L’Assemblea dei Soci, che si è tenuta oggi (27 giugno) a Bologna, ha definito il nuovo assetto organizzativo della Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica per il prossimo triennio.
Maria Grazia Mammuccini è stata acclamata presidente della Federazione mentre Paolo Carnemolla, past president, assumerà la carica di segretario generale. E’ stata inoltre accolta all’unanimità la domanda di Anagribios, l’Associazione di produttori biologici di Coldiretti, di diventare socia di FederBio.
Nel corso dell'assemblea sono stati confermati i vicepresidenti Matteo Bartolini, Andrea Bertoldi e Carlo Triarico. Nell’Ufficio di presidenza assieme a Maria Grazia Mammuccini sono stati eletti Rossella Bartolozzi, Claudia Bastia, Michele Monetta e Enrico Casarotti. Si tratta di figure con competenze ed esperienze in diversi ambiti del biologico che affiancheranno il lavoro della nuova presidenza nello sviluppo dei diversi temi su cui la federazione è impegnata.
Entrano inoltre nel consiglio direttivo della Federazione il presidente di Bioland Italia Toni Riegel e il presidente di Aiab Emilia Romagna Antonio Lofiego. In questo modo nel gruppo dirigente di FederBio si rafforza la componente femminile e quella dei produttori agricoli, oltre che vedere rafforzata la rappresentatività della Federazione quale casa comune del biologico e biodinamico italiano.
Chi è Maria Grazia Mammuccini
Toscana, amministratore unico della Società Nuova Agricoltura che gestisce un’azienda vitivinicola e olivicola a conduzione biologica, dal 2015 fa parte dell’Ufficio di presidenza di FederBio.
È Portavoce della Coalizione Italiana StopGlifosato alla quale aderiscono 52 Associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e biodinamica e dei consumatori e coordinatrice della Campagna “Cambia la Terra-No ai pesticidi Si al biologico”.
È socio corrispondente dell’Accademia dei Georgofili, dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali.
Per 5 anni, dal 2011 al 2016 è stata vicepresidente di Navdanya International, associazione onlus per la difesa dei semi locali, della biodiversità e dei piccoli agricoltori presieduta dalla scienziata ambientalista indiana Vandana Shiva.
Per 15 anni, dal 1995 al 2010, ha diretto l’Arsia - Agenzia regionale per lo sviluppo e l’Innovazione nel settore agricolo-forestale – ente strumentale della Regione Toscana per il collegamento tra la ricerca, le imprese ed il territorio.
Per la Regione Toscana ha coordinato iniziative di carattere internazionale quali la Commissione Internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità e a livello nazionale la Rete Interregionale per la Ricerca Agraria e Forestale.
E’ stata inoltre componente per dieci anni dal 2001 al 2011 del Consiglio di Amministrazione del Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) Istituzione scientifica nazionale del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Le linee programmatiche
Tra le priorità strategiche evidenziate da Maria Grazia Mammuccini sono da segnalare:
- l’approvazione al Senato del progetto di legge sull’agricoltura biologica che consentirà tra le altre cose il riconoscimento di un organismo interprofessionale per il settore e di lavorare su un logo nazionale di prodotto bio;
- il sostegno e il rafforzamento delle filiere attraverso la promozione dell’aggregazione delle aziende in progetti comuni;
- il riconoscimento e sostegno alla diffusione dei biodistretti;
- il rafforzamento in termini strategici delle politiche e degli investimenti per la ricerca e l’innovazione, la formazione ed i servizi tecnici per il biologico e biodinamico;
- il miglioramento costante del sistema dei controlli attraverso gli OdC, la vigilanza, e gli operatori, che devono essere chiamati ad assumersi in modo netto le loro responsabilità;
- lo sviluppo delle piattaforme informatiche per la tracciabilità e la trasparenza delle transazioni.
Per dare concretezza a questi obiettivi prioritari sarà indispensabile agire anche sulle scelte relative al nuovo ciclo di programmazione della Pac affinché vengano profondamente innovate le strategie, puntando a un modello agricolo basato sui principi dell’agroecologia, di cui l’agricoltura biologica e biodinamica sono le applicazioni concrete più diffuse.
In stretto collegamento con la Pac, ulteriore punto strategico sul quale agire sarà la revisione del Piano d’azione nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
«Siamo in una fase decisiva per il biologico - ha dichiarato la Mammuccini - e la priorità fondamentale che abbiamo di fronte è dare più forza ai produttori agricoli per far crescere la produzione nazionale e costruire solide filiere di Made in Italy bio; è questa la prima condizione per difendere il “vero biologico” italiano. In questa fase di crescita del bio dobbiamo lavorare per affermare il principio del “giusto prezzo” per i prodotti agricoli e per costruire la “Casa comune del biologico e biodinamico italiano” con una governance di donne e uomini capaci di misurarsi con i tanti aspetti che il biologico deve affrontare, quello ambientale, climatico, della salute oltre a quello economico e sociale».
La federazione nazionale del biologico
FederBio è una federazione nazionale nata nel 1992 per iniziativa di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, con l’obiettivo di tutelarne e favorirne lo sviluppo. FederBio socia di Ifoam e Accredia, l’ente italiano per l’accreditamento degli Organismi di certificazione, è riconosciuta quale rappresentanza istituzionale di settore nell’ambito di tavoli nazionali e regionali.
Attraverso le organizzazioni associate, FederBio raggruppa la gran parte della rappresentanza del settore biologico, tra cui le principali realtà italiane nei settori della produzione, distribuzione, certificazione, normazione e tutela degli interessi degli operatori e dei tecnici bio.
La Federazione è strutturata in cinque sezioni tematiche e professionali: produttori, organismi di certificazione, trasformatori e distributori, operatori dei servizi e tecnici, associazioni culturali. FederBio garantisce la rigorosità e la correttezza dei comportamenti degli associati in base al Codice etico e verifica l’applicazione degli standard comuni.