Più risorse all’agricoltura sostenibile. Lo chiedono gli italiani. La sostenibilità ambientale e delle comunità è per il 95,5% degli italiani la priorità per il futuro prossimo. Per il 90,6% degli italiani l’agricoltura è già oggi il motore della sostenibilità e per il 60% il comparto ha dato sinora un contributo importante nella lotta al cambiamento climatico, mentre per il 93% l’agricoltura è decisiva per le aree rurali.
A fronte di questo, il 93,7% degli italiani è favorevole a incrementare gli aiuti alle imprese agricole che investono in sostenibilità, intesa come tutela dell’ambiente e delle comunità. E il 92,3% dice sì a ridurre le tasse alle imprese per facilitare gli investimenti in economia verde e circolare.
A rivelarlo, il secondo numero dell’Osservatorio sul mondo agricolo “L’agricoltura nella seconda ondata, tra resistenza e rilancio” Enpaia-Censis. Obiettivo dell’indagine, delineare l'impatto della pandemia sulla filiera e la sua relativa tenuta.
L’agricoltura sostenibile per gli italiani è merito degli agricoltori
Secondo il 50% dei cittadini sono proprio gli agricoltori i soggetti che più contribuiscono a rendere il nostro sistema alimentare sostenibile, collocandoli ai vertici di una graduatoria in cui sono seguiti da altri soggetti variamente coinvolti e responsabili nella filiera, quali l’industria alimentare (47%), il governo nazionale (45%), le amministrazioni regionali (35%) e le istituzioni europee (31%).
Le principali caratteristiche del cibo sostenibile: confronto Italia e media Ue (val.%)
Tracollo ristorazione. L’agricoltura tiene meglio di industria e servizi
Il buco di fatturato della ristorazione atteso per la fine di quest'anno è -40%. Tra lockdown e seconda ondata, il settore è investito da una crisi epocale che non finirà automaticamente quando il virus sarà sconfitto, poiché 15,4 milioni di italiani sono convinti che non torneranno a mangiare fuori casa, almeno non subito. La crisi della ristorazione minaccia anche l’agricoltura, minandone la tenuta mostrata sinora. Carenza di manodopera a causa delle restrizioni, taglio dei fatturati per il calo vendite dei settori collegati, crisi degli agriturismi: questi alcuni dei moltiplicatori degli effetti economici sul mondo agricolo.
Dai dati dell’Osservatorio Enpaia-Censis emerge ad ogni modo la tenace tenuta del comparto agricolo, sebbene in flessione. Nel primo semestre 2020 il valore aggiunto del settore è sceso del -3,8% rispetto al 2019, mentre si registra -18,9% per l’industria e -10% per i servizi. Nel secondo trimestre 2020 in agricoltura si ha -8% di rapporti di lavoro attivati rispetto al 2019 (-31.124 in termini assoluti), sul totale dell’economia invece il calo è stato del -44,5%.
Nella spesa alimentare vincono sicurezza e tracciabilità
Con la caduta a due cifre delle variabili economiche generate dalla pandemia sono aumentati la spesa alimentare domestica e gli acquisti nei negozi di vicinato. Nel frattempo gli italiani hanno dosato i criteri per mettere in tavola cibo sano e sostenibile. Nella spesa alimentare per il 58% degli italiani vince la sicurezza degli alimenti, seguita dalla tracciabilità per verificarne la provenienza (40%), il gusto (35%), i contenuti nutrizionali (35%) e, per ultimo, il costo (31%).
Enpaia
La Fondazione Enpaia, Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, associa oltre 8.000 aziende che danno impiego nel settore agricolo, per un totale di oltre 38.000 assicurati tra dirigenti, quadri e impiegati.