Agea-Caa, gli agronomi: «Noi garantiamo standard elevati»

Agea
Sabrina Diamanti, presidente del Conaf
Anche il Conaf critica la scelta di Agea di escludere i liberi professionisti dai Caa. "Non è la forma di rapporto di lavoro a garantire un servizio di qualità"

"I professionisti, quali sono i dottori agronomi e dottori forestali, sono soggetti qualificati e che garantiscono elevati standard professionali. Per questo non è condivisibile l’interpretazione contenuta nella bozza di fine 2019, con cui Agea ha inteso condizionare l’operatività dei centri di assistenza agricola a un’unica forma di collaborazione: l’assunzione degli operatori come dipendenti a discapito della collaborazione professionale".

Così il Conaf (Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali), interviene in merito alla vicenda della nuova convenzione tra Agea e Caa, che da settembre escluderebbe i professionisti dai centri di assistenza agricola, imponendo che all'interno dei Caa possa prestare servizio solo personale dipendente.

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Standard elevati non solo con i dipendenti

"La questione nasce da una riduttiva interpretazione dell’art.6, comma 6, del D.Lgs. n. 74/2018 in cui si fa cenno alla competenza e onorabilità del personale dipendente intesa quale unica soluzione per garantire elevati standard di competenza e onorabilità del personale operativo - scrive l'Ordine degli agronomi - seppure l’obiettivo finale sia sicuramente condivisibile, il mezzo per elevare questi standard non può essere solo e unicamente rappresentato dal rapporto di lavoro datoriale".

Secondo gli agronomi la collaborazione professionale, sancita anche dal Codice civile, sia in forma singola che associata, non è limite ma anzi strumento per raggiungere l’innalzamento degli standard operativi. Inoltre, i professionisti sono tenuti a una serie di obblighi normativi (titolo di studio, esame di stato, iscrizione all’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali, formazione continua, assicurazione professionale, deontologia sottoposta ai consigli di disciplina, iscrizione alla cassa di previdenza, adempimenti fiscali, ecc.), che garantiscono altissimi standard di competenze e di onorabilità che, dove non mantenuti e rispettati, espongono il libero professionista a responsabilità personali sia civili che penali.

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Secco no a un albo degli operatori dei Caa

"A ciò si aggiunge la poderosa garanzia aggiuntiva offerta dal libero professionista, rispetto al “semplice” dipendente - sottolineano gli agronomi - anche nell’adempimento di mansioni amministrative tipiche dei Caa. Proprio in merito a questo, forte preoccupazione e ferma opposizione si rappresenta altresì rispetto a una ventilata costituzione di un Albo degli operatori dei Caa in quanto si configurerebbe come introduzione di altra figura professionale, peraltro non regolamentata per legge".

Disponibilità al dialogo con Agea

Il Conaf ribadisce che quella dell'agenzia per le erogazioni in agricoltura è "un’interpretazione restrittiva e limitante, soprattutto per raggiungere gli obiettivi di qualità che Agea si pone, legittimi, anzi doverosi". Per questo motivo, il Conaf, nel rispetto dell’attività professionale regolamentata per legge e la sussidiarietà a essa riconosciuta (Decreto ministeriale attuativo ai sensi dell’art 5 del Job Act degli autonomi - L. 81/2017), si rende disponibile per discutere con Agea gli obiettivi e affrontare nel dettaglio gli strumenti più idonei per raggiungerli.

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ha inviato alla ministra Bellanova

Agea-Caa, gli agronomi: «Noi garantiamo standard elevati» - Ultima modifica: 2020-05-05T16:14:39+02:00 da Simone Martarello

1 commento

  1. Carla. Agronomo. Ma nessuno ha sollevato la reale inefficienza del sistema a sportello dei Caa dei sindacati rispetto alle esigenze di innovazione, qualità, e rapidità di risposta e competenza di cui hanno necessità le Aziende agricole e agroalimentari VERE… per lavorare in un mercato moderno?!?

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