«La nostra posizione di leader mondiali nell'agroalimentare e il cibo non può e non deve essere fermata». La ministra Teresa Bellanova, nel corso della presentazione del Piano Straordinario 2020 per la Promozione del Made in Italy alla Farnesina, fa un forte richiamo in un passaggio particolarmente critico per le nostre esportazioni.
Un’immagine da rilanciare
«Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per rilanciare il Paese e ristabilire l'immagine dell'Italia agli occhi del mondo: l’export è una leva fondamentale per il nostro rilancio». Secondo Bellanova quanto sta accadendo in questi giorni evidenzia come la produzione agricola e alimentare italiana non possano restare vittima di fenomeni e circostanze esterne al settore.
«Non possiamo permetterci di perdere tempo: è urgente finalizzare quanto prima il decreto di riparto delle risorse e passare rapidamente all'attuazione dei dovuti provvedimenti a favore delle imprese e dei lavoratori coinvolti. Fra tre mesi potrebbe essere troppo tardi per intervenire e la concorrenza finirebbe per scalzarci togliendo gli spazi alle nostre aziende».
Missioni all’estero
Secondo la titolare del dicastero di via XX settembre la ricetta per riconquistare la fiducia dei mercati deve fare leva su un ben definito programma di missioni all'estero incentrato sul made in Italy agroalimentare. «Missioni istituzionali – specifica Bellanova - da realizzare in stretta sinergia e con pieno coinvolgimento delle nostre imprese». La Ministra ricorda che la recente trasferta a Mosca ha aperto la possibilità di riconsiderare le condizioni che limitano l'interscambio e la collaborazione con la Russia nel settore agroalimentare.
L'intervento di Teresa Bellanova
In diretta dalla Farnesina per la presentazione del Piano Straordinario per la Promozione del made in Italy.
Posted by Teresa Bellanova on Tuesday, March 3, 2020
«Il Ministero è impegnato a sostenere le Filiere italiane anche attraverso missioni settoriali in mercati decisivi come Stati Uniti e Giappone, ma anche in mercati emergenti del Medio-Oriente, sub-continente Indiano e America Latina». «Dobbiamo sostenere i nostri agricoltori – conclude la ministra-, rassicurare gli operatori nazionali, dimostrare apertura verso quelli stranieri e riaffermare e intensificare la credibilità di cui già godono i nostri prodotti di eccellenza e le nostre imprese».