La Tenuta Alois Lageder, situata a Magrè sulla Strada del Vino, antichissimo comune in provincia di Bolzano e una delle zone vinicole più famose dell’Alto Adige, è stata fondata nel 1823 e vede oggi la gestione della quinta e della sesta generazione della famiglia.
«La storia della nostra azienda ebbe inizio quando, nei primi dell’800, Johann Lageder cominciò a commerciare in vini a Bolzano. I suoi figli e nipoti decisero di acquistare dei vigneti e produrre direttamente il vino. Alois III, pronipote del capostipite, capì che la varietà climatica dell’Alto Adige poteva diventare un fattore vincente e, nel 1934, acquistò la tenuta Löwengang di Magrè, nella parte meridionale dell´Alto Adige. Fu lì e in altri villaggi che fece installare dei torchi per produrre vino, e ben presto anche diversi viticoltori cominciarono a conferirgli le proprie uve. In seguito alla morte improvvisa di Alois III, nel 1963, sua moglie Christiane e la figlia maggiore Wendelgard rilevarono provvisoriamente l’azienda, finché il Alois IV, a metà degli anni Settanta, prese in mano la tenuta insieme a sua sorella e suo marito, l’enologo Luis von Dellemann. Da quel momento, furono introdotti severi criteri di qualità, adottando metodi innovativi nei vigneti e in cantina che valsero un posizionamento più elevato sul mercato». Così racconta Alois IV Lageder.
In prossimità dell’azienda si trovano il Lago di Caldaro, il più grande specchio d'acqua naturale della provincia di Bolzano, e l’altipiano di Favogna in cui è presente un lago alpino incastonato in uno scenario naturale unico che, dalla fine degli anni Settanta, è stato designato area protetta grazie al valore della sua flora e della sua fauna: qui è possibile trovare più di 35 tipologie diverse di orchidee oltre al fior di cuculo, il ranuncolo e molte altre specie floreali e faunistiche in via d’estinzione. Il microclima della zona alterna inverni freddi alpini ad un clima mediterraneo molto caldo con oltre 300 giorni di sole l’anno e i vigneti sono collocati ad una altitudine che va dai 200 ai 1300 metri sul livello del mare su terreni che variano dal calcare dolomitico al porfido fino a depositi argillosi e sabbiosi. La forte escursione termica tra giorno e notte che caratterizza la zona è un fattore determinante per la produzione di uve di qualità.
A difesa dell’ecosistema
A metà degli anni ’90 l’azienda si pose come l’obiettivo prioritario di conservare e difendere il complesso ecosistema in cui era inserita ed iniziò la conversione all’agricoltura biodinamica. Dal 2007 i 55 ettari di vigneto sono interamente coltivati con metodi biodinamici. «Ma non lavoriamo soltanto le nostre uve, ci sono oltre 80 aziende viticole altoatesine che ci conferiscono - in parte ormai da generazioni - il loro raccolto. Oltre il 50% dei loro vigneti sono già in conversione verso la coltivazione biologica o biodinamica - aggiunge Alois V Clemens Lageder -. Il nostro obiettivo per il 2023 è quello di produrre esclusivamente vini biodinamici, o vini che siano già in conversione al biologico».
L’azienda infatti dal 2012 si è fatta promotrice di questo metodo agricolo presso i vari partner vignaioli, spiegando non solo quali sono le tecniche di coltivazione, ma anche i valori che stanno alla base di questo metodo.
Transumanza
Da qualche anno le collaborazioni si allargano anche ad alcuni agricoltori di montagna che, dall’autunno alla primavera, portano dagli alpeggi le proprie mandrie di pecore e mucche, a pascolare nei vari vigneti della Tenuta Alois Lageder: questo non solo tiene in vita l’antica tradizione alpina della transumanza ma aumenta la vitalità delle viti e la biodiversità dei vigneti grazie agli apporti supplementari di sostanza organica. “Quando le mucche pascolano nei nostri vigneti si crea un circuito virtuoso: grazie a loro assistiamo alla comparsa di uccelli e insetti che prima non c’erano e il letame che gli animali lasciano sul terreno permette la nascita di molte più piante e fiori nelle vigne rispetto a quelli presenti prima” afferma Alois Lageder. “Questi animali in stabulazione libera concimano il terreno e realizzano al meglio il nostro ideale aziendale di ciclo naturale completo, creando diversità nel vigneto e contrastando così la monocoltura”.
