“Rafforzare le convergenze per plasmare il futuro della politica agricola comune (Pac)”. È il titolo del documento congiunto che Confagricoltura ha sottoscritto nei giorni scorsi con l’Associazione degli agricoltori tedeschi (Dbv) e con la Federazione nazionale delle imprese agricole francesi (Fnsea), anche in vista della ripresa, dopo le festività di fine anno, delle discussioni in seno al Parlamento europeo e al Consiglio.
Le tre organizzazioni sono fermamente convinte che la Pac debba restare una politica comune a tutti gli effetti, per evitare qualsiasi distorsione di concorrenza tra gli agricoltori europei e per garantire il regolare funzionamento del mercato unico, nel quadro di un’effettiva semplificazione burocratica.
I presidenti di Dbv, Fnsea e Confagricoltura hanno espresso la determinazione a contrastare qualsiasi riduzione dei fondi destinati alla Pac, anche per salvaguardare la competitività delle imprese. A tal fine, nel documento congiunto viene respinta qualsiasi ipotesi di plafonamento e riduzione degli aiuti diretti in funzione della dimensione aziendale.
Servono misure transitorie
Tenuto conto dello stato attuale dei negoziati che non potranno concludersi, nella migliore delle ipotesi, che a fine 2019, le tre organizzazioni sollecitano il varo di misure transitorie per garantire il funzionamento dell’assetto normativo in vigore, in attesa delle decisioni sulla nuova PAC. Anche perché la messa in opera della nuova PAC, si sottolinea nel documento congiunto, richiederà tempi adeguati.
Le tre organizzazioni, infine, ritengono fondamentale raggiungere un accordo sul nuovo Quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027, prima delle elezioni europee in calendario alla fine del prossimo mese di maggio.