L'Ue vieta anche il thiacloprid, insetticida utilizzato in agricoltura.
La sostanza fa parte dei neonicotinoidi, famiglia di agrofarmaci nella quale si inseriscono anche i tre prodotti - imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam - già banditi dall'Unione europea nell'aprile 2018 perché considerati nocivi per le api.
I formulati a base di questa sostanza attiva si caratterizzano per la spiccata attività contro carpocapsa, cidia ed anarsia e l'ottima efficacia anche su afidi, microlepidotteri ed aleurodidi. Sono considerati strumenti importanti nelle strategie anti-resistenza. La revoca di questa autorizzazione rischia quindi di determinare ulteriori problemi a settori che in Italia sono in forte difficoltà, in particolare le coltivazioni frutticole (drupacee e pomacee).
Il parere dell'Autorità per la sicurezza alimentare
I Paesi membri hanno approvato a maggioranza qualificata la proposta della Commissione Ue di non rinnovare l'autorizzazione (in scadenza a fine aprile 2020) per il thiacloprid perché secondo nuovi dati esaminati dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) può avere effetti tossici sulla riproduzione e per i rischi derivanti dalla concentrazione di metaboliti nelle acque di falda.
Nei mesi scorsi l'organizzazione non governativa SumOfUs aveva raccolto oltre 380mila firme a sostegno del divieto.
La soddisfazione ambientalista
Arriva a stretto giro la soddisfazione del mondo ambientalista. «Si tratta di una buona notizia per i consumatori e per le api - evidenzia Federica Ferrario, responsabile Agricoltura di Greenpeace Italia - dato che uno studio condotto dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha definito il thiacloprid come "presunto" tossico per il sistema riproduttivo, e non ha potuto escludere un possibile impatto sulle api a causa delle lacune nei dati disponibili»
La Commissione Ue ha anticipato con un tweet che l’atto formale con cui verrà sancito il mancato rinnovo della licenza per il thiacloprid sarà adottato ufficialmente entro l’autunno.