Ispezioni fiscali, agricoltura settore più trascurato

ispezioni fiscali
Nel 2024 controllato solo lo 0,3% delle aziende agricole contro una media generale dell'1,4%. Difficile anche recuperare le cifre evase: solo 18 euro su cento

Il settore primario è quello meno controllato dal fisco, nonostante per numero di contribuenti incida per il 15,5% sulla platea totale, secondo solo al commercio che pesa per il 19,5%. A dirlo sono i numeri contenuti nella relazione sul "Rendiconto Generale dello Stato" stesa dalla Corte dei Conti. Ogni anno solo lo 0,3% delle aziende agricole riceve ispezioni fiscali, contro una media generale dell'1,42%. Comunque molto bassa. A seguire in questa classifica i servizi (0,6% di attività controllate), attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro di personale domestico (0,5%). Si fermano all'1,3% i controlli sostanziali per il settore della sanità e dell'assistenza sociale, all'1,4% per alloggi e ristorazione, all'1,6% per le agenzie di viaggio e i noleggi e per le attività professionali escientifiche; all'1,7% per la fornitura di energia elettrica, per il settore delle costruzioni e per quello del commercio.

Più alta la percentuale di ispezioni fiscali per le attività manifatturiere in generale (2,3%), per le attività finanziarie e assicurative (2,5%) per la gestione gestione di acqua e rifiuti (2,9%).

Sulla frequenza dei controlli sostanziali - quelli per intendersi che vengono fatti con accessi e ispezioni, non su documenti cartacei - la valutazione è facile: "Risulta dunque del tutto evidente - afferma la Corte - come le probabilità di essere concretamente soggetti a controllo siano molto ridotte". Sugli incassi reali, invece, la conclusione dei magistrati contabili è che sia "altamente probabile" la "correlazione a radicate aspettative di successive rottamazioni o al convincimento di poter eludere la successiva azione esecutiva".

Recuperato meno di un quinto delle cifre evase

Non solo pochi controlli, ma anche una grande difficoltà per recuperare le eventuali cifre evase. La Corte dei Conti fa sapere che su 100 euro scoperti con le diverse tipologie di verifica alla fine solo 17-18 finiscono per essere incassati dallo Stato.

A fronte di 72,3 miliardi accertati nel 2024 sono stati versati concretamente 12,8 miliardi. Quando l'accertamento finisce in una cartella esattoriale vera e propria, con una iscrizione a ruolo, l'incasso crolla ancora, al 3,1%. Drammatici sono anche i dati successivi ai controlli delle dichiarazioni, con importi contestati che si traducono, nel caso dell'Irpef delle persone fisiche, a versamenti sotto il 10%, per l'Iva al 17,3%.

Eppure gli strumenti non mancano. Tra questi i controlli finanziari, sui conti correnti bancari o sugli investimenti. Nel 2024 - calcola la Corte dei Conti - sono stati 4.558, in crescita rispetto ai 3.540 dell'anno precedente. Questi hanno portato a una maggiore evasione accertata (da 176 a 248 milioni di maggiori imposte) che però non si è concretizzata in maggiore imposta riscossa: dai 13,2 milioni del 2023 si è scesi ai 5,1del 2024. "Una forte diminuzione, del 61,4% - calcolano i magistrati contabili - Andrebbero dunque meglio approfondite le ragioni della riduzione di proficuità".

Ispezioni fiscali, agricoltura settore più trascurato - Ultima modifica: 2025-08-26T11:46:43+02:00 da Simone Martarello

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