Tre impegni da leader:
- ridurre l’impatto ambientale della protezione delle colture del 30% mettendo a punto nuove tecnologie che consentano agli agricoltori di diminuire il volume dei prodotti per la protezione delle colture e di applicarli in maniera più precisa;
- abbassare del 30% le emissioni di gas serra prodotti dai sistemi di coltivazione a maggiori emissioni nelle principali regioni servite da Bayer;
- sostenere più di 100 milioni di piccoli agricoltori dei paesi in via di sviluppo fornendo loro maggiore accesso a soluzioni agricole sostenibili.
Sono gli obiettivi ambiziosi che Liam Condon, membro del Consiglio Direttivo di Bayer e
presidente della Divisione Crop Science, ha tracciato nel corso dell’ultima edizione del Future of Farming Dialogue a Monheim in Germania per far fronte - entro il 2030 - ad alcune delle sfide più urgenti che il mondo sta affrontando.
Un forum che, nell’edizione 2019 imperniata sul tema “Tomorrow belongs to all of us” (il domani appartiene a ognuno di noi) ha visto un serrato confronto tra agricoltori, studiosi, esperti e opinion leader di 40 diversi Paesi, tutti impegnati in un fattivo dibattito sul futuro dell’agricoltura. Tra gli argomenti trattati vi sono la necessità di trovare il giusto equilibrio tra produzione alimentare e tutela del pianeta, l’esigenza dei consumatori di potersi alimentare in modo sano senza impatto negativo sull’ambiente e l’importanza di strumenti per la protezione delle colture per garantire un'agricoltura sostenibile.
Sfamare l'uomo senza depredare il pianeta
«Il settore primario – ha ribadito Condon– ha la responsabilità di sfamare una popolazione in aumento senza consumare il pianeta». «Sono necessarie innovazioni rivoluzionarie che consentano agli agricoltori di produrre cibo sufficiente per una popolazione mondiale in continua crescita salvaguardando le risorse naturali».
Bayer è assolutamente convinta che la soluzione possa arrivare solo dalla combinazione tra innovazione agricola e un modello di business incentrato sulla sostenibilità.
«L’innovazione ha bisogno del sostegno di tutti, per creare fiducia e ottenere l’accettazione da parte della società». Entrando nel dettaglio Condon ha spiegato che il successo a lungo termine di Crop Science non è legato ad un aumento delle vendite di prodotti, bensì nel fornire agli agricoltori soluzioni personalizzate, che consentano loro di ottenere migliori raccolti utilizzando meno input e risorse, quali acqua, suolo ed energia.
Il progresso di oggi, le possibilità di domani
Lo scorso anno Bayer ha investito 2,3 miliardi di euro nella ricerca e sviluppo solo per il settore Crop Science - più di ogni altra azienda concorrente e si prevede che tale cifra supererà i 25 miliardi di euro in totale nei prossimi 10 anni. Circa 7.300 scienziati e ricercatori lavorano in oltre 35 siti di R&S e in più di 175 breeding station per produrre innovazione. Le pipeline combinate di breeding, biotecnologia, protezione fitosanitaria e scienze ambientali della Divisione dispongono delle potenzialità per fornire fino a 30 miliardi di euro di picchi di vendita, dove ci si attende di ottenere 17 miliardi di euro dai soli lanci recenti e del prossimo futuro.
I nuovi prodotti
«Molte delle innovazioni di oggi - ha ricordato Bob Reiter, responsabile R&S della Divisione Crop Science - sono il risultato di continui miglioramenti e innovazioni dirompenti, in quanto utilizziamo l’ingegno umano per promuovere il progresso scientifico nel campo della salute e dell’alimentazione per migliorare il mondo».
