Confagricoltura ha insediato la Federazione nazionale “Bioeconomia: prodotti e processi innovativi” che si occuperà di eco-innovazione e no food. A presiederla Ezio Veggia, già vicepresidente di Confagricoltura e delegato alle agroenergie dell’Organizzazione.
“Le politiche europee si stanno fortemente focalizzando sui temi dell’economia circolare e della bioeconomia – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Non potevamo non tener conto dei nuovi paradigmi produttivi. La bioeconomia è l’economia che guarda al futuro, mettendo insieme l’agribusiness delle imprese agricole ed alimentari, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, il benessere della persona con il supporto della nutraceutica, i territori, il green job. In Italia tutta la bioeconomia rappresenta circa 269 miliardi di euro ed oltre 2 milioni di occupati. Di fatto è la prima economia del Paese”.
“La Federazione - ha aggiunto Veggia - ha l’obiettivo di promuovere, assistere e coordinare tutta quella serie di attività economiche come le agroenergie, i bioprodotti, la bioedilizia, la biocosmesi, dove l’agricoltura, a vari livelli, svolge un ruolo di primaria importanza; settori che necessitano di una sempre maggiore integrazione delle diverse componenti delle filiere ed elevati livelli di ricerca ed innovazione”.
Tra i compiti della nuova Federazione di Confagricoltura: la determinazione delle specie colturali più adatte e delle biomasse da utilizzare nei nuovi processi produttivi; la promozione dell'uso efficiente della biomassa; l’utilizzo di tecniche agronomiche per l’incremento della sostanza organica nei suoli e della capacità di assorbimento della CO2; l'identificazione e l'utilizzo di terreni economicamente marginali per attività no food; la costruzione di nuove reti di logistica e fornitura di biomasse, ed in particolare di sottoprodotti; la divulgazione di processi innovativi come l’agricoltura di precisione e quella conservativa.
L’Organizzazione degli imprenditori agricoli prosegue così il proprio impegno nello sviluppo della bioeconomia che ha già portato, oltre al Cluster AgriFood, all’adesione a “Spring”, Il Cluster Tecnologico Nazionale della “Chimica Verde” con l’obiettivo di stimolare la ricerca e gli investimenti in nuove tecnologie, in costante dialogo con gli attori del territorio, e di perseguire i più recenti orientamenti dell’Unione Europea nel campo della bioeconomia.