Pagamenti del Psr in ritardo, risarcimenti per i danni dovuti alla siccità del 2017 fermi al palo e in generale una burocrazia elefantiaca. Con una situazione a macchia di leopardo, in base alla quale alcuni settori agricoli e alcune zone dell'isola presentano avanzamenti di spesa più che soddisfacenti e altri quasi nulli. Questo il motivo che ha portato mille agricoltori sardi a scendere in piazza per protestare contro quella che Coldiretti definisce una "baracropoli" (cioè la burocrazia che uccide l'agricoltura) davanti alla sede di Argea, l'agenzia regionale che eroga gli aiuti all'agricoltura.
Sulle stesse posizioni anche Confagricoltura che fa notare come siano ancora molte le difficoltà da superare per far entrare in funzione il nuovo organismo pagatore regionale che dovrebbe essere operativo da ottobre.
L'ente guidato dal governatore Solinas per bocca dell'assessore all'Agricoltura Gabriella Murgia condivide in gran parte le ragioni della protesta degli imprenditori agricoli e promette un'accelerazione nei pagamenti anche incrementando il personale di Argea.
Coldiretti, giovani agricoltori sardi penalizzati
«A tre anni dalla terribile siccità e degli altri eventi calamitosi del 2017 sono in pagamento il 3% (1.127.300,11) dei 38milioni stanziati - lamenta il presidente di Coldiretti Sardegna Luca Saba - quasi 600 giorni di attesa nei quali gli imprenditori agricoli sardi hanno subito perdite per altre calamità».
Non va certo meglio con il Psr 2014-20. Finora sono state erogate il 41% delle risorse: 529.496.009 euro su 1.291.010.417 del piano finanziario. A un anno dalla scadenza mancano da spendere 761.514.408 euro.
«Nella misura investimenti 4.1, siamo fermi al 29%, mentre quella per i giovani agricoltori, solo la presentazione delle domande è stato un calvario, siamo al 35% - lamenta Saba - una situazione insostenibile».
«La burocrazia è nemica dell’agricoltura e non può e non deve dettare i tempi perché altrimenti le campagne sarde saranno davvero disseminate di croci – gli fa eco il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - sta alle persone, quindi a chi ha responsabilità istituzionale renderla umana, amica delle aziende e farla camminare allo stesso passo della vita quotidiana. Le nostre proposte sono nei tavoli in cui si decide il destino delle migliaia di persone che ancora credono nella terra, sta a loro metterle in pratica».
Pagamenti, due pesi e due misure
L'organizzazione di categoria fa anche notare che mentre le aziende del settore ovicaprino hanno ricevuto gli indennizzi per le calamità del 2017 in tempi molto brevi, gran parte degli agricoltori stanno ancora aspettando. "Come mai per il settore ovicaprino la siccità è stata pagata tra novembre 2017 e i primi mesi del 2018 e per tutti gli altri settori ad oggi sono stati pagati solo il 3% dei 38milioni stanziati?" chiede Coldiretti. E come mai l’iter delle domande cambia a seconda del servizio territoriale? Da una parte sono liquidate e in un altro bocciate? C'è poi il caso anomalo della provincia di Nuoro dove "delle 400 domande della siccità per tutti i settori eccetto ovicaprino, pagate a oggi, il 45,5% sono in provincia di Nuoro".
Mentre per i pastori la Regione già da dicembre 2017 ha cominciato a liquidare le somme dovute - spiega Coldiretti - per tutti gli altri settori agricoli si è deciso di percorrere una strada diversa, tortuosa e paradossale, quasi a voler distinguere e assegnare categorie tra le imprese agricole, creando malumori e contrapposizioni di cui non si sentiva sicuramente la necessità. Confusione che crea confusione con la conseguente alta percentuale di domande escluse.
Paradossi purtroppo all’ordine del giorno nel Psr dove succede anche che le domande siano bloccate perché quando si istruiscono, le carte di identità sono scadute (ovviamente non quando sono state presentate) o si blocchino i premi perché l’applicativo (una macchina), nonostante l’azienda rispetti tutti i requisiti, segnala erroneamente un'anomalia.
Confagricoltura, dov'è il sistema informatico che lavora le pratiche?
Murgia: «Accelerare spesa è nostra priorità»
«L’accelerazione della spesa delle risorse comunitarie e l’erogazione degli aiuti per i danni causati alle produzioni agricole dalla siccità del 2017 sono tra le priorità che il presidente Solinas e tutta la giunta hanno posto nell’agenda politica fin dall’insediamento - afferma l’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia rispondendo alle richieste delle organizzazioni di categoria sul nuovo organismo pagatore regionale - condivido le ragioni della protesta, tant'è che appena insediati abbiamo proceduto da subito a una puntuale ricognizione dello stato delle criticità e dei pagamenti, sia con riferimento alle domande di finanziamento a valere sulle misure del Psr Sardegna 2014-2020, sia con riferimento alle richieste di indennizzo presentate per la siccità del 2017».
Murgia ha annunciato che la regione sta per avviare il piano di reclutamento del personale Argea per potenziare l’attività istruttoria dell’agenzia, così da consentire un’accelerazione della gestione delle istanze giacenti. Non resta che attendere.