L’Italia non consegnerà il Piano strategico sulla nuova Pac (Psp) entro la scadenza di fine luglio. Lo ha annunciato il Ministro Stefano Patuanelli nel corso del recente incontro con le 17 associazioni ambientaliste, animaliste e dell'agricoltura biologica dedicato proprio alla revisione della bozza del Psp.
«Il Ministro ci ha annunciato – afferma Franco Ferroni di Wwf- che, a causa del ritardo con cui è stato raggiunto l'accordo con le Regioni per la ripartizione dei fondi per lo Sviluppo Rurale, la scadenza di fine luglio per l'invio della nuova versione del Psp non potrà essere rispettata».
Nuova Pac, tabella di marcia zavorrata
La tabella di marcia imposta da Bruxelles, che ha già bocciato la prima versione del Psp, accumula già quindi almeno due mesi di ritardo. A settembre dovrebbero però essere convocate ulteriori riunioni del Tavolo di Partenariato per il monitoraggio dell’attuazione del Psp. Le associazioni ambientaliste sperano anche di poter intervenire con sostanziali modifiche relative allo Sviluppo Rurale.
Le 17 sigle riconoscono infatti l’importante passo in avanti fatto per lo sviluppo dell’agricoltura biologica ma chiedono maggiore impegno sul fronte dell’assistenza tecnica e della promozione dei consumi bio e soprattutto di rivedere la posizione relativa alla deroga della condizionalità della Pac (rotazioni e coltivazione nelle aree naturali), preoccupati dalla richiesta di ulteriore deroga al 2024 dell’applicazione della nuova Pac richiesta da un fronte di 16 Paesi dell’Europa dell’Est.
Ambientalisti e agricoltori agli antipodi
Posizioni agli antipodi rispetto a quelle espresse dalle professionali agricole, alle prese con la tempesta inflattiva innescata dal conflitto in Ucraina. Si preannuncia quindi un autunno caldo per il ministro delle Politiche agricole, sulle cui decisioni potrebbe pesare l’appoggio condizionato al Governo espresso dal suo partito di riferimento, il Movimento 5 Stelle, dopo la recente scissione che ha portato alla nascita del movimento Insieme per il Futuro.
Nessun Paese membro ha consegnato
Ritardi che rischiano seriamente di ripercuotersi sull’avvio della nuova programmazione della Pac anche perché finora nessun Paese membro ha consegnato, a poco più di due settimane dalla scadenza, il Piano strategico nazionale emendato in base alle osservazioni della Commissione.