Non si ferma in Sicilia la protesta degli agricoltori che da metà gennaio e giorno per giorno sono scesi per le strade con i loro trattori e organizzano infuocate e affollate assemblee nei centri agricoli dell’Isola. La miccia è già accesa da tempo, dunque, e, a sentire Franco Calderone, viticoltore di Bolognetta in provincia di Palermo, ex Movimento dei Forconi ed oggi uno dei capi della nuova protesta, non si fermerà facilmente. Almeno fino a quando a Palermo, come a Roma e a Bruxelles le loro ragioni non verranno prese in considerazione e trasformate in atti concreti.
Un gabinetto per gestire l'emergenza
Dopo le promesse del governo nazionale arriva il primo timido segnale di attenzione anche a Palermo. Il 6 febbraio, nel primo pomeriggio a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione, è previsto l’insediamento di una “Unità di crisi sull’agricoltura" istituita in quattro e quattr’otto con l'obiettivo di fronteggiare le gravi difficoltà che il settore sta vivendo in Sicilia, così come nel resto d'Europa. A presiederla sarà l'assessore regionale al ramo, Luca Sammartino. Sarà presente il presidente della Regione, Renato Schifani. Ne faranno parte, oltre all'assessore, i dirigenti generali dei Dipartimenti Agricoltura, Attività sanitarie ed osservatorio epidemiologico (Dasoe), Acqua e rifiuti e Protezione civile, oltre al segretario generale dell'Autorità di bacino.
Quali i compiti e le funzioni di questa Unità di crisi? Ricevere le segnalazioni delle aree più colpite (ad esempio gli allevamenti senza acqua) e richiedere l'eventuale intervento della Protezione civile, coinvolgendo anche i Comuni; individuare la necessità di deroghe e provvedimenti che derivano dallo stato di crisi, che bloccano altri percorsi come, per esempio, l'agricoltura biologica; inglobare le strategie di adattamento climatico dell'agricoltura nei bandi del Piano strategico della Politica agricola comune (Psp), analizzando gli effetti del Pnrr e valutando la cancellazione di sussidi ambientalmente dannosi (come quelli su gasolio agricolo, meccanizzazione elettrica, acque reflue, ecc).
La Commissione è aperta al confronto con le associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e rappresentanti del settore agricolo. Faccenda che si mostra parecchio complicata dal fatto che chi protesta non riconosce alle organizzazioni professionali storiche, e in particolare alla Coldiretti, la capacità di rappresentare le ragioni del malessere degli agricoltori.
«La costituzione dell’Unità di crisi - afferma l'assessore Sammartino - ci consentirà di monitorare al meglio le aree più colpite e di predisporre risposte rapide ed efficaci e di confrontarci costantemente con associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, produttori e imprenditori agricoli. Davanti a una sfida decisiva per la salvaguardia e il rilancio del comparto agricolo e zootecnico serve, infatti, una risposta corale».