Frutti tropicali, impennata delle importazioni per avocado e mango

Avocado e mango: due produzioni agricole alternative sempre più al centro nelle preferenze dei consumatori italiani. Il successo dei due prodotti è testimoniato dalla significativa progressione delle importazioni e dalla crescita degli investimenti nel Sud d'Italia, complice il cambiamento climatico che favorisce l'impianto di varietà tropicali. A dirlo un'indagine Ismea presentata in occasione della videolezione dedicata ai due frutti tropicali organizzata da Macfrut Academy, la piattaforma di informazione e comunicazione per i professionisti dell’ortofrutta.

Come spiegato dal responsabile Ismea dell’analisi dei mercati Fabio Del Bravo: «Nel contesto di una contrazione dei consumi di ortofrutta, la frutta tropicale va in controtendenza registrando un +4,5%, con una crescita sia di avocado e mango. Tutti gli indicatori fanno emergere chiaramente una previsione di crescita nel breve e medio periodo per entrambi i prodotti. Ma attenzione, si tratta di due prodotti che presentano mercati differenti».

Avocado: import crescita in tripla cifra

L’avocado in Italia ha conosciuto un vero e proprio boom delle importazioni negli ultimi cinque anni (2018-2022) registrando una crescita in tripla cifra, +120%. Nello specifico si è passati da circa 20 milioni di kg (al netto delle quantità riesportate) del 2018 a circa 45 milioni di kg del 2022. Nel 2023, i dati cumulati del periodo gennaio-maggio, indicano un ulteriore incremento delle importazioni del 4% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Considerato un superfood, trova una diffusione più ampia, tanto che una famiglia su quattro nel corso dell’anno ha acquistato almeno un avocado. L'indagine Ismea-NIQ evidenzia che le vendite hanno riguardato la fascia familiare 35-54 anni, spesso con figli adolescenti, interessando in modo particolare il nord d’Italia.

La ripartizione degli acquisti per canale vede la distribuzione moderna concentrare il 95% degli acquisti e il 94% della spesa. I discount sono il primo canale (39% gli acquisti e 33% la spesa). «Non c’è invece - ha puntualizzato Del Bravo - una correlazione strettissima tra acquisto del prodotto e reddito familiare.

Consumi, italiani dietro solo agli spagnoli

Malgrado la crescita imponente, l’Italia rimane al sesto posto nel consumo di avocado tra i Paesi europei con circa 40mila tonnellate, decisamente distanziato da Francia (148mila tonnellate), Spagna (113mila ton), Regno Unito (107mila ton) e Germania (104mila ton). Quello che si nota però è un vero e proprio boom nei consumi nel nostro Paese negli ultimi cinque anni (+179%), tanto da registrare la seconda migliore performance in Europa dietro solo alla Spagna (+203%).

Mango, l'import rallenta

Per quanto riguarda le informazioni sulle abitudini di acquisto delle famiglie, come spiegato da Del Bravo, diverso è il discorso del mango, il cui acquisto avviene prevalentemente per il piacere del prodotto. Nel nostro Paese una famiglia su cinque ha acquistato un mango.

La crescita delle importazioni di questo frutto tropicali negli ultimi cinque anni è stata più contenuta rispetto all’avocado (+37%). Nello specifico, si è passati da 13,5 milioni di kg del 2018 a 18,5 milioni di kg del 2022. Nei primi cinque mesi del 2023, le importazioni di mango dell'Italia si sono però ridotte del 10% rispetto al 2022, confermando il rallentamento registrato nel 2022, -1% rispetto al 2021.

Mango, piace agli over 60 con alto reddito

La ripartizione degli acquisti per canale vede la distribuzione moderna concentrare il 93% degli acquisti e il 91% della spesa. I discount sono il primo canale (36% degli acquisti e 35% della spesa). A livello geografico, la percentuale di penetrazione è più alta nelle regioni del Centro e del Nord-ovest.

Diverso è il discorso nella correlazione tra livello di reddito e acquisto. Dall'analisi dei dati Ismea-NIQ emerge una forte correlazione con la disponibilità economica delle famiglie: l'acquisto medio annuo di mango è di gran lunga superiore per le famiglie con disponibilità economica alta.

Per quanto riguarda la fascia di età, il frutto è preferito dai consumatori con età superiore ai 64 anni. «Quello che emerge chiaramente - conclude Del Bravo - è la scelta del prodotto per piacere, più che per gli aspetti benefici».