Lo scorso mese Bayer ha dimostrato ancora una volta le proprie capacità di ricerca con il lancio di un fungicida innovativo, commercializzato con il marchio tecnologico iblon. Basato sul principio attivo isoflucypram, il nuovo fungicida fornisce un’ottima protezione dalle malattie delle colture di cereali consentendo di ottenere piante più sane e raccolti di gran lunga superiori agli attuali standard di mercato.
Nuove tecnologie e data science
Anche data science e strumenti digitali innovativi permettono a Bayer di migliorare in maniera sostenibile l’efficienza delle proprie operazioni commerciali consentendo allo stesso tempo agli agricoltori di prendere decisioni più adeguate. Poiché Bayer dispone delle più vaste collezioni di germoplasma relative a mais, soia, cotone e ortaggi, traits di prossima generazione, di una solida discovery platform per molecole di piccole dimensioni e migliaia di microbi con la più grande banca dati per la performance delle sementi, l’azienda può contare, oltre che sull’attuale pipeline, anche sulle maggiori potenzialità d’innovazione nel settore agricolo.
Nuove frontiere bio
Lo scorso anno Bayer ha sottoscritto più di 60 nuove collaborazioni o proroghe di collaborazioni già in essere. Recentemente, l’azienda ha concluso un accordo con la società di ricerca biofarmaceutica Arvinas per creare una joint venture - ribattezzata Oerth Bio (pronunciato “Earth”) - e studiare come le proteine a degradazione con meccanismo molecolare individuate in piante ed animali possono proteggere le coltivazioni da malattie e parassiti. I risultati di questa partnership non hanno soltanto importanti implicazioni per l’agricoltura, ma potrebbero offrire rilevanti benefici alla salute umana grazie alla Pharmaceutical Division di Bayer. John Dombrovsky è stato nominato amministratore delegato di Oerth Bio. In precedenza Dombrosky è stato CEO di AgTech Accelerator, che finanziava, formava e sviluppava startup emergenti nel campo della tecnologia agricola con una grande visione.
«Siamo orgogliosi - ha aggiunto Reiter - della nostra pipeline di ricerca e sviluppo che conta 75 progetti relativi a sementi e tratti genetici, protezione fitosanitaria e agricoltura digitale». Con centinaia di nuovi ibridi e varietà commercializzati annualmente, Bayer occupa così una posizione di rilievo per scoprire, combinare e predisporre soluzioni su misura per gli agricoltori di tutto il mondo.
Le allettanti promesse dell’agricoltura digitale
Bayer è oggi in grado di offrire agli agricoltori la principale piattaforma al mondo di agricoltura digitale. «Grazie alla combinazione -ha affermato Sam Eathington, Chief Science Officer di The Climate Corporation – di un portafoglio di prodotti e di tecnologie di prim’ordine, ai progetti di ricerca e sviuppo e all’integrazione di solide conoscenze basate su dati forniti attraverso la piattaforma FieldView, il futuro dell’agricoltura non è mai stato così roseo».
FieldView è disponibile in Canada, USA, Brasile, Argentina e 15 paesi europei, compresi mercati chiave quali Germania, Francia, Spagna, Italia ed Ucraina. Nel 2018 Climate ha anche lanciato una soluzione digitale per piccoli produttori denominata FarmRise che fornisce informazioni agronomiche chiave agli agricoltori attraverso i loro dispositivi mobili per migliorare la loro attività in campo.
«L’agricoltura digitale – ha aggiunto - permette di mettere a punto soluzioni personalizzate per soddisfare le esigenze di ogni agricoltore». Nel 2018 FieldView ha trovato applicazione su oltre 24 milioni di ettari in tutto il mondo. Si prevede che quest’anno l’azienda raggiungerà l’obiettivo previsto di 36,4 milioni. «La nostra principale priorità - ha ribadito Eathington - è quella di guidare l'innovazione e di sperimentare la trasformazione digitale per contribuire ad attuare nuovi standard per un’agricoltura sostenibile».
Per info: www.bayer.com; www.bayer.com/en/advancing-together.aspx www.bayer.com/commitments