«Nuove tecnologie e formazione per contrastare le frodi»

Icqrf
Felice Assenza
Ispettorato impegnato a tutelare sicurezza alimentare, qualità dei prodotti a denominazione e difendere le referenze più iconiche del made in Italy dalla contraffazione

Oltre cinquantamila controlli l’anno soprattutto nei settori vitivinicolo, oleario, lattiero-caseario e ortofrutticolo per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari italiani e contrastare frodi e pratiche sleali lungo tutta la filiera, realizzati grazie a settecento agenti in servizio su tutto il territorio nazionale. Trentadue le sedi e sei i laboratori d’analisi dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf), che impariamo a conoscere meglio con il capo dipartimento Felice Assenza.

Cos’è l’Icqrf e qual è la sua missione?

«L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari è un dipartimento del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Il suo obiettivo è garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari italiani, contrastando frodi e pratiche sleali lungo l’intera filiera. L’Ispettorato svolge controlli ufficiali su prodotti alimentari, vini, oli, latticini e mezzi tecnici per l’agricoltura (come fertilizzanti e fitofarmaci), imponendo sanzioni amministrative e intervenendo anche nel commercio elettronico».

Qual è l’organizzazione dell’Icqrf?

«A livello centrale operano tre Direzioni generali, mentre sul territorio nazionale ci sono 32 uffici e sei laboratori accreditati. Il personale, altamente qualificato, include ispettori, chimici e amministrativi, che operano come polizia giudiziaria nel contrasto alle frodi alimentari. Grazie a questa organizzazione capillare, l’Icqrf è tra le principali autorità di controllo agroalimentare in Europa e nel mondo».

Quali sono le principali attività?

«Le attività dell’Icqrf spaziano dal controllo ufficiale sugli alimenti alla repressione delle frodi e alla protezione delle produzioni di qualità. Eseguiamo ispezioni, audit e analisi chimiche per verificare la conformità dei prodotti alle normative europee e nazionali. Autorizziamo e supervisioniamo gli organismi di controllo delle produzioni certificate (Dop, Igp, Stg, agricoltura biologica) e tuteliamo le eccellenze italiane anche sui mercati esteri e online. Un’altra competenza chiave è la lotta alle pratiche sleali nella filiera agroalimentare, garantendo trasparenza e correttezza nei rapporti tra imprese».

Quali sono i numeri dei controlli effettuati dall’Icqrf nel 2024?

«Nel 2024 l’Icqrf ha eseguito oltre 50mila controlli nel settore agroalimentare, verificando trentamila operatori e oltre 54.000 prodotti. Il tasso di irregolarità riscontrato è stato del 13%, con sequestri per un valore superiore ai 23 milioni di euro. I settori più controllati sono stati quelli vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario, seguiti dall’ortofrutta. Sul fronte delle produzioni certificate, abbiamo condotto circa diecimila verifiche sui vini di qualità, riscontrando 60 violazioni per “evocazione o usurpazione” delle denominazioni geografiche. Inoltre, nel biologico, abbiamo effettuato oltre seimila controlli su cinquemila prodotti».

Quali sono le frodi agroalimentari più frequenti?

«Le frodi più comuni riguardano l’alterazione della qualità dei prodotti per aumentarne il valore commerciale. Nell’olio extravergine d’oliva, ad esempio, si riscontrano miscelazioni con oli di qualità inferiore o deodorati per eliminare difetti organolettici. Nel settore vitivinicolo, si verificano aggiunte di zuccheri o aromi per migliorare vini di bassa qualità. Nel miele, invece, è diffusa l’aggiunta di sciroppi di zucchero per aumentarne il volume o la falsa certificazione biologica. Un altro fenomeno rilevante è la vendita di prodotti generici che evocano nomi protetti da indicazioni geografiche, ingannando i consumatori».

Quali sono le frodi più difficili da scoprire?

«Quelle che richiedono analisi chimiche avanzate per essere identificate. Per esempio, la deodorazione dell’olio di bassa qualità lo rende simile all’extravergine, mentre nei vini è difficile rilevare l’aggiunta di zuccheri o sostanze aromatiche non dichiarate. Anche la tracciabilità dell’origine è una sfida: il fenomeno della falsa indicazione di provenienza italiana su prodotti importati è tra i più complessi da contrastare, così come le pratiche sleali lungo la filiera che danneggiano i produttori onesti».

Qual è il ruolo dell’Icqrf nella tutela del Made in Italy a livello internazionale?

«È una priorità assoluta. L’Italia è leader mondiale per numero di prodotti certificati, con 891 denominazioni riconosciute (328 alimentari, 528 vini e 35 distillati). Per tutelare queste eccellenze, l’Icqrf interviene anche all’estero e sul web, collaborando con la Commissione europea e le principali piattaforme di e-commerce come eBay, Amazon e Alibaba. Grazie alla procedura di “notice and take-down”, riusciamo a segnalare e rimuovere rapidamente annunci che violano le indicazioni geografiche. Nel 2024 abbiamo effettuato 754 interventi online e all’estero, e negli ultimi dieci anni sono stati oltre 7.200».

In che modo l’Ispettorato utilizza la tecnologia per migliorare i controlli?

«Abbiamo investito molto nella digitalizzazione e nell’intelligenza artificiale. Un esempio concreto è il nuovo sistema di tracciabilità per i vini Igt e Doc, che permette un’alternativa moderna ed economica alle fascette cartacee, sviluppato in collaborazione con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Sul fronte della tutela delle denominazioni d’origine online, abbiamo avviato un progetto con le Università di Trento e Verona per sviluppare algoritmi di intelligenza artificiale che migliorino il monitoraggio delle frodi. Questo sistema consentirà di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, rendendo più efficace la programmazione dei controlli e la prevenzione delle frodi».

Quali misure sono state adottate per migliorare il coordinamento tra gli enti di controllo?

«Il ministro Lollobrigida ha istituito la Cabina di regia per il coordinamento tra i principali organismi di controllo, tra cui Icqrf, Carabinieri Tutela Agroalimentare, Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane. Questo strumento migliora l’efficienza delle attività di vigilanza, evitando duplicazioni nei controlli e rafforzando la capacità di contrasto alle frodi. La condivisione di informazioni tra le diverse autorità consente un’analisi del rischio più precisa e mirata, aumentando l’efficacia dell’azione repressiva».

Guardiamo avanti. Quali sono le sfide dei prossimi anni?

«Il contrasto alle frodi sempre più sofisticate e l’adattamento ai cambiamenti tecnologici. L’e-commerce e la globalizzazione del mercato agroalimentare offrono nuove opportunità ma anche rischi, rendendo necessaria una vigilanza costante. Inoltre, il settore bio e la tutela delle indicazioni geografiche richiedono un rafforzamento delle verifiche per garantire ai consumatori prodotti autentici e di qualità. Continueremo a investire in innovazione e collaborazione internazionale per mantenere alto il livello di tutela del Made in Italy e la sicurezza del settore agroalimentare».

«Nuove tecnologie e formazione per contrastare le frodi» - Ultima modifica: 2025-03-06T17:47:17+01:00 da Simone Martarello

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