Gli interventi della Pac dell’ultimo periodo di programmazione hanno contribuito alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra nell’atmosfera. L’agricoltura del vecchio continente ha così potuto dare un contributo decisivo nella mitigazione del cambiamento del clima con il progressivo innalzamento delle temperature.
A queste conclusioni è giunto uno studio esterno commissionato dalla Commissione europea e presentato il 27 maggio 2019 dal Commissario Phil Hogan. “Il settore agricolo e le aree rurali - ha dichiarato il Commissario - sono tra i più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. È nostro dovere garantire che gli agricoltori siano premiati per il lavoro che svolgono e offrire loro gli strumenti giusti per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici".
"Come evidenziato da questo studio - ha proseguito Hogan -, è necessario fare di più e velocemente. Questo è il motivo per cui le nostre proposte per la Pac post-2020 fissano maggiori ambizioni ambientali e climatiche, necessarie per rispondere a questa sfida”.
Le misure salva clima
Tra le misure che hanno un impatto positivo sulle emissioni, lo studio promuove il greening nell'ambito del sostegno al reddito: una riduzione delle emissioni di gas serra assicurata dal mantenimento di prati permanenti e aree benefiche per la biodiversità (aree di interesse ecologico). Utilizzando un modello di simulazione, lo studio ha concluso che tali misure hanno ridotto le emissioni agricole del 2% su base annua.
I programmi di sviluppo rurale hanno anche dimostrato di contribuire a una riduzione delle emissioni per misure quantificabili. Lo studio ha concluso che hanno ridotto le emissioni dell'1,5% su base annua. Inoltre, l'agricoltura biologica, sostenuta dalla PAC , ha anche contribuito a ridurre le emissioni agricole secondo lo studio.
Per quanto riguarda il sostegno accoppiato volontario (VCS), il sostegno al reddito legato alla produzione per un settore in difficoltà, mostra risultati più contrastanti a seconda del settore. Lo studio ha rilevato che per il settore dell'allevamento, questo schema porta ad un aumento netto delle emissioni di gas serra, pur non essendo in grado di quantificarlo. Per le colture proteiche, il supporto VCS riduce le emissioni, ma per il momento viene utilizzato solo su piccola scala.
Poiché non tutti gli effetti delle misure della PAC sul clima e le emissioni di gas serra sono quantificabili, lo studio ha anche evidenziato influenze indirette. Ad esempio, il sostegno al reddito degli agricoltori contribuisce a sostenere una varietà di aziende agricole in tutta Europa, con conseguenti benefici per l'ambiente. Infine, lo studio ha anche riconosciuto il valore aggiunto UE della PAC, che ha innalzato il livello di ambizione climatica negli Stati membri.
Le proposte per la Pac post 2020
Lo studio fornisce anche alcune indicazioni da tenere in conto per il prossimo periodo di programmazione della Pac che parte nel 2020 e cioè:
- impostare maggiori ambizioni ambientali e climatiche con una nuova architettura verde per facilitare e incoraggiare l'assistenza ambientale e l'azione per il clima nelle pratiche agricole;
- introdurre un "nuovo modo di lavorare" per consentire agli Stati membri di progettare il loro piano strategico della PAC per raggiungere gli obiettivi comuni dell'UE in materia di ambiente e cambiamenti climatici, fissando obiettivi quantificati e prendendo in considerazione specifiche esigenze e condizioni locali;
- imporre agli Stati membri di dimostrare in che modo i loro piani strategici della PAC contribuiranno agli obiettivi dell'azione per il clima;
- aumentare il bilancio per la ricerca e l'innovazione (nel settore alimentare, agricolo, dello sviluppo rurale e della bioeconomia, questo svolgerà un ruolo chiave nel ridurre le emissioni agricole e migliorare l'assistenza ambientale.
