Caporalato, Braga: «In Italia manca la cultura della sicurezza e dilaga quella dell’indifferenza»

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Mario Braga, presidente Cnpapal
Il presidente del Collegio nazionale dei periti agrari e periti agrari laureati: «La sicurezza sui posti di lavoro diventi materia didattica nelle scuole»

«Già dal 1996, anno in cui ho incominciato a occuparmi di sicurezza sui posti di lavoro, nel bel mezzo della promulgazione del D. Lgs 626/94 che, aggiornata dal D. Lgs 81 del 2008, ha fatto storia, una parola d’ordine sembrava permeare tutti i dibattiti, le iniziative delle rappresentanze datoriali, sindacali, libero professionali. Quella parola era “cultura”, cultura della sicurezza. Si ripeteva, quasi ostinatamente, che occorreva far crescere la cultura della sicurezza, rimuovere tutti gli ostacoli che annualmente segnavano le storie interrotte o mutilate di migliaia di donne e uomini. Ma siamo ancora qui, a segnalare, quotidianamente, tragiche e drammatiche statistiche di corpi martoriati, di morti bianche, di gravi incidenti sui luoghi di lavoro. Occorre fare qualcosa, subito. L’attesa in questo caso significa morte».

Lo afferma il presidente del Collegio nazionale dei periti agrari e periti agrari laureati, Mario Braga, commentando il brutale incidente sul lavoro, seguito dal vile abbandono in mezzo a una strada, del 31enne bracciante indiano Satnam Singh.

«Contrastare la sub economia degli invisibili»

«Sapevamo e sappiamo – prosegue – che diffusi gangli di omissione e disapplicazione delle buone leggi esistenti trovavano e trovano terreno fertile, qualche volta per incuria, qualche volta per distrazione e fretta (anche i datori di lavoro muoiono sul lavoro), altre per totale disapplicazione delle buone pratiche di sicurezza. Ma il perpetuarsi di gravi incidenti non possono essere scevri anche da connivenze di modelli di copertura garantite da molti, troppi, soggetti istituzionali e dalla rappresentanza, e forse anche dei singoli cittadini.

«Dobbiamo contrastare quella sub economia che è andata strutturandosi, anche con la malavita, che sfugge a qualsiasi verifica, statistica, controllo, quella economia degli invisibili, delle periferie, dell’altra società, che sta assumendo contorni e dimensioni sempre maggiori.

È facile fare appello al mercato che non riconosce il valore dei prodotti, anche quando quella concorrenza si muove nelle arene di mercati malavitosi o retrogradi».

«La sicurezza sui posti di lavoro diventi materia didattica nelle scuole»

Per arrestare questa involuzione sociale, Braga fa appello, nuovamente, alla cultura.

«Oltre a migliori e più diffusi controlli sarà necessario prevedere che la sicurezza sui posti di lavoro diventi materia didattica sia degli Istituti tecnici e professionali, che dei licei. E anche nella scuola primaria e secondaria di primo livello (per piacere chiamiamole ancora elementari e medie) si deve iniziare a trasmettere qualche nozione, qualche principio sulla dignità del lavoro, e sul suo valore etico e costituzionale. Dobbiamo riedificare una responsabilità civile per far crescere un Paese moderno».

Ma non solo. «Senza indugi ulteriori devono essere rimosse quelle incrostazioni che impediscono la concreta, diffusa e seria applicazione delle norme, delle regole, sulla sicurezza sui posti di lavoro e sulla dignità e qualità dello stesso.

È morto Satnam, ma davvero a Borgo Santa Maria, in provincia di Latina, nessuno sapeva niente? Davvero in ogni realtà quotidianamente un numero incalcolato di senza contratto viene reclutato per poche decine di euro “al giorno” e nessuno ne sa niente? Né i municipi, né altre realtà associative che operano sul territorio e neppure i cittadini?

Per affrontare condizioni di contrasto al lavoro nero in realtà ancora diffusamente omertose, lo sforzo encomiabile delle Forze dell’Ordine, ed in particolare della Guardia di Finanza, non è sufficiente».

Il fallimento della legge contro il caporalato

«Considerato il triste primato di incidentalità che appartiene al settore agricolo non bastano certo le grida di denuncia richiamanti sempre le responsabilità altrui, o le leggi che acuiscono la repressione ed il controllo per risolvere il problema. La ministra Bellanova – incalza Braga – da ex bracciante questo tema lo conosceva bene quando promosse la legge contro il caporalato. Ma i dati freddi e drammatici del numero delle vittime sono ancora lì a evidenziare a constatare un fallimento di quella legge».

Il presidente del Cnpapal ha quindi messo l’accento sulle due iniziative concertate, del ministero del Lavoro e del Cnel, nel mettere mano al Dpr 81/08, «potrebbero favorire una iniziativa unitaria del Paese che riponga al centro dell’agenda politica e sociale questo grave e non rinviabile tema».

«Costituire presso il Cnel un osservatorio permanente sulla sicurezza sui posti di lavoro»

«Credo che – sottolinea Braga – sarebbe inoltre utile costituire presso il Cnel un osservatorio permanente sulla sicurezza sui posti di lavoro nel quale, organizzazioni datoriali, sindacali, libero professionali, forze dell’ordine e della protezione civile e rappresentanze ministeriali monitorino costantemente il fenomeno, proponendo e promuovendo al Governo e a tutti gli attori del sistema produttivo professionale eventuali soluzioni sia repressive, che preventive. Ma soprattutto un Osservatorio che operando in stretta sinergia con l’Organismo nazionale di coordinamento (Onc) delle politiche di integrazione degli stranieri, poiché il fenomeno a stretta attinenza anche alla gestione di persone che vengono da lontano, da condizioni socio climatiche estreme e drammatiche, dovrebbe costruire processi di reti della sicurezza».

Il ruolo strategico dei professionisti

«Se pur quasi sempre non considerato, anche i professionisti possono e debbono svolgere un ruolo strategico soprattutto accompagnando processi formativi, informativi e di garanzia nella gestione dei cantieri e dei processi produttivi. I periti agrari e periti agrari laureati, così come i dottori agronomi e forestali hanno iscritti ai loro Albi un piccolo e competente esercito di professionisti della sicurezza nelle imprese agricole. Forse è arrivato il tempo di valorizzarne le competenze e il loro ruolo.

«La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. Occorre – conclude Braga – un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione».

 

 

Caporalato, Braga: «In Italia manca la cultura della sicurezza e dilaga quella dell’indifferenza» - Ultima modifica: 2024-06-26T17:40:37+02:00 da Laura Saggio

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