La recente riforma del Regolamento sulle Indicazioni geografiche (Ig) rappresenta una svolta strategica per il settore agroalimentare europeo. Rafforzando la qualità, la sostenibilità e la tutela delle eccellenze territoriali, l’Ue non solo preserva il proprio patrimonio culturale e produttivo, ma delinea un modello di sviluppo lungimirante e inclusivo.
Un patrimonio da valorizzare
Negli ultimi decenni, l’Ue ha consolidato un sistema di qualità che rende il settore agroalimentare europeo unico a livello globale. Il nuovo Regolamento introduce strumenti innovativi per semplificare la registrazione, rafforzare la protezione internazionale e consolidare il ruolo dei consorzi di tutela. Come sottolineato da Paolo De Castro, uno degli artefici della riforma, si tratta di un progetto ambizioso che valorizza le IG come pilastro economico, culturale e sociale dell’Unione.
Tuttavia, nonostante il loro valore economico e ambientale, le Ig restano poco conosciute tra i consumatori. Secondo l’ultimo Eurobarometro, solo il 19% dei cittadini dell’Ue riconosce il logo delle Indicazioni Geografiche Protette (Igp) e il 18% quello delle Denominazioni di Origine Protette (Dop). Dato che il sistema Ig genera un valore annuo di oltre 80 miliardi di euro, con un contributo significativo alle esportazioni europee, diventa prioritario promuoverne la conoscenza e il riconoscimento a livello globale.
Sostenibilità e tutela dell’ambiente
Oltre a garantire qualità e origine certificata, le Ig possono svolgere un ruolo determinante nella transizione verso un’agricoltura più sostenibile. Christophe Hansen, Commissario europeo per l’Agricoltura, ha evidenziato come molti prodotti a Indicazione geografica adottino già pratiche agricole ecocompatibili, contribuendo alla tutela della biodiversità e alla riduzione dell’impatto ambientale. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di integrare maggiormente la sostenibilità nei disciplinari, per affrontare le sfide climatiche e rispondere alle nuove aspettative dei consumatori.
Un sistema più forte e moderno
La riforma introduce misure concrete per rafforzare il sistema delle Ig, tra cui:
- Maggiore protezione internazionale per prevenire contraffazioni e usi impropri dei marchi di qualità europei nei mercati extraeuropei;
- Semplificazione delle procedure di registrazione per agevolare i produttori e rendere il sistema più accessibile;
- Ampliamento delle responsabilità dei consorzi, che avranno un ruolo centrale nella promozione e tutela delle denominazioni.
Questi interventi rispondono alle nuove esigenze di un mercato sempre più globalizzato e digitale, dove la trasparenza e la tracciabilità sono diventate fattori chiave per il successo dei prodotti certificati.
Il futuro delle Ig: digitalizzazione e nuove opportunità
Per garantire un futuro solido alle Indicazioni geografiche, è necessario un approccio strategico che integri promozione, educazione e innovazione. La digitalizzazione rappresenta un’opportunità cruciale per avvicinare le nuove generazioni ai prodotti a denominazione: dalla blockchain per certificare l’origine alla realtà aumentata per raccontare la storia dei territori, la tecnologia può rendere le Ig più accessibili e attraenti per i consumatori moderni.
In questa prospettiva, il piano d’azione europeo annunciato dal Commissario Hansen, ispirato al modello di successo del settore biologico, punta a massimizzare le opportunità di crescita per le produzioni di qualità, coinvolgendo produttori, istituzioni e consumatori in una strategia condivisa.
La Conferenza di Alicante: passo decisivo
Un momento chiave per il settore è stata la conferenza “Salvaguardare il nostro patrimonio, coltivare il nostro futuro”, svoltasi il 28 e 29 gennaio 2025 presso la sede dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (Euipo) ad Alicante, in collaborazione con la Commissione europea. L’evento ha riunito esperti, produttori e rappresentanti istituzionali per discutere le sfide e le opportunità del settore, con particolare attenzione all’introduzione del nuovo regolamento Ue sulla protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali (Cigir).
Pubblicata il 27 ottobre 2023 ed entrata in vigore il 16 novembre 2023, questa normativa rafforzerà la protezione delle Ig dal 1° dicembre 2025. L’Euipo assisterà tecnicamente la DG Agri nella gestione delle registrazioni, fornendo supporto attraverso strumenti IT avanzati come il database GIview e la creazione di un sistema di allerta per individuare le fake Ig nei domini internet.
Parallelamente, anche le Ig agroalimentari stanno attraversando una fase di cambiamento, grazie a nuove disposizioni che mirano a rafforzare la protezione e semplificare le procedure. Questi temi sono stati al centro del dibattito ad Alicante, evidenziando il crescente impegno dell’Ue nel rendere il sistema più efficace e competitivo.
Un modello europeo
Le Indicazioni geografiche non sono solo certificazioni di qualità, ma veri e propri strumenti di sviluppo territoriale. Proteggere e promuovere questi prodotti significa salvaguardare un patrimonio culturale unico, sostenere le economie locali e costruire un modello di crescita sostenibile.
Con questa riforma, l’Europa rafforza il proprio impegno nella tutela delle eccellenze agroalimentari e artigianali, dimostrando che qualità, tradizione e innovazione possono convivere in un sistema virtuoso, capace di affrontare le sfide globali con ambizione e responsabilità.