La Commissione europea ha rilanciato con forza il valore del cibo europeo con la campagna “Buy European Food”, annunciata da Ursula von der Leyen nel discorso sullo Stato dell’Unione. Un messaggio di identità e orgoglio comunitario che incontra però dubbi concreti: mancano fondi aggiuntivi, non sono chiari i meccanismi operativi e la credibilità rischia di incrinarsi se lo slogan non sarà accompagnato da risorse reali.
Le associazioni di settore, dalla frutta e verdura al lattiero-caseario, chiedono chiarezza. Senza finanziamenti adeguati, la promozione rischia di essere un’operazione di facciata.
La Pac tra autonomia e semplificazione
Il Parlamento europeo ha inviato un segnale forte: la Pac deve avere un bilancio autonomo e più consistente, meno burocrazia e strumenti mirati a sostenere redditi, giovani agricoltori e transizione ecologica.
Per l’Italia, la Pac è vitale: i pagamenti diretti rappresentano la principale garanzia di stabilità per aziende agricole spesso piccole e familiari. Eco-schemi volontari e ben remunerati, autocertificazioni e uso delle tecnologie satellitari per ridurre i controlli burocratici sono le misure che più interessano al nostro Paese, stretto tra costi di produzione crescenti e mercati sempre più instabili.
Spreco alimentare: obiettivi vincolanti, agricoltori parzialmente esclusi
Sul fronte ambientale, Bruxelles impone obiettivi vincolanti contro lo spreco: –10% per l’industria della trasformazione e –30% pro capite per distribuzione, ristorazione e famiglie entro il 2030. Gli agricoltori non saranno direttamente gravati, ma la gestione delle eccedenze resta una partita aperta, soprattutto in Italia dove la rete dei banchi alimentari e delle donazioni è in crescita ma non ancora capillare.
Prezzi agricoli: olio d’oliva in caduta libera
I dati Eurostat del secondo trimestre 2025 mostrano un quadro preoccupante: +27,8% per le uova, +21,1% per la frutta, +13,3% per il latte. Ma soprattutto –39,9% per l’olio d’oliva, un crollo che scuote l’Italia.
Dopo anni di prezzi record, il mercato si ribalta. Per il comparto olivicolo nazionale, già sotto pressione per costi, clima e rese altalenanti, questa inversione può trasformarsi in una crisi strutturale. La sfida è difendere il valore dell’olio extravergine italiano con politiche di promozione mirate, regolazione dell’offerta e concentrazione delle filiere.
Catena del valore e pratiche sleali: i rischi di frammentazione
La revisione delle regole del mercato unico e delle Ocm mira a rafforzare la posizione dei produttori con contratti scritti ed etichettature più trasparenti. Ma resta il nodo delle pratiche sleali (UTP): l’applicazione transfrontaliera rischia di aumentare l’incertezza giuridica e complicare i flussi commerciali intra-Ue.
Per i produttori italiani, che già faticano a far valere il proprio potere contrattuale, è un banco di prova decisivo.
Diplomazia commerciale: tra nuove intese e vecchie incognite
La Commissione guarda agli Stati Uniti e all’India per rafforzare la stabilità commerciale e diversificare i mercati. Per l’Italia agroalimentare questo può significare nuovi sbocchi, ma anche un aumento della concorrenza. La difesa delle Indicazioni Geografiche resta la priorità assoluta per evitare che il valore del made in Italy venga eroso da prodotti di imitazione o da standard produttivi meno severi.
Scorte alimentari: il caso tedesco dei “ravioli per le crisi”
Il tema della sicurezza alimentare non riguarda solo il mercato ma anche la capacità di prepararsi a emergenze e conflitti. In Germania, il ministro dell’Alimentazione e dell’Agricoltura Alois Rainer ha annunciato l’intenzione di rafforzare le scorte nazionali di cibo, storicamente costituite da cereali e latte condensato, introducendo prodotti già pronti al consumo, come ravioli o lenticchie in scatola.
