Una maggiore efficienza e trasparenza del sistema informativo agricolo nazionale, che significa maggior controllo sul personale addetto a svolgere le funzioni amministrative pubbliche delegate, utile anche a contrastare le truffe. Rimozione del possibile conflitto d’interessi per soggetti che ora possono svolgere funzioni pubbliche e consulenza per la stessa azienda agricola. Ma anche ottimizzazione del lavoro in grado di velocizzare i pagamenti.
Questi, in estrema sintesi, gli obiettivi che Agea sembrerebbe voler centrare con la richiesta contenuta nella bozza di convenzione con i Caa, che a partire da settembre ad accedere al portale Sian siano solo persone inquadrate con contratto di lavoro dipendente. Una novità che i vari ordini professionali non hanno preso bene e contro la quale stanno protestando, anche se con toni diversi. Il direttore di Agea Gabriele Papa Pagliardini per ora preferisce non rilasciare dichiarazioni sulla questione. Per conoscere il suo punto di vista bisognerà attendere mercoledì prossimo, quando parlerà della convenzione in un'audizione alla Commissione Agricoltura della Camera.
Funzioni pubbliche svolte da dipendenti
Leggendo la bozza di convenzione e, al netto dei retro pensieri, quello che l’agenzia diretta da Gabriele Papa Pagliardini sembra avere intenzione realizzare, è un cambiamento radicale nella gestione delle attività delegate, per le quali corrisponde ai Caa un compenso di 18 milioni di euro l’anno. Agea non sembra mettere in discussione le competenze e le professionalità dei consulenti dei Caa, ma pretendere che chi ha il compito di aggiornare i fascicoli aziendali delle imprese agricole, svolgendo funzioni pubbliche, sia inquadrato come dipendente. Anche a tempo determinato. Perché? Probabilmente per una questione di stabilità del rapporto, per il vincolo della subordinazione, per aumentare le tutele dell’agenzia nei confronti della responsabilità penale degli enti pubblici (ai sensi del D.lgs 231/2001) e anche per rendere più fluida l’organizzazione del lavoro.
Sono circa 4.000 gli accessi al Sian disponibili per gli operatori in tutta Italia per svolgere le funzioni amministrative che Agea delega. Una delle prime decisioni prese dall’attuale direttore è stata di azzerare le password di accesso al Sian e sostituirle con le più sicure credenziali Spid. Finora, quando le forze dell’ordine scoprivano una truffa ai danni del sistema agricolo nazionale e si arrivava a perseguire l’operatore presunto colpevole, nella stragrande maggioranza dei casi questi denunciava il furto delle password, rendendo impossibile stabilire la responsabilità penale dell’illecito. Le credenziali Spid dovrebbero rendere più facile individuare i responsabili di truffe, ma anche scoraggiare chi intende compierle.
Eliminare i possibili conflitti d'interesse
C’è poi il tema del conflitto d’interessi. Non è corretto che chi svolge una funzione amministrativa pubblica per un’azienda agricola possa anche ricoprire il ruolo di consulente. Ad esempio, per come stanno le cose oggi, alcuni Caa incaricano studi professionali per lo svolgimento delle funzioni pubbliche rendendo possibile che un professionista dello studio faccia l’operatore di un Caa e, ad esempio, richieda un certificato antimafia. Allo stesso tempo, il suo collego di studio potrebbe aver istruito la domanda di finanziamento su un Psr per il medesimo imprenditore agricolo. Con la riforma chiesta da Agea i ruoli si separeranno. Gli addetti dei Caa che avranno accesso al Sian saranno dipendenti e potranno svolgere solo le funzioni amministrative pubbliche delegate. I professionisti potranno continuare a svolgere tutte le altre attività.
Ok dall'Antitrust e tempi di attuazione
Agea ha chiesto un parere all’Agcm sull’articolo 4 comma 3 della bozza di modifica della convenzione che regolerà i rapporti con i Caa. Quello che impone l’assunzione degli addetti a svolgere le funzioni amministrative pubbliche delegate. L’Antitrust ha dato parere favorevole all’agenzia scrivendo che “L’Autorità ritiene che la disposizione in esame […] non sia in contrasto con le norme a tutela della concorrenza in quanto, pur riducendo la possibilità, per i Caa, di avvalersi di collaboratori esterni, appare giustificata e proporzionata”.
La nuova geometria dovrebbe essere operativa da settembre 2020. Ma in via Palestro sembra esserci la disponibilità a diluire nel tempo l’entrata a regime delle novità per dare tempo ai Caa di organizzarsi. Anche tenendo conto delle difficoltà causate dall’epidemia di coronavirus. Cominciando da subito ad adeguare le strutture, Agea potrebbe concedere ai centri di assistenza agricola anche tutto il 2021 per mettersi in regola.