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La produzione
La produzione dell’azienda Lageder è costituita da uve provenienti da vigneti che si suddividono in Vitigni Classici (Pinot Bianco e Pinot Grigio, Chardonnay, Gewürztraminer, Sauvignon, Lagrein, Schiava, Müller Thurgau, Cabernet Riserva, Pinot Noir, Merlot, Lagrein, Cabernet), Composizioni (Haberle, Gaun, Porer, Rain, Lehen, Fórra, Vogelmaier, Am Sand, Mimuèt, XV, Conus) e Capolavori, i “GrandCru” (Casòn Hirschprunn, Löwengang, Römigberg, Krafuss, Lindenburg, MCM).
Negli anni ’80 è stato introdotto il sistema di allevamento della vite a spalliera, con filari sistemati a girapoggio, ma recentemente l’azienda sta ritornando all’allevamento a pergola, metodo tradizionale che garantisce una maggiore ombreggiatura dei grappoli e del terreno per contrastare più efficacemente - in seguito al cambiamento climatico - la siccità e le crescenti temperature estive. La resa media dei vigneti è intorno ai 70-80 quintali per ettaro con estremi che vanno dai 40 ai 100 quintali a seconda della varietà e del sito colturale (Fonte: L’Agricoltura biodinamica: verso un modello produttivo agroecologico, Luigi Morra e Raffaella Pergamo, Crea).
Secondo i disciplinari Demeter
Per quanto riguarda la produzione e la vinificazione l’azienda segue rigorosamente quanto prescritto dai disciplinari Demeter: non vengono utilizzati fitofarmaci di sintesi ma solo preparati biodinamici e le uniche sostanze che si possono aggiungere durante la vinificazione sono i solfiti, le bentoniti per la chiarificazione del vino e l’acido tartarico qualora l’acidità del vino sia al di sotto del minimo legale. Semine invernali di miscugli di favino, trifoglio, segale, erba medica, e pisello proteico per i sovesci, praticati anche nei 2 anni precedenti al reimpianto dei vigneti, e distribuzione del compost prodotto in azienda e miscelato con le potature dei vigneti, sono tecniche praticate regolarmente per garantire la fertilità del terreno. La vendemmia avviene manualmente per tutte le uve. Come trattamento per la difesa viene utilizzato il rame - massimo 3 Kg l’ettaro l’anno - e con l’utilizzo dei preparati biodinamici corno-letame e corno-silice. Grazie all’impiego del corno-letame si riesce ad ottenere una crescita armonica delle piante. L´uso del preparato a base di corno-silice, agevola i processi luminosi e da´ alle piante un segnale di sviluppo adeguato. Attraverso l´uso di questi preparati i danni provocati da insetti dannosi, come per esempio la cicalina, sono stati sensibilmente ridotti.
La cantina e i vini
Nella tenuta Löwengang è presente una cantina costruita in bioedilizia nel 1995 che evita l’uso di energie fossili per eliminare emissioni di CO2 e di conseguenza usa solamente energie rinnovabili per produrre calore. Si utilizza la forza di gravità per trasportare l’uva vendemmiata attraverso una torre di vinificazione circolare di 17 metri che consente di trasferire l’uva, il mosto e il vino proteggendone la qualità.
La produzione è di circa a 1,5 milioni di bottiglie vendute prevalentemente sul mercato internazionale (Usa, Germania, Austria, Svizzera e Gran Bretagna) attraverso il canale della ristorazione qualificata e in enoteche e negozi specializzati bio. Un terzo della produzione viene venduto in Italia.
I vini Alois Lageder hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti dalle più autorevoli Guide ai vini degli ultimi anni: dal TOP 100 Wines del critico James Suckling, al Wine Advocate di Robert Parker, dalla Guida Slow Wine al Wine Hunter Award, dalla Guida Vitae a quella Bibenda, fino alla Guida Oro I Vini di Veronelli.
L’azienda ha anche un ristorante aziendale certificato biologico, la Vineria Paradeis, che offre, oltre ai vini della Tenuta Lageder prodotti di stagione biologici e biodinamici coltivati dagli agricoltori della zona.
Il 6 e 7 Aprile si terrà la 22a di Summa, la fiera del vino organizzata annualmente dall’azienda a cui partecipano oltre 100 vignaioli d’eccellenza provenienti da più di dieci paesi diversi. I partecipanti avranno la possibilità di conoscere personalmente i produttori e di assaggiare vini di grande fama, immersi in un’atmosfera intima e rilassata. Summa 2019 per particolare attenzione al tema della sostenibilità è certificata come “Green Event” dall’Agenzia Provinciale per l’Ambiente.
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