De Castro: «Errore ignorare le proteste degli agricoltori»

proteste degli agricoltori
L'europarlamentare invita l'Unione europea a rivedere le proprie posizioni sull'agricoltura. Intanto proseguono le manifestazioni in molte città

«Sarebbe l'ennesimo errore ignorare le manifestazioni delle ultime settimane e che ormai continuano ogni giorno, e quindi le richieste e le istanze di agricoltori e produttori europei, etichettandole superficialmente come movimenti estremisti». Così l'europarlamentare Paolo De Castro a proposito delle manifestazioni che stanno coinvolgendo tanti Paesi europei, Italia compresa. «Per la prima volta, dopo decenni – ha sottolineato De Castro – questa legislatura è riuscita a creare la percezione di un'Unione nemica degli agricoltori e delle categorie produttive, tutte cose che ho denunciato apertamente nel mio ultimo intervento alla Plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo».

Manifestazioni che sono proseguite durante tutto il fine settimana, con la Cia che ha organizzato un corteo di una trentina di trattori giunto fino al porto di Marghera (Ve), per chiedere al governo di un piano agricolo nazionale che includa un pacchetto di proposte attuabili in tempi rapidi, tra cui una maggiore flessibilità relativamente al reperimento della manodopera e l'applicazione di precise regole di reciprocità nei confronti della concorrenza estera. Anche in Umbria è continuato il presidio degli agricoltori sull'A1 all'altezza di Orte dove sabato il casello è stato chiuso per circa due ore provocando la congestione della circolazione. Cortei di trattori e presidi anche a Pescara, Termoli, e nell'Ennese.

Dall'Ue troppi provvedimenti contro l'agricoltura

«Troppi – ha spiegato l'europarlamentare – i provvedimenti che nel corso di questa legislatura hanno messo sotto accusa gli agricoltori», dal Regolamento sul taglio dei fitofarmaci, alla Direttiva sulle emissioni industriali che le equiparava a quelle degli allevamenti e ancora alla Legge sul Ripristino della natura: «già il nome dice tutto», ironizza.

«In tal senso – ha proseguito De Castro – la Commissione europea ha sbagliato il tiro, seguendo un modello completamente errato, perchè la transizione ecologica si fa con gli agricoltori europei non contro. Il fatto è – ha precisato l'ex ministro dell'Agricoltura – che non siamo stati in grado di costruire un progetto che coinvolga l'agricoltura europea, facendola sentire protagonista nella transizione verde e non imputata. Molte cose siamo riusciti a correggerle – ha concluso De Castro – ma il problema è che si è creata una frattura tra società e agricoltori. Senza l'adesione convinta dei nostri agricoltori e dell'intero sistema agroalimentare, qualsiasi prospettiva di neutralità climatica diventa irrealizzabile».

Confagricoltura: l'Ue ritiri la proposta sul taglio degli agrofarmaci

E proprio sul taglio dell'utilizzo degli agrofarmaci è intervenuta Confagricoltura chiedendo all'Ue di ritirare la proposta, facendo riferimento alla richiesta formale votata dal Parlamento europeo e alle riserve sollevate da un ampio numero di delegazioni in Consiglio. La riduzione della chimica nei processi produttivi è fuori discussione, ma gli agricoltori
devono avere a disposizione valide alternative, anche per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Questo quanto afferma la Confagricoltura secondo la quale, come scrive nella sua nota settimanale, questa sui fitofarmaci potrebbe una decisione ce potrebbe essere assunta nell'immediato "per indicare che il cambiamento di rotta è davvero iniziato". Secondo l'associazione presieduta da Massimiliano Giansanti "sarebbe un ottimo segnale anche
l'avvio di una procedura di semplificazione della Politica agricola comune che, oltre a non essere all'altezza della situazione di crisi in atto, si è rivelata troppo complessa sotto il profilo degli adempimenti burocratici".

De Castro: «Errore ignorare le proteste degli agricoltori» - Ultima modifica: 2024-01-28T18:25:19+01:00 da Redazione Terra e Vita

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