Il territorio agricolo di Amatrice come biodistretto in grado di coltivare prodotti di altissima qualità che possano fare concorrenza commerciale e determinare “la più importante rivoluzione agricola del centro Italia”.
Questa è l’idea dell’associazione Amatrice Terra Viva presentata durante la conferenza stampa che si è svolta a Roma nella sede della Regione Lazio. L’iniziativa mira a realizzare un nuovo progetto imprenditoriale comprendente una ventina di aziende agricole del comprensorio, a tre anni dal terremoto che ha colpito duramente il territorio di Amatrice. Partecipano al progetto Alce Nero e Legambiente.
Terra Viva, i prodotti del territorio fulcro del rilancio
«L’idea del biodistretto Terra Viva - spiega il rappresentante di Alce Nero Marco Santori - ha smesso di essere un progetto solidaristico per diventare un’iniziativa sostenibile e culturale che allo stesso tempo può essere commercialmente competitiva grazie ai prodotti di primissima qualità delle aziende agricole».
«Da 25 anni produco biologico - spiega il presidente dell’associazione Terra Viva Adelio Di Marco - ma grazie alla rete Amatrice Terra Viva, ora coltiviamo 70/80 ettari dedicati ai grani antichi come il grano solina, ma anche patate, lenticchie e fagioli».
Lazio, prima regione italiana ad essersi dotata di una legge sui biodistretti
Cristiana Avenali, direttrice dell’ufficio di scopo per i piccoli comuni della Regione Lazio, ha specificato che il Lazio è la prima regione italiana ad essersi dotata di una legge sui biodistretti, «Essenziale per risollevare le sorti dell’economia delle zone centrali italiane». Avenali ha poi ricordato che dal 16 luglio è partito un bando regionale per lo Sviluppo Rurale (sottomisura 16.4) che scadrà a fine settembre e finanzierà progetti di filiera.
«L’idea del biodistretto – conclude il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi - è una sfida sostenibile per valorizzare culture, produzioni, ricchezze naturali e stili di vita di una vasta zona dell’Italia che sta affrontando la sfida della ricostruzione puntando sul rilancio dell’imprenditoria di qualità locale».