Obbligo di iscrizione a uno degli albi professionali. Possesso di un titolo di studio in materie agrarie ed esperienza in materia di Pac di almeno sei mesi per i professionisti che svolgono le funzioni pubbliche delegate da Agea nei Caa, ma senza vincolo di essere inquadrati con un rapporto di lavoro subordinato da parte degli uffici. Allungamento dei tempi per l'entrata a regime delle modifiche in tre tappe, da settembre 2020 a giugno 2021.
Queste in estrema sintesi le principali richieste di modifica alla convenzione Agea-Caa 2020 che l'Ordine degli agronomi, il collegio dei periti agrari e il collegio degli agrotecnici hanno elaborato insieme e inviato al direttore dell'agenzia per le erogazioni in agricoltura Gabriele Papa Pagliardini, dopo l'incontro tra le parti di venerdì 15 maggio. Ora il pallino è nelle mani di Papa Pagliardini che, prima di prendere una decisione, ha in agenda anche una riunione con i Caa.
Più sicurezza? Serve esperienza nel settore
Una delle motivazioni principali addotte da Agea per inserire nella convenzione l'obbligo di assunzione per gli operatori dei Caa con accesso al Sian è garantire maggior sicurezza nelle operazioni che essi svolgono per conto dell'agenzia. Per questo i tre ordini professionali chiedono che responsabili di sede e operatori dei Caa delegati a svolgere le funzioni per le quali è necessario l'accesso al sistema informativo agricolo nazionale, siano iscritti all'albo di uno dei tre ordini e siano in possesso di un titolo di studio in discipline agrarie, forestali o equivalente. Inoltre, i responsabili dei Caa devono avere un'esperienza di almeno dodici mesi nel settore dell’assistenza alle imprese agricole in materia di Pac, gli operatori di almeno sei.
Allungamento dei tempi e sanzioni più leggere
Agronomi, periti e agrotecnici chiedono ad Agea anche di rivedere i tempi per l'entrata a regime della riforma, inizialmente prevista per gennaio 2021. Nella proposta di modifica si chiede di ridurre dal 50 al 30% la percentuale di operatori titolari abilitati ad accedere e operare nei sistemi informativi di Agea dipendenti del Caa o delle società con esso convenzionate o liberi professionisti, iscritti ai rispettivi albi al 30 settembre 2020. La quota salirà al 50% a inizio 2021 e salirà al 100% solo il 30 giugno 2021.
Secondo i presidenti delle tre organizzazioni professionali Sabrina Diamanti (agronomi), Mario Braga (periti) e Roberto Orlandi (agrotecnici), anche le sanzioni previste per i Caa che non si adegueranno alle nuove norme dovrebbe seguire la dilazione temporale della riforma. Per gli uffici che non rispetteranno gli obblighi previsti entro il 30 settembre 2020, la riduzione dei compensi previsti dovrebbe scendere dal 20 al 10%.
La mancata ottemperanza agli obblighi assunti con scadenza al primo gennaio 2021 comporterà la riduzione di un ulteriore 10% dei compensi spettanti per il 2020. Mentre i Caa che non saranno in regola al 30 giugno 2021 subiranno la disabilitazione delle credenziali di accesso al Sian dei loro operatori.
Conaf: i professionisti sono una risorsa, non un problema
«È inaccettabile che, anche solo velatamente, si scarichino sui liberi professionisti le colpe di inefficienza o di anomalie del sistema Agea – ha detto la presidente del Conaf Sabrina Diamanti durante l'audizione in commissione Agricoltura del Senato – questo gli agronomi non lo accettano, perché sappiamo che laddove il Caa è ben organizzato il professionista non è un problema, ma una risorsa».
«Un iscritto per poter esercitare le competenze professionali ha l’obbligo della formazione permanente – ha sottolineato Diamanti – inoltre da libero professionista o da dipendente deve avere un’assicurazione professionale obbligatoria, oltre che l’obbligo di rispettare il codice deontologico. La riforma delle professioni ha, poi, introdotto il Consiglio di disciplina territoriale, che ha la funzione di valutare ed eventualmente sanzionare comportamenti scorretti da parte degli iscritti. È proprio dalle regole che un iscritto a un Ordine o Albo è tenuto a rispettare, che scaturisce un elemento di garanzia per una qualità media più elevata».
Ai rappresentanti della Commissione, il Conaf ha ribadito la volontà di elevare il livello qualitativo con la distinzione dei ruoli e l’applicazione del modello organizzativo 231/01, mantenendo le attuali condizioni di collaborazione. Infine, in funzione anche del processo di riorganizzazione di Agea, secondo il Conaf è necessario aggiornare e riattivare le convenzioni con i liberi professionisti, per ridefinire al meglio le modalità di accesso degli stessi al Sian in modo da garantire un servizio efficiente e uniforme a livello nazionale per gli agricoltori.