Dl Agricoltura, la Camera approva

dl agricoltura
Montecitorio, sede della Camera dei deputati
Il provvedimento è passato con 181 voti a favore e 111 contrari. Diversi sono i temi trattati, tra cui misure per coprire i danni alle coltivazioni e agli allevamenti

Dopo il sì del Senato, il Dl Agricoltura ha ottenuto il via libera anche della Camera dei deputati, con 181 voti a favore e 111 contrari, ed è legge. Diversi sono i temi trattati nel provvedimento, tra cui misure per coprire i danni alle coltivazioni e agli allevamenti (dalla Xylella al granchio blu), norme sugli impianti fotovoltaici, interventi per la lotta al caporalato, fondi urgenti per assicurare la continuità operativa degli impianti ex Ilva.

«Ringrazio tutti i parlamentari che hanno sostenuto questo decreto - commenta il ministro Francesco Lollobrigida - i sottosegretari Patrizio La Pietra e Luigi D’Eramo, e i presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Luca De Carlo e Mirco Carloni. Mettiamo a terra importanti interventi per il settore agricolo, della pesca e dell’agroalimentare, ne potenziamo l’impatto e introduciamo nuovi strumenti per affrontare le crisi e le emergenze. La conversione in legge del decreto rappresenta un importante tassello della strategia complessiva che il Governo Meloni ha disegnato per lo sviluppo del settore agricolo e della pesca e che mira in prospettiva a rilanciare complessivamente l'agricoltura italiana anche a livello europeo e mondiale».

500 milioni per le filiere in difficoltà

«Abbiamo messo a disposizione - continua Lollobrigida - oltre 500 milioni di euro per sostenere le filiere in difficoltà, affrontare le emergenze, garantire maggiori controlli, specialmente sulle importazioni e assicurare un giusto reddito ai nostri produttori. Inoltre, abbiamo rafforzato, insieme alla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, le azioni a contrasto del caporalato e contro le pratiche sleali per chi compra prodotti agricoli sottocosto, perché le eccellenze del nostro made in Italy devono essere legate non solo alla qualità indiscussa delle produzioni agricole italiane, ma anche alla dignità dei lavoratori agricoli. Continueremo a sostenere i nostri pescatori, agricoltori e imprenditori che ogni giorno fanno grande la nostra Nazione. La difesa del settore primario rappresenta un interesse centrale per il Governo».

Legacoop: «Valutazione positiva»

«Sul dl Agricoltura approvato dalla Camera dei Deputati esprimiamo una valutazione positiva su tutti i capitoli di spesa legati alle varie emergenze sperando che nell’applicazione dei provvedimenti non insorgano problemi tecnici. Concludere con successo l’approvazione di questo provvedimento è anche un segnale di vicinanza al settore che purtroppo si confronta con i rischi di nuove calamità come la mucillagine e il vermocane». È il commento di Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare sul decreto appena varato dal Parlamento. Che continua: «Apprezziamo i miglioramenti apportati dal passaggio parlamentare che ha inserito delle questioni rilevanti per delle produzioni importanti del made in Italy. Resistere in questi momenti così difficili è la precondizione per riuscire a ragionare di percorsi strategici in futuro. Che per noi devono basarsi su una nuova stagione di aggregazione e di riforme strategiche».

Ancora, Maretti aggiunge: «Siamo inoltre soddisfatti del fatto che siano state accolte le proposte di inserire i danni derivati dalle frane dovute dall’alluvione e che nei parametri di calcolo per i danni alle cooperative sia stato preso come riferimento anche la riduzione del conferimento dei soci e non solo il calo del fatturato», continua Maretti.

Il presidente di Legacoop Agroalimetare, tuttavia, sollecita «una rapida nomina del commissario per il granchio blu. Auspichiamo anche che nonostante la nomina passi attraverso il ministero dell’Ambiente, il Masaf venga coinvolto in maniera attiva. Magari individuando una cabina di regia interministeriale e con il coinvolgimento delle organizzazioni della pesca».

