Praticamente raddoppiate in dieci anni in Italia le aziende agricole biodinamiche che seguono le tecniche codificate nel 1924 da Rudolf Steiner con 400 realtà certificate per un’estensione totale che nel 2017 ha sfiorato i 12mila ettari.
E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti in occasione del convegno “Il futuro dell’agricoltura biologica e biodinamica” sabato 24 marzo alla Fortezza da Basso di Firenze nell’ambito di FirenzeBio, la mostra mercato dedicata ai prodotti biologici e biodinamici, sulle nuove tendenze dell’agricoltura italiana sia sul fronte della gestione dei terreni che su quello dei consumatori sempre più attenti a scegliere prodotti legati a un’idea di benessere, sicurezza e sostenibilità.
Le aziende biodinamiche, come rileva Coldiretti, sono presenti in tutti i comparti, dagli ortaggi all’allevamento, dal florovivaismo al vino al quale si dedicano il 20% del settore. La superficie media è di 30 ettari per azienda, ma ci sono realtà anche più grandi che contano centinaia di ettari da nord a sud della Penisola. Comprese quelle non ancora certificate ma che seguono i principi dell’agricoltura biodinamica in Italia, ricorda Coldiretti, si stimano 4.500 aziende per un mercato che raggiunge i 200 milioni di euro di fatturato con esportazioni in Giappone, negli Usa e nei Paesi scandinavi.
Mantenere la fertilità è il primo obiettivo
La crescita è determinata dalla sensibilità ecologica che si sta diffondendo tra i cittadini come dimostra il fatto che 6 italiani su 10 che nel 2017 secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ hanno acquistato almeno qualche volta prodotti bio, segno di una maggiore attenzione all’impatto ambientale dei propri comportamenti. La biodinamica rappresenta una interpretazione delle produzioni agricole centrata sulla sostenibilità dei terreni nell’ambito di un più generale equilibrio del mondo naturale, ma è anche un investimento dal punto di vista ambientale ed economico visto che la resa per ettaro, secondo Coldiretti, può raggiungere i 10mila euro di valore.
Gli obiettivi della biodinamica sono infatti mantenere la terra fertile, conservare in buona salute le piante, accrescere la qualità dei prodotti e usare concimi del tutto naturali escludendo sostanze di sintesi artificiali ed ad esempio vietando l’uso del rame su colture, seminativi, orti e pascoli.
L’agricoltura biodinamica ha sostenitori in ogni continente del pianeta con una stima di quasi 2 milioni di ettari coltivati anche se la maggiore diffusione – conclude la Coldiretti - si registra in Europa ed in particolare in Germania dove si realizza oltre 1/3 della produzione a livello internazionale.
«Esiste nel mondo una domanda di sostenibilità alla quale le imprese agricole italiane possono dare una risposta – spiega Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti – e l’Italia, che già ricopre un ruolo da leader nel biologico, cresce da protagonista anche nel biodinamico, un comparto che sta diventando sempre più apprezzato e importante in tutto il mondo».