Scontenta tutti la bozza di bilancio Ue presentata dal Consiglio europeo ai Capi di Stato e di governo per il periodo 2021-2027, la cui discussione inizierà giovedì 20 febbraio. Tra i settori più penalizzati se il piano venisse approvato così com'è, c'è l'agricoltura. In tutto, tra la sforbiciata del 10% agli aiuti diretti e il calo del 25% ai finanziamenti dello Sviluppo rurale, si tratterebbe di 54 miliardi in meno per il settore primario. Per l'Italia il taglio sarebbe di circa 2,7 miliardi di euro.
Coldiretti, tagli a bilancio Ue contrastano con idea di Pac più green
«Il taglio dei fondi contrasta con l’ambizioso obiettivo di una Pac più green, strategica per la lotta ai cambiamenti climatici e la riduzione delle emissioni – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – con meno risorse si favorisce lo spopolamento delle aree agricole cancellando così quei presidi fondamentali per il mantenimento dell’habitat e la tutela dei territori. Così si rischia anche di frenare il processo di rilancio del settore – conclude Prandini – soprattutto da parte dei giovani che stanno riscoprendo la professione agricola in un momento difficile per l’occupazione in Europa».
Nonostante un leggero aumento di 5 miliardi rispetto alla proposta della Commissione Ue – denuncia Coldiretti – la mannaia si abbatterà comunque sulle risorse Pac che già così contribuirebbe per quasi il 50% al totale delle spese Ue per gli obiettivi del Green Deal. Rispetto all’attuale quadro finanziario gli aiuti diretti (il cosiddetto primo pilastro) pari a 256.747 milioni di euro, subiranno un taglio del 10%, mentre i finanziamenti dello Sviluppo rurale (72.537 milioni di euro) si ridurranno del 25%.
Confagricoltura, per la sostenibilità servono risorse adeguate
Sulla stessa linea le osservazioni di Confagricoltura che chiede che le risorse restino almeno invariate. «Gli obiettivi proposti dalla Commissione non sono raggiungibili con gli stanziamenti previsti nella proposta di compromesso – evidenzia il presidente di Confagricoltura Massimilano Giansanti – possiamo aumentare ulteriormente la sostenibilità ambientale dei processi produttivi in linea con le giuste aspettative della collettività, ma sono necessarie risorse finanziarie adeguate per una maggiore competitività, per gli investimenti e le innovazioni».
Oltre agli aspetti finanziari, la proposta di compromesso inviata agli Stati affronta la riforma ancora in discussione della Pac. In particolare, si propone di continuare a ridurre il divario esistente tra gli importi degli aiuti diretti erogati nei diversi Stati membri (la cosiddetta "convergenza esterna").
«È una proposta particolarmente penalizzante per l'agricoltura italiana, che esprime il più alto valore aggiunto per ettaro in ambito europeo – conclude Giansanti – non si può guardare solo ai differenti importi degli aiuti diretti, ignorando la vistosa diversità dei costi di produzione, a partire da quello del lavoro».
Cia, mantenere attuale dotazione
«Non è possibile raggiungere gli obiettivi ambiziosi su sostenibilità, clima, sviluppo e occupazione senza mantenere almeno l’attuale livello di spesa agricola nel prossimo bilancio Ue». Così Cia-Agricoltori Italiani ribadisce il suo “no” ai tagli alla Pac, in occasione del Consiglio straordinario Ue convocato a Bruxelles sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027 dell’Unione europea.
Cia ha aderito e partecipato alla mobilitazione alla Rotonda Schuman, davanti ai palazzi del Consiglio Ue, organizzata dal Ceja (Consiglio europeo dei giovani agricoltori) insieme ai produttori e allevatori di Vallonia e Fiandre, con il sostegno del Copa-Cogeca (l’organizzazione degli agricoltori e delle loro cooperative nell’Ue) per protestare contro i tagli previsti al bilancio della Politica agricola comune.