Il caldo africano e le temperature estreme di questi giorni rischiano di far pagare un duro prezzo agli agricoltori pugliesi. Sale infatti nelle campagne l’allarme per la frutta e la verdura pronte per la raccolta ma bruciate dal sole cocente.
Cia Puglia chiede lo stato di calamità
«In questi giorni stiamo già contando i danni nelle nostre campagne dove bruciano frutta e verdura pronte per la raccolta – dichiarano Felice Ardito e Giuseppe De Noia, rispettivamente presidente e responsabile sviluppo associativo Cia-Agricoltori italiani Levante (Bari e Barletta-Andria-Trani) –. Con le temperature ogni giorno superiori ai 35 °C e spesso vicino oppure oltre i 40 °C le piante sono a serio rischio di stress idrico. Il sole cocente e i colpi di calore compromettono la crescita dei frutti, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali già compromessi dalla siccità primaverile. In questi giorni il caldo estremo sta rovinando in particolare i fioroni, come quelli della varietà “Domenico Tauro” già pronti per la raccolta».
Perciò Cia-Agricoltori italiani della Puglia chiede il riconoscimento dello stato di calamità. «Il settore, già in difficoltà per svariati motivi, rischia di subire un altro colpo pesantissimo dal quale sarà davvero difficile rialzarsi – afferma il presidente regionale Raffaele Carrabba –. Ormai sono drammatici gli effetti della tropicalizzazione del clima che azzera gli sforzi degli agricoltori: questi perdono la produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, di ulteriori lavorazioni, dell’acquisto di piantine e sementi e dell’utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante».
Coldiretti Puglia: «Caldo africano, manca l’acqua»
Il clima rovente delle ultime settimane, inusuale per il mese di giugno anche in Puglia, è conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, sostiene il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
«Gli eventi climatici estremi sono sempre più frequenti e lo saranno ancora di più nei prossimi anni. Ondate di calore violente e persistenti come quella che stiamo vivendo da diversi giorni nel Sud Italia metteranno sempre più a dura prova le produzioni, come quella del pomodoro da industria nel Foggiano, dove si stanno superando costantemente i 40 °C. Ciò deve spingere gli agricoltori a mettere a punto tutti gli accorgimenti agronomici, come reti ombreggianti dove è possibile, per alleviare lo stress da caldo e risparmiare il consumo di acqua.
Attualmente gli agricoltori hanno estrema difficoltà a rifornirsi di acqua, sia per la cattiva gestione di molti pozzi pubblici sia per la scarsità di acqua negli invasi, al limite per la lunga siccità primaverile. In particolare la siccità è l’evento climatico avverso più rilevante per l’agricoltura pugliese con danni stimati in media in 70 milioni di euro all’anno per le quantità e la qualità dei raccolti».
Ordinanza per lavoro in esposizione prolungata al sole
Intanto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, per fronteggiare le difficoltà di lavoro nei campi, che hanno portato negli ultimi giorni al decesso di alcuni operai agricoli, ha emanato l’ordinanza n. 182 avente ad oggetto “Attività lavorativa nel settore agricolo in condizioni di esposizione prolungata al sole - ordinanza contingibile e urgente per motivi di igiene e sanità pubblica”.
L’ordinanza dispone che è vietato il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00 con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2021, sull’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”.