L’obiettivo è garantire riserve utilizzabili immediatamente in caso di guerra, catastrofi naturali o incidenti nucleari, con un investimento stimato tra 80 e 90 milioni di euro. Rainer punta anche al coinvolgimento del settore privato, in particolare delle grandi catene distributive.
La presidente della Croce Rossa tedesca, Gerda Hasselfeldt, ha ribadito che il Paese deve rafforzarsi non solo sul piano militare ma anche civile, chiedendo un finanziamento annuo di 2,5 miliardi di euro per la protezione della popolazione.
Italia: scorte alimentari tra protezione civile e vulnerabilità
A differenza della Germania, l’Italia non dispone di un sistema strutturato e capillare di scorte nazionali alimentari pronte al consumo. Le riserve strategiche riguardano soprattutto carburanti e farmaci, mentre per il settore agroalimentare la gestione delle emergenze è affidata in gran parte alla Protezione civile e a meccanismi straordinari di mercato.
La rete di distribuzione capillare e la forza della filiera agroalimentare nazionale hanno finora garantito resilienza, ma in caso di crisi prolungate — conflitti, catastrofi naturali, interruzioni logistiche — il sistema potrebbe mostrare vulnerabilità.
Tre i punti critici individuati dagli analisti:
- Assenza di riserve alimentari stabili e coordinate a livello nazionale.
- Dipendenza logistica dai porti per importazioni di cereali e materie prime.
- Frammentazione delle responsabilità tra ministeri, regioni e Protezione civile.
Il caso tedesco dei “ravioli in scatola” solleva dunque una domanda anche per Roma: non è forse giunto il momento di valutare una riserva nazionale di prodotti alimentari pronti, utile non solo in caso di guerra ma anche durante catastrofi naturali come alluvioni e terremoti, sempre più frequenti?
Piccole vittorie e segnali dal mercato
Due nuove Dop arricchiscono il registro europeo: l’olio extra vergine “Κρήτη/Kriti” e il formaggio spagnolo “Queso de Burgos”. Intanto, Bruxelles ha dato via libera all’acquisizione di Deliveroo da parte di DoorDash, un’operazione che ridisegna gli equilibri nel mercato delle consegne a domicilio.
I numeri chiave per l’Italia
- –39,9%: il crollo del prezzo dell’olio d’oliva nel II trimestre 2025
- +21,1%: rincaro della frutta nello stesso periodo
- +13,3%: aumento del latte
- +27,8%: incremento delle uova
- 30%: target Ue di riduzione dello spreco alimentare entro il 2030
Le priorità italiane nella Pac
- Bilancio autonomo e stabile per la Pac post-2027
- Pagamenti diretti semplici e rapidi
- Eco-schemi volontari e sostenibili economicamente
- Incentivi per il ricambio generazionale
- Difesa delle filiere strategiche (olio, vino, ortofrutta, latte)
L’Europa tra promozione, sostegno e resilienza
La partita agricola europea si gioca oggi su più tavoli: promozione e identità, sostegno al reddito, transizione ecologica, sicurezza alimentare e resilienza in caso di crisi.
Per l’Italia, le prossime settimane saranno decisive: capire se la campagna “Buy European Food” avrà basi solide, se la Pac verrà dotata di un bilancio realmente adeguato e se verranno introdotti strumenti di gestione delle crisi in grado di difendere le filiere strategiche.
Il caso tedesco delle scorte di ravioli in scatola mostra come la sicurezza alimentare torni a essere anche un tema di difesa nazionale. Una prospettiva che invita a riflettere: tra promozione e mercato, anche l’Italia dovrà forse valutare riserve alimentari di emergenza, perché la resilienza si costruisce non solo con le politiche agricole ma anche con la capacità di garantire cibo sicuro e disponibile in ogni scenario.










