Nel 2024 la produzione italiana di mele è stata di 2.350.629 tonnellate, in aumento dell’8% rispetto al 2023. Di queste, 2.018.378 tonnellate sono destinate al mercato fresco (+7% rispetto alla stagione precedente). I dati sono stati analizzati durante il comitato marketing di Assomela che ha riunito i consorzi associati.
Alto Adige sempre leader, Veneto e Piemonte ok
A livello regionale, l’Alto Adige si conferma il leader produttivo con 1.041.064 tonnellate, in aumento del 3% rispetto al 2023. Il Trentino, invece, registra una leggera contrazione del 2%, fermandosi a 477.771 tonnellate.
Il Piemonte brilla con un incremento del 17%, raggiungendo 295.173 tonnellate, mentre il Veneto segna un +43% rispetto al 2023, recuperando dopo le difficoltà causate dalle gelate e dalle grandinate della stagione precedente. Bene anche l’Emilia-Romagna, che registra una crescita del 14% e il Friuli-Venezia Giulia con un incremento del 5%. La Lombardia, invece, mostra un calo del 16%.
Bene le mele bio dopo il flop del 2023
Nel 2024 la produzione di mele biologiche si è attestata a 189.993 tonnellate, in ripresa del 13% rispetto al minimo storico registrato nel 2023. Un dato che alimenta l’ottimismo per una stagione stabile e regolare per il comparto.
Andamento delle principali varietà
Tra le varietà più diffuse, la Golden Delicious registra un calo produttivo del 6% rispetto al 2023, con giacenze al 1° gennaio inferiori dell’8% rispetto all’anno scorso e del 4% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. In crescita, invece, la Red Delicious, che segna un incremento del 14%, raggiungendo 199.256 tonnellate.
Stabile la produzione di Gala, con giacenze inferiori dell’1% rispetto al 2023, mentre la Fuji raggiunge 162.666 tonnellate (+4%), con giacenze inferiori del 6% rispetto alla media quinquennale. Infine, continua a crescere il gruppo delle Nuove varietà Club, che superano quota 262.000 tonnellate, registrando un incremento del 17% rispetto alla stagione precedente.
Vendite incoraggianti
Le vendite di mele dall’inizio della stagione confermano un mercato dinamico e ricettivo. Per la Golden Delicious, ad esempio, le vendite sono aumentate del 21% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre la Gala ha registrato un +25% a dicembre rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
Nonostante le condizioni climatiche avverse dello scorso autunno – caratterizzate da piogge abbondanti durante la raccolta di alcune varietà – la qualità del prodotto si conferma ottima su tutta la linea.
Export e contesto europeo
L’export verso i mercati dell’Unione europea si sta sviluppando in maniera fluida, in netto contrasto con la complessità dei mercati globali, ancora segnati da difficoltà logistiche. Secondo i dati Ismea, circa il 70% delle mele italiane esportate è destinato al mercato europeo, confermando l’importanza strategica di questo sbocco commerciale.
A livello europeo, si prevede una riduzione complessiva della produzione, che dovrebbe favorire un mercato più equilibrato per le mele italiane rispetto alla stagione precedente. Le premesse, dunque, appaiono favorevoli per una campagna commerciale solida e stabile, che permetterà ai produttori di guardare con maggiore fiducia al futuro.
Fiducia per il proseguo della stagione
«A fronte di un aumento della produzione a livello italiano, osserviamo una significativa contrazione a livello europeo, nonostante i numeri non siano ancora definitivi – ha commentato il presidente di Assomela Paolo Magnani –. Questo scenario risulta evidente considerando le ottime vendite registrate a dicembre, superiori di gran lunga rispetto all’anno precedente, e il fatto che circa due terzi delle mele italiane esportate siano state destinate al mercato europeo nella scorsa stagione. La situazione lascia ben sperare per la stagione, nonostante le difficoltà che i produttori si trovano ad affrontare quotidianamente a causa del cambiamento climatico e delle sfide legate all’instabilità geopolitica».