e ci auguriamo possa interessare anche tutti gli altri interlocutori del mondo agricolo».
«Le aziende agricole non sono sole – ha concluso Braga – hanno un corpo di professionisti di alta qualità e competenze a loro fianco. Non si va da nessuna parte senza professionismo e visione lungimirante di sviluppo. Un’altra scommessa è quella di riuscire a ringiovanire le nostre imprese rendendole dinamiche in un modello a rete che permetta loro di affrontare al meglio le grandi sfide».
Uniformi: «Riconosciuto il contributo dei professionisti»
«Siamo lieti che questa vicenda sia finalmente risolta e che ciò sia avvenuto attraverso il dialogo e il confronto, anziché con le carte bollate. I motivi del ricorso del Conaf erano fondati, ma la firma del protocollo e il contestuale ritiro del ricorso sono un bene per tutto il comparto agricolo». Così, il presidente del Conaf Mauro Uniformi ha commentato la firma della convenzione, apprezzando la volontà di Agea di riconoscere il ruolo dei liberi professionisti per far crescere il sistema agricolo nazionale. «Da parte nostra – ha concluso – confermiamo la volontà di mantenere aperto il dialogo per lavorare di comune accordo».