Sviluppare filiere di approvvigionamento per gli impianti di biometano è la mission della nuova società Bio.Methane.Hub, presentata a Conselice (Ravenna), al forum sul biometano agricolo promosso dalla Confederazione dei bieticoltori-Cgbi che riunisce Anb e Cnb. Ossia, spiega il presidente Cgbi Gabriele Lanfredi: «Aggregare sottoprodotti agricoli, reflui zootecnici e scarti di lavorazione da destinare alla produzione di biometano, accorciando le distanze tra aziende agricole e impianti, riducendo i costi della logistica e fornendo servizi indispensabili ai fini di tracciabilità e certificazione».
Decarbonizzazione
«Con il contributo delle cooperative fondatrici e in collaborazione con Sopred, Bio.Methane.Hub fornirà 100.000 euro di prodotti disidratati (pellet di paglia e foraggi), alle cooperative agricole della Romagna colpite dall’alluvione per gli allevamenti e il funzionamento degli impianti di biogas» ha sottolineato Lanfredi.
Pronta la replica dell’assessore allo sviluppo economico e green economy della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla: «Ringrazio Bio.Methane.Hub a nome della Regione per l’importante donazione a favore delle aziende di questo territorio, così duramente colpito dagli eventi alluvionali del maggio scorso. Essere qui oggi è un messaggio a questa gente di vicinanza e di impegno di tutta l’Emilia-Romagna affinché prenda celermente avvio la ricostruzione e tutte le attività possano ripartire al più presto. Gli investimenti sulle energie rinnovabili sono certamente una strada irrinunciabile per ripartire guardando al futuro. Il Piano energetico regionale ha messo al centro la diversificazione delle fonti energetiche pulite per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione. Il futuro non sarà più delle grandi centrali bensì di piccoli impianti di produzione energetica distribuiti sul territorio. Per questo guardiamo con grande attenzione ai progetti messi in campo dalla Confederazione dei bieticoltori. Il biometano è una soluzione che ci interessa particolarmente sia perché, a differenza del fotovoltaico, ci consente di avere energia di continuità h24, ma anche perché, grazie all’utilizzo degli scarti dell’agricoltura e dell’allevamento, è un esempio virtuoso di economia circolare a filiera corta, che vogliamo sostenere».
Economia circolare
Con Granarolo e Fruttagel, Cgbi ha avviato due progetti biometano distinti tra loro (Cgbi sosterrà finanziariamente la realizzazione degli impianti, la gestione sarà affidata a società agricole consortili). Tra le novità del progetto con Granarolo, il via libera entro fine anno all’iter autorizzativo per la costruzione di tre impianti di biometano tra Mantova, Cremona e Brescia. «Il progetto sinergico con Cgbi – ha detto il vicepresidente di Granarolo Danio Federici – dà la possibilità anche agli allevatori di medie dimensioni della nostra filiera di poter conferire deiezioni animali a impianti di biometano in grado di generare reddito e digestato, un prezioso fertilizzante naturale. Puntiamo sempre più a un’economia circolare e a una sostenibilità della filiera, in ogni allevamento. La partenza della regione a più alta vocazione lattiero-casearia in Italia rappresenta un impegno in questa direzione».
Rinnovabili e Pnrr
Secondo Marco Ortu, presidente e amministratore delegato Bioenerys, società controllata al 100% da Snam Spa, «la filiera del biogas può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra dovute alle attività del settore agroalimentare e alla decarbonizzazione del settore energetico nazionale coprendo un ruolo di primo piano nel processo di transizione ecologica». Così Piero Gattoni, presidente del Cib: «L’agricoltura si è imposta come uno degli attori principali. Lo sviluppo del biogas e del biometano agricolo rappresentano due asset strategici per garantire autonomia alimentare, sicurezza energetica e tutela del territorio. Le opportunità legate allo sviluppo del biometano per favorire una produzione di oltre 4 miliardi di m3 entro il 2026 e la prosecuzione della produzione di energia elettrica rinnovabile saranno il driver determinante per la transizione verso un modello circolare del settore primario. Ci attendiamo un quadro normativo che acceleri questo processo: migliorando l’efficacia dei prossimi bandi Pnrr sul biometano attraverso un adeguamento dei parametri tecnici ed economici per stimolare con efficacia gli investimenti e velocizzando l’emanazione della normativa attuativa sui prezzi minimi per la produzione di biogas».
Auspica l’incremento della produzione di energia rinnovabile nazionale il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: «Anche alla luce di quanto previsto nel Repower Eu, dobbiamo promuovere una maggiore interazione tra fondi Pnrr, Politica di coesione e sviluppo e Psr». Senza dimenticare il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima che, per Giansanti, «nel percorso del suo aggiornamento è opportuno che dia sufficiente spazio alle agroenergie così da permettere al settore primario di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del 2030. Occorre assicurare la prosecuzione degli impianti a biogas non convertibili a biometano; incentivare i piccoli impianti anche per il 2023; rivedere gli incentivi Pnrr per il biometano ed eliminare le verifiche di sostenibilità per gli impianti sotto i 2 MWt».
Cosa fa BioMethaneHub
Aiuta gli imprenditori del biometano nel reperimento delle biomasse, con soluzioni a corto raggio, perché ridurre al minimo i costi di trasporto è l’unica via in grado di assicurare la sostenibilità economica degli impianti. Con servizi rivolti a chi vuole collocare al meglio matrici vegetali e animali, oltre agli scarti dell’agroindustria.
Lo staff tecnico affianca gli agricoltori nella fase di raccolta, stoccaggio e trattamento delle colture dedicate (mais, sorgo e triticale) e nella valorizzazione dei sottoprodotti agricoli (es. foglie, colletti e polpe della barbabietola da zucchero). Bio.Methane.Hub offre consulenza specialistica sull’utilizzo agronomico del digestato ed è distributore del seme di barbabietola “energy beet” da biogas. Per informazioni scrivere a: info@biomethanehub.it.