Critiche da Confcooperative Fedagripesca

«Pur evidenziando l’importanza dell’assetto generale del Decreto Agricoltura, che è stato varato per sanare alcune situazioni critiche per il comparto, come, ad esempio, le misure a favore delle imprese alluvionate e di alcune filiere fortemente danneggiate da fitopatie e/o epizoozie, è evidente che se ne siano introdotte anche altre che rischiano di tradursi in maggiori costi a carico delle imprese e delle cooperative agricole». Così il presidente di Confcooperative Fedagripesca, Carlo Piccinini, commenta il via libera definitivo al Decreto Legge Agricoltura dopo il voto di fiducia ottenuto alla Camera dei deputati.

«La misura del Granaio Italia, ad esempio, che è stata inserita nel corso dell’iter parlamentare al Senato – spiega Piccinini – per come è stata formulata non è a nostro avviso funzionale a raggiungere l’obiettivo per cui è nata, ossia quello di dare maggiore trasparenza ai consumatori in materia di provenienza della materia prima». Secondo il presidente della federazione agricola di Confcooperative, il legislatore ha infatti «formulato un testo che non tiene conto degli esiti a cui le diverse organizzazioni della filiera erano giunti al termine dei diversi tavoli di confronto istituiti presso il Masaf e che rischia di essere uno strumento poco efficace per raggiungere i benefici sulle produzioni nazionali che si pone come obiettivo. La norma infatti – prosegue Piccinini - introduce diverse esclusioni dalla registrazione dei cereali che non vanno in favore della tutela delle produzioni nazionali e pertanto la raccolta dati sarà parziale, lasciando di fatto prevalentemente solo ai consorzi e alle cooperative (che stoccano prodotto dei propri soci agricoli) gli obblighi della comunicazione trimestrale. Si tratta di obblighi che comportano oneri burocratici eccessivi e numerosi adempimenti, con un inevitabile aggravio di costi a carico delle cooperative e delle imprese agricole».

Maggiori oneri e costi sono rimarcati da Confcooperative Fedagripesca anche in un’altra disposizione del Dl, funzionale a contrastare il fenomeno del caporalato, che istituisce la banca dati degli appalti in agricoltura e l’obbligo di attestazione di conformità per gli appaltatori. «Avevamo richiesto in più occasioni – spiega Piccinini - che venisse istituita, nell’ambito della rete del lavoro di qualità, anche un’apposita sezione dedicata ai contoterzisti. La nuova disciplina, se da un lato va nella direzione auspicata attraverso l’istituzione di un sistema che ‘certifica’ le imprese che operano nella legalità, dall’altro introduce a carico delle stesse imprese un aggravio di costi, visto l’introduzione dell’obbligo della stipula di una fideiussione in capo ai contoterzisti, a garanzia del pagamento delle retribuzioni e dei contributi previdenziali ed assicurativi dei lavoratori utilizzati. Il timore, quindi, è che questi costi siano scaricati sulla committenza agricola, con la conseguenza di ampliare le opportunità di mercato di chi opera illegalmente, che potrà offrire servizi a costi ancora più competitivi. La formulazione di un pacchetto di norme dedicate alla lotta al caporalato – conclude Piccinini - poteva essere anche un’occasione per chiarire alcuni aspetti normativi relativi alla effettuazione di servizi da parte di cooperative agricole ai loro soci agricoltori: ciò, a nostro avviso, avrebbe potuto liberare molte iniziative imprenditoriali virtuose per togliere mercato alle imprese che operano nell'illegalità».

Il presidente Piccinini lancia in conclusione «un appello al Governo affinché nei relativi decreti applicativi delle norme introdotte dal Dl Agricoltura si faccia chiarezza sulle criticità e sui diversi punti da noi attenzionati».

 

Dl Agricoltura, la Camera approva - Ultima modifica: 2024-07-11T17:17:59+02:00 da Redazione Terra e Vita

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