Tabacco, una filiera virtuosa dal punto di vista energetico

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Fattoria autonoma Tabacchi di Città di Castello (Pg) celebra 110 anni di storia facendo il punto sulle sfide della transizione ecologica e della sostenibilità sociale che deve affrontare la filiera. Il presidente Fabio Rossi: ««Con una quota da 42% di energia rinnovabile la filiera del tabacco si pone tra i primi posti in Italia».

Centodieci anni di storia del tabacco in Umbria.

Il comprensorio dell'alto Tevere, nonostante condizioni mutate rispetto a un seppur recente passato, resta il distretto tabacchicolo più importante d'Europa, con evidenti ricadute economiche e occupazionali a livello regionale.

La statua alla tabacchina inaugurata in piazza a Città di Castello

Si tratta di una filiera storica, come avvalorato dai 110 di attività che, proprio nel 2021, ha compiuto la Fattoria Autonoma Tabacchi di Città di Castello, la quale ha celebrato la ricorrenza promuovendo, giovedì 23 dicembre, una giornata di riflessione insieme a Tti (Trasformatori Tabacco Italia) e ad Opta (Organizzazione Produttori Tabacco).

Omaggio alle “tabacchine”

Oltre un secolo di vita, dunque, durante il quale un ruolo centrale è stato quello delle "tabacchine", donne lavoratrici impiegate nella raccolta, selezione e maturazione del tabacco alle quali è stata intitolata una piazza nella città tifernate dove, nell'occasione, è stata inaugurata anche una statua dedicata a questa storica figura professionale, molto viva nella memoria della collettività.

La sfida della transizione ecologica

Uno sguardo al passato, alla storia, alle tradizioni, ma anche la necessità di un confronto sulle prospettive di un comparto ancora vitale, attento alle innovazioni tecnologiche, a partire dall'introduzione della precision farming, e alla richiesta prepotente di una nuova sostenibilità ambientale.

Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria (foto archivio)

«Ora più che mai - ha detto al riguardo Fabio Rossi, presidente della Fattoria Autonoma Tabacchi - c'è bisogno di cambiare pelle sempre più velocemente cavalcando le grandi sfide», che per Rossi sono «la transizione ecologica e la sostenibilità economica e sociale del distretto, la ricerca e l'innovazione attraverso la sperimentazione e la connessione con i più importanti istituti di ricerca italiani e i centri internazionali specializzati sul tabacco».

In questa direzione, per Rossi, va l'applicazione delle varie tipologie di energie rinnovabili al ciclo del tabacco, dalla produzione alla trasformazione: impianti a biogas, fotovoltaico, impianti a cippato, biocarburanti. «La svolta della filiera - sottolinea poi ancora Rossi - è avvenuta nel 2012 con la necessità di razionalizzare e aggregare produzione e trasformazione che ha portato alla nascita di Tti e Opta».

«Con il 42% di rinnovabili quella del tabacco si pone quindi tra i primi posti come filiera virtuosa in Italia».

Contratti poliennali

Da circa un decennio la tabacchicoltura vede una fase di complessa transizione strutturale determinata da diversi fattori quali le tendenze di mercato, l'atteggiamento delle multinazionali del settore, la concorrenza internazionale. La tabacchicoltura italiana, pur mantenendo elevati i propri standard produttivi, soprattutto dal punto di vista qualitativo, è chiamata a confrontarsi con alcune aree del mondo dove i costi di produzione, e quindi di vendita, sono più competitivi.

Da qui la necessità di un insieme di azioni finalizzate alla definizione di modalità

Roberto MOrroni

strutturate di gestione pluriennale dei contratti con le multinazionali, con riconoscimento in termini di quantità acquistate e di prezzi adeguati alla qualità, nonché di sostegno allo sviluppo tecnologico del settore e alla tutela dei posti di lavoro sia diretti che determinati dall’indotto.

Per l’assessore all'agricoltura della Regione Umbria Roberto Morroni «coltivare tabacco salvaguardando redditi e ambiente è possibile, ottimizzando le risorse presenti, incentivando investimenti mirati a favorire l’efficienza della produzione, mai disgiunta dalla sostenibilità».

I punti all’esame del Tavolo nazionale

La prima riunione del Tavolo tabacchicolo nazionale con il sottosegretario Gian Marco Centinaio

L'iniziativa svoltasi a Città di Castello segue di pochi giorni la prima riunione del tavolo sul tabacco al Mipaaf, alla presenza del sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, richiesta dalle quattro regioni italiane a vocazione tabacchicola: Umbria, Veneto, Toscana e Campania.

Evidenziata nell'occasione la necessità di convocare un tavolo permanente che coinvolga tutti gli attori del settore per garantire una sostenibilità sia economica che sociale della tabacchicoltura italiana, per la quale sono state richieste certezze a medio e lungo termine attraverso contratti pluriennali. La seconda riunione del tavolo è stata fissata per il prossimo 13 gennaio.

Storica foto di gruppo dell'epoca delle "tabacchine"
Tabacco, una filiera virtuosa dal punto di vista energetico - Ultima modifica: 2021-12-28T11:51:04+01:00 da Lorenzo Tosi

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