Non si fermano le manifestazioni degli agricoltori italiani (ed europei), che protestano contro le politiche agricole dell'Ue considerate troppo penalizzanti, lo scarso supporto delle confederazioni agricole, l'eccesso di burocrazia e la scarsa redditività del settore a causa di calamità naturali e fitopatie, ma anche "delle lobby delle aziende agroalimentari e della grande distribuzione". L'ultima settimana di gennaio è iniziata con cortei in varie città: Ravenna, Udine, Viterbo, nell'Avellinese, nel Catanzarese e ancora nei pressi del casello dell'A1 di Orte. E oltre al Cra (comitato agricoltori traditi), ora sta organizzando azioni di protesta anche il "coordinamento riscatto agricolo" composto in gran parte da giovani agricoltori, che ha diffuso un manifesto in dieci punti.
Nel Foggiano mille trattori lungo le strade
La manifestazione più imponente del 29 gennaio è andata in scena a Foggia, con circa un migliaio di mezzi agricoli in corteo fino al centro della città.
«Sinceramente non avevo mai visto una cosa del genere. Saranno stati più di mille i trattori in marcia per le strade della città». Matteo Tamburrelli, presidente dell’Apima Foggia, l’associazione delle imprese agromeccaniche foggiane, è sceso anche lui in campo con la sua categoria per dimostrare la solidarietà con gli agricoltori. «Il problema sta nel fatto che il made in Italy non è tutelato ed entrano prodotti dall’estero che vengono poi spacciati per nazionali – ha scandito Tamburrelli –. Purtroppo, queste dinamiche non dovevano neppure iniziare e invece è da anni che vanno avanti. Per non parlare della nuova Pac, che sta ottenendo l’effetto opposto di quanto si prefigge. Non si può decidere a tavolino di dimezzare l’uso degli input chimici, perché alla fine costringi a produrre di meno e a inquinare di più se lo rapporti al kg di prodotto ottenuto. L’hanno scritta male e ci stanno portando al baratro economico e un maggior danno ambientale».
«Noi siamo il braccio destro degli agricoltori e non possiamo che essere solidali con loro – ha ribadito Tamburrelli –. Anche perché se falliscono, falliamo anche noi. E hanno ragione a sentirsi traditi dai sindacati, che hanno commesso l’errore di sottovalutare questi malumori. Finora le proteste sono rimaste nei confini della legalità, ma se la politica non raccoglie le istanze degli agricoltori, la situazione potrebbe degenerare».
Corteo nel centro di Alessandria
Un corteo di agricoltori ha attraversato Alessandria, partendo dal presidio di protesta allestito da sabato scorso alla periferia della città, su iniziativa del Coordinamento Agricoltori Alessandria-Asti. Erano circa 250 e, dopo un comizio nel centro cittadino, hanno consegnato al prefetto di Alessandria, Alessandra Vinciguerra,un documento nel quale, tra le altre cose, vengono documentati iprezzi i prezzi di vendita dei principali alimenti messi aconfronto con le cifre pagate ai produttori.
A Viterbo bruciate bandiere di Coldiretti
Lunedì mattina una quarantina di mezzi agricoli hanno paralizzato il traffico della Cassia Nord in prossimità di porta fiorentina, una delle principali vie di accesso a Viterbo. Poco prima del solito raduno sulla Cassia, accanto al cimitero, alcuni manifestanti si sono fermati di fronte alla sede della Coldiretti, dove hanno strappato le bandiere che erano sulla porta, poi bruciate in segno di protesta.
L'episodio è stato condannato dal ministro delle Politiche agricole e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. «Rispetto ogni manifestazione democratica, in particolare quella di lavoratori che, nel tempo, hanno visto calare il proprio reddito per scelte che certamente non hanno né tutelato l'ambiente né valorizzato la sovranità alimentare del nostro continente – ha detto il ministro – ma considero sbagliato e ingiustificato ogni atto di violenza». Ilministro ha espresso solidarietà a Coldiretti.
Proteste anche ad Avellino, con cento trattori, con una bara, simbolo del Made in Italy, collocata su un mezzo, a simboleggiare le criticità delle aziende agricole "vessate dalle politiche agricole dell'Ue, costrette a venderesotto costo i prodotti, e alle prese con la tassazione sempre più elevata dei terreni". A Udine una settantina di mezzi si sono riuniti nei pressi dello stadio, sfilando in corteo versoil centro, ma senza particolari disagi per la circolazione. A Ravenna corteo di una trentina di trattori.