Ortofrutta costosa per tre quarti degli italiani

ortofrutta cara
Lo rivela un'indagine del Cso Italy. I consumatori chiedono anche maggiori informazioni sui prodotti e lamentano un gusto non conforme alle aspettative

Frutta e verdura? Un quinto degli italiani non ne mangia, in gran parte sono giovani e giovanissimi. Ma anche chi la consuma la percepisce come abbastanza (41%), molto (25%) o del tutto (9%), costosa e molti, soprattutto tra gli under 50, lamentano un gusto non soddisfacente. Quanto al profilo dell'acquirente più assiduo si tratta di donne che spesso conducono diete vegetariane o vegane. Sono alcune delle indicazioni emerse dall'indagine “Frutta e Verdura tra percezione e realtà”, realizzata dal Cso Italy per analizzare l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dell’ortofrutta.

La ricerca parte da un dato che il settore ortofrutticolo ben conosce: quantitativamente in questi anni c’è stata un’importante crisi degli acquisti (dal 2021 al 2023 i dati indicano un calo del 14% pari a 816.000 tonnellate in meno), che nel 2024 ha registrato una frenata non tale da indicare un recupero.

Il presidente del Cso Paolo Bruni ha sottolineato in proposito: «È necessario invertire questa tendenza con una strategia chiara, che non può prescindere dalla conoscenza del sentiment del consumatore nei confronti dei nostri prodotti. È nata quindi l’idea di questa ricerca proprio per verificare in modo oggettivo cosa pensa il consumatore».

Si può informare di più

La ricerca ha confermato che c’è bisogno di informare meglio e di più. Infatti solo il 20% degli intervistati si ritiene soddisfatto delle informazioni sul prodotto che trova nel punto vendita, mentre si vorrebbero avere soprattutto maggiori informazioni sul grado di maturazione, sulle caratteristiche organolettiche, sul sapore, ma anche sui diversi usi e sui benefici per la salute. Non si conosce il significato di biologico nel 70% dei casi e se è vero che i consumatori sono perfettamente informati sul significato di Igp e Dop, il 60% non conosce la grande varietà italiana di Dop e Igp ortofrutticole.

Il consumatore riconosce un certo valore anche all'educazione alimentare. Se è vero che si mangia ortofrutta principalmente per seguire una dieta sana e perché piace, è anche vero che la si consuma anche per abitudine familiare (oltre il 10% del campione ha messo questa motivazione al primo posto, il 26% l’ha posta al secondo e quasi il 40% al terzo).

Prezzo nota dolente

Il prezzo è certamente una componente fondamentale. Lo si evince dal fatto che il 60% degli intervistati quando acquista ortofrutta preferisce il punto vendita dove è performante il rapporto qualità-prezzo e oltre il 50% del campione ritiene comunque l’ortofrutta cara. In questo ambito c’è però una conferma importante. La spesa per l’ortofrutta percepita dal consumatore è molto diversa da quella reale, perché la metà degli intervistati afferma che l’incidenza della spesa di ortofrutta sia elevata, quando sappiamo che incide solo per il 4% sulla spesa complessiva di una famiglia.

La ricerca conferma che i giovani sono fra i minori consumatori: infatti costituiscono la maggior parte di quel 20% che non consuma abitualmente ortofrutta.

Preferita quella italiana e di stagione

«Sono emersi anche tanti aspetti positivi – ha precisato la direttrice del Cso Elisa Macchi – che riguardano in modo particolare il fatto che il consumatore riconosce salubrità, gusto e qualità alla nostra ortofrutta, prediligendo quella italiana e rispettandone quindi la stagionalità. Soprattutto è emerso che quando la qualità è riconosciuta la leva del prezzo diviene meno importante».

Moltissime le indicazioni che il settore riceve da questa ricerca che rappresenta davvero una novità considerando nel dettaglio gli stili di consumo in base all’età e al genere. Vediamone alcune. I maggiori consumatori di frutta sono le donne. Il 23% del campione femminile ne mangia più di tre volte al giorno, donne che sembrano essere quelle che seguono maggiormente diete vegane o vegetariane. I peggiori consumatori (mangiano frutta saltuariamente, meno di un frutto al giorno) hanno un’età inferiore ai 49 anni e in gran parte sono giovani e giovanissimi. Il 2% ha escluso dalla dieta sia la frutta che gli ortaggi, mentre il 19% consuma meno di un frutto al giorno e il 17% meno di un ortaggio al giorno. In crescita nei giovani la percentuale di coloro che seguono una dieta iperproteica, quasi al 10% del totale.

Ortofrutta costosa per tre quarti degli italiani - Ultima modifica: 2025-04-09T17:15:20+02:00 da Redazione Terra e Vita

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