Tea, a Bruxelles passo avanti decisivo per il via libera

Tea
Intesa raggiunta nel trilogo tra Consiglio e Parlamento dopo le modifiche apportate alla proposta della Commissione europea. Ma serviranno anni prima di avere varietà resistenti da utilizzare in agricoltura

Una notizia attesa da tempo da tutto il mondo agricolo. Il Consiglio Ue ha raggiunto un accordo con il Parlamento europeo sulle norme che stabiliscono un quadro giuridico per le nuove tecniche genomiche (Ngt), in Italia chiamate Tea. Il regolamento, secondo il Consiglio, punta a migliorare la competitività del settore agroalimentare e a garantire parità di condizioni per gli operatori europei, rafforzando la sicurezza alimentare e riducendo la dipendenza da Paesi terzi.

L'accordo raggiunto in trilogo prevede una procedura semplificata per le piante Ngt equivalenti a quelle convenzionali e affronta le questioni relative alla proprietà intellettuale e all'accesso alle sementi. L'accordo andrà ora formalmente adottato da entrambe le istituzioni entro fine dicembre prima di entrare in vigore. Soddisfazione per l'accordo raggiunto è stata espressa da tutte le realtà del mondo agricolo e dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.

La distinzione tra Ngt 1 e 2

I negoziatori di Parlamento e Consiglio hanno trovato un'intesa politica confermando la distinzione tra piante derivate da Ngt di categoria 1 (quelle considerate equivalenti alle piante convenzionali) da esentare dalle attuali norme sugli Ogm, che non saranno etichettate ma i cui semi avranno obbligo di etichettatura; e le piante dicategoria Ngt2 con modifiche genomiche più complesse da etichettare e a cui applicare le norme sugli Ogm.

Rispetto alla proposta della Commissione europea, risalente a luglio 2023, l'intesa prevede la possibilità per gli Stati membri Ue di vietare la coltivazione di piante Ngt2 sul proprio territorio e di adottare misure per evitarne la presenza involontaria in altri prodotti. Sarà stabilito un elenco di esclusione con le caratteristiche di esclusione dalle Ngt1.

La tolleranza agli erbicidi non può essere una delle caratteristiche per le piante di categoria 1 "per garantire che tali piante rimangano soggette ai requisiti di autorizzazione, tracciabilità e monitoraggio" che rimangono invece garantite per quelle di categoria 2. Il testo di compromesso rende obbligatorio per chi richiede la registrazione di una pianta Ngt1 di dichiarare l'elenco completo dei brevetti di cui è titolare e le informazioni saranno incluse in un database accessibile al pubblico.

Inoltre, sarà creato un gruppo di esperti in materia di brevetti sulle Tea. A un anno dall'entrata in vigore del regolamento, la Commissione pubblicherà uno studio d'impatto sulle pratiche di brevettazione e potrebbe pubblicare una proposta legislativa per affrontare eventuali problematiche emerse dallo studio.

Tea strumento fondamentale per il futuro dell'agricoltura

«Si tratta di un passo significativo per tutte le nazioni europee che riconoscono come l’innovazione genetica sia decisiva per affrontare le sfide future dell’agricoltura – ha dichiarato Mario Pezzotti, docente di Genetica agraria all’Università di Verona – Noi ricercatori italiani siamo soddisfatti di essere riusciti a far comprendere la differenza tra i tradizionali Ogm e le Ngt di nuova generazione, concepite come una vera e propria cassetta degli attrezzi per migliorare con precisione le piante di interesse agrario. Con le New breeding techniques il miglioramento genetico sarà estremamente accurato e potrà realizzarsi in tempi molto più rapidi. Ora auspichiamo che l’attuazione del Regolamento proceda senza ritardi».

«Ottima notizia ma attendiamo testo completo»

«Quella che arriva da Bruxelles è un’ottima notizia, finalmente anche gli agricoltori europei e italiani potranno usufruire delle più aggiornate varietà migliorate con le tecniche Tea – ha dichiarato Silvio Salvi, docente di Genetica agraria all'Università di Bologna ed ex presidente della Siga –. Le Tea consentono di sviluppare in maniera più rapida e precisa varietà più resistenti a parassiti o più tolleranti agli stress ambientali. E questo cambiamento impatterà positivamente su tutta la filiera, sugli agricoltori in primis, ma anche sul settore vivaistico-sementiero, sull’industria di trasformazione e, non secondariamente, sul mondo della ricerca, ostacolato finora dal fatto che queste piante ricadevano nella disciplina, molto restrittiva, degli Ogm – conclude Salvi –. Per un giudizio tecnico-scientifico definitivo attendiamo comunque il testo completo del Regolamento».

Tea, a Bruxelles passo avanti decisivo per il via libera - Ultima modifica: 2025-12-04T09:42:13+01:00 da Redazione Terra e Vita

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