Frodi alimentari, intesa Italia-Regno Unito per contrastarle

frodi alimentari
Durante il Vinitaly siglato un memorandum d'intesa tra Icqrf e Fsa per proteggere i prodotti alimentari dalla contraffazione, soprattutto on line

Una firma, una stretta di mano e un obiettivo comune: proteggere il cibo, i consumatori e la legalità. In occasione della 56esima edizione di Vinitaly, l'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (Icqrf) e la britannica Food Standards Agency (Fsa) hanno siglato un memorandum d'intesa strategico per rafforzare la lotta contro le frodi alimentari. Un'alleanza che prende forma nel cuore dell'Italia del vino, ma che guarda ben oltre i confini europei.

L'accordo è frutto di un lungo percorso diplomatico e operativo, avviato nel 2024 dall'attaché agricolo italiano a Londra, e concretizzato attraverso incontri tecnici e workshop bilaterali. Ora prende ufficialmente il via una collaborazione strutturata e pragmatica tra due delle autorità più avanzate del settore. L'Icqrf – braccio investigativo del ministero dell'Agricoltura italiano – e la Fsa, tramite la sua National Food Crime Unit (Nfcu), uniscono forze, competenze e tecnologie per rispondere a minacce sempre più complesse e transnazionali.

Protezione dei nostri formaggi Dop e lotta alle frodi online

L'accordo non si limita a intenti generici. Le due organizzazioni dopo un primo incontro conoscitivo hanno stilato una lista di argomenti di interesse comune di cui sono stati valutati i punti di forza e di insieme debolezza alle opportunità e minacce attraverso un'analisi Swot e sono state quindi individuate le competenze in cui ognuno era più esperto e poteva insegnare all'altro. Cosi mentre noi italiani siamo all'avanguardia nella tutela dei prodotti Dop e Igp e nella protezione dei nostri prodotti online, i colleghi d'Oltremanica, che si avvalgono di personale molto qualificato come ex forze di polizia, si sono dimostrati forti con l'intelligence (mistery shopping, creazione di identità digitali e nella prevenzione delle frodi, esercitata attraverso incontri venduti con le aziende e newsletter).

È già stato definito e avviato un piano di lavoro con otto attività specifiche da attuare nel 2025. Si va dalle esercitazioni pratiche sulla tracciabilità dell'origine dei prodotti (compresi tre casi studi su pecorino sardo e olio evo bio italiano), a sessioni formative su acquisti online attraverso Mistery shopping e la creazione di identità digitali fittizie. Si lavora anche su regolamenti legati alla deforestazione, strumenti di prevenzione, nuove tecnologie come l'Ia (con il progetto italiano Verifood), e il contrasto alla criminalità organizzata agroalimentare.

Filiere globali, risposte coordinate

Il memorandum nasce da un'esigenza chiara: le frodi alimentari non conoscono frontiere. Dalla contraffazione delle etichette all'utilizzo di ingredienti non conformi, fino al commercio illecito sul web, le organizzazioni criminali sfruttano la complessità delle filiere e le lacune normative tra Paesi. Ecco perché la cooperazione internazionale non è più un'opzione, ma una necessità.

Come ha sottolineato la delegazione della Fsa – composta da cinque esperti della Nfcu – durante gli incontri a Verona, l'obiettivo è «costruire una partnership stabile, fondata su fiducia reciproca e scambio operativo».

La cornice del Vinitaly ha reso possibile la realizzazione di un'agenda di lavoro intensa fatta di workshop durante la mattina e team-building il pomeriggio, attraverso visite e assaggi presso cantine e operatori che rappresentano l'eccellenza dei vini del nostro territorio, consolidando dunque un rapporto tra gli esperti non solo di tipo professionale ma anche umano.

La firma del MoU a Vinitaly è servita anche a rafforzare i legami istituzionali ea porre le basi per coinvolgere, nel prossimo futuro, anche la Food Standards Scotland (FSS), ampliando il perimetro della collaborazione a tutto il Regno Unito.

Un modello per l'Europa post Brexit

In un contesto post-Brexit, questo accordo rappresenta un modello di come la cooperazione tra autorità possa continuare – e anzi rafforzarsi – anche al di fuori dei tradizionali meccanismi comunitari. L'Italia si conferma protagonista nella costruzione di una rete internazionale di tutela agroalimentare. L'Icqrf, infatti, è tra le autorità europee che effettuano il maggior numero di controlli qualitativi e anti frode con il supporto della sua Unità Investigativa Centrale.

L'importanza strategica del controllo extra-Ue

La vera novità è proprio questa. I controlli non si fermano più ai confini dell'Unione. Attraverso accordi come quello con la Fsa, l'Italia costruisce alleanze operative per monitorare e prevenire le minacce fin dall'origine, prima che i prodotti entrino nel mercato comunitario. Un approccio preventivo che si affianca a quello repressivo, aumentando l'efficacia dell'intera catena di sicurezza alimentare.

Un patto d'azione, non solo di parole

Il memorandum ha una durata iniziale di cinque anni, con rinnovo automatico. Ogni quattro mesi, i rappresentanti dei due enti si confronteranno sull'avanzamento delle attività, e una volta l'anno aggiorneranno congiuntamente il piano di lavoro. Tutto questo senza nuovi oneri per i bilanci nazionali, ma con un enorme ritorno in termini di tutela e trasparenza.

Nel mondo globale del cibo, la sicurezza non si improvvisa. Si costruisce con competenze, tecnologia e alleanze solide. Il patto firmato a Vinitaly tra Icqrf e Fsa segna una svolta: dalla vigilanza nazionale a una strategia internazionale contro le frodi alimentari. Un passo avanti concreto nella difesa di ciò che ogni giorno mettiamo nel piatto.

Frodi alimentari, intesa Italia-Regno Unito per contrastarle - Ultima modifica: 2025-04-24T10:35:48+02:00 da Simone Martarello

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome