Cinghiali, in Puglia, dal 2009 al 2021, 396 campi danneggiati e 331 incidenti d’auto

cinghiali puglia
Esiti di un incidente automobilistico causato da un cinghiale e subito da un agricoltore di Castellaneta (Ta) mentre si recava al lavoro nei suoi campi
Sono alcuni dei dati raccolti ed elaborati dall’Università di Bari, Dipartimento Biologia, per la redazione del “Piano di monitoraggio e gestione del cinghiale in Regione Puglia”

In Puglia, dal 2009 al 2021, sono stati 396 i campi agricoli che hanno subito danni alle colture causati direttamente dai cinghiali.

La maggior parte di questi danneggiamenti, ben 365, si è verificata a partire dal 2016. Le aziende agricole che hanno subito danni hanno ricevuto in totale indennizzi pari a 528.000 euro che solo in parte hanno risarcito la perdita dei raccolti e la distruzione di materiali e strutture. Sempre nei 13 anni intercorrenti fra 2009 e 2021 gli incidenti automobilistici causati da ungulati nelle sei province sono stati 331.

Sono alcuni dei dati raccolti ed elaborati dall’Università di Bari, Dipartimento Biologia, per la redazione del “Piano di monitoraggio e gestione del cinghiale in Regione Puglia. Il Piano, il cui responsabile scientifico è il professor Giuseppe Corriero, è frutto della convenzione sottoscritta a giugno 2020 fra l’ATC provincia di Foggia, l’ATC provincia di Bari, l’ATC provincia di Brindisi, l’ATC provincia di Taranto e l’ATC provincia di Lecce, con l’avallo della Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali della Regione Puglia.

Puglia, danni da cinghiali alle colture agricole

Particolari di danni causati da cinghiali a piante di agrumi in provincia di Taranto

danni cinghiali 2danni cinghiali 3

 

 

I danni all’agricoltura sono stati analizzati sulla base dei dati relativi alle pratiche di indennizzo pervenute ai diversi Ambiti Territoriali di Caccia. Le stesse sono state analizzate in riferimento all’ambito comunale in cui è avvenuto il danno e alle somme indennizzate per anno. Sono state inoltre analizzate, per gli ambiti in cui era disponibile il dato, le tipologie colturali danneggiate e l’estensione del danno. È stata redatta, infine, una carta di criticità con le frequenze relative del numero totale di danni registrati per Comune in rapporto agli anni. A scala regionale gli impatti maggiori sul comparto agricolo sembrerebbero interessare la provincia di Foggia, dove in media si registrano 63 eventi l’anno per lo più localizzati nel settore occidentale della provincia. Le somme annue di indennizzo più alte invece si registrano nelle provincie di Bari e BAT dove raggiungono mediamente i 62.600,00 € l’anno con una media di 12 danni/anno.

Incidenti automobilistici causati da cinghiali

cinghiali incidenti
I risultati dell'ennesimo recente incidente d'auto causato da cinghiali in provincia di Foggia
cinghiali auto
Un'auto fortemente danneggiata, un cinghiale morto, tanto spavento per l'automobilista, questa volta incolume

 

 

 

 

 

Gli incidenti dal 2009 al 2021 sono stati complessivamente 331 mentre le provincie maggiormente interessate sono quelle di Bari (108 incidenti) e Foggia (95); relativamente più basso è il numero nelle province di Taranto (47) e Barletta-Andria-Trani (BAT) (59), mentre nella provincia di Lecce le frequenze sono nettamente più basse con solo 5 casi. I dati evidenziano come le frequenze maggiori di incidentalità si registrino in determinati ambiti territoriali.

Nella provincia di Bari il 68% degli eventi è localizzata nei comuni di Gravina di Puglia (30), Altamura (22) e Ruvo di Puglia (16), mentre nella BAT il 75% dei casi è registrato nei comuni di Andria (26) e Canosa di Puglia (18). Anche nella provincia di Lecce gli incidenti, seppur in numero ridotto, sono stati registrati in settori contigui dei comuni di Lecce e Vernole. I comuni di Laterza (10) e Ginosa (9) contano il 40% degli eventi in provincia di Taranto, mentre nella provincia di Foggia gli incidenti hanno una distribuzione più diffusa nei diversi ambiti comunali con una maggiore frequenza nei territori di San Nicandro Garganico (14) e Cagnano Varano (11). L’incremento è stato più importante a partire dal biennio 2015-2016 dove da una media provinciale inferiore a 0,8 eventi/anno si è passati a una di 3 eventi/anno, fino al picco del biennio 2019-2020 che vede valori prossimi a 17eventi/anno.

Obiettivi del Piano in tre anni

Considerata l’analisi del contesto di riferimento, nel “Piano di monitoraggio e gestione del cinghiale in Regione Puglia” ci si pone, nell’arco di un triennio, i seguenti obiettivi:

  • monitoraggio standardizzato quali-quantitativo della popolazione di cinghiale;
  • monitoraggio standardizzato dei danni alle colture agricole e adozione di prassi mitigative;
  • monitoraggio e controllo sanitario del cinghiale;
  • riduzione dell’incidentalità stradale;
  • controllo numerico della popolazione entro soglie di sostenibilità ambientale;
  • mantenimento di una popolazione di cinghiale ben strutturata e adeguata al mantenimento del ruolo ecosistemico;
  • riduzione dei conflitti con gli operatori economici e con altri portatori di interessi.

Il Piano precisa che le esperienze acquisite negli anni dimostrano ampiamente come in ambienti in cui sono ampiamente diffuse le attività agro-silvo-pastorali, il mantenimento di una popolazione di cinghiale al di sotto di una soglia ritenuta compatibile con le esigenze di mantenimento degli equilibri ecologici e tollerabile in rapporto all’entità dei danni arrecati alle colture e, di conseguenza, ai conflitti con gli agricoltori e agli indennizzi liquidati dal gestore, può essere garantito solo attraverso una gestione attiva che preveda interventi di controllo numerico. Questa necessità è in relazione alle notevoli potenzialità riproduttive del cinghiale, presumibilmente sostenute dalla consistente offerta alimentare derivante proprio dalle colture, ai fenomeni di immigrazione determinati dall’“effetto rifugio”, generalmente osservato nelle aree protette, nonché dal fatto che la predazione naturale sul cinghiale, operata essenzialmente dal lupo, si è dimostrata fino ad ora insufficiente a mantenere la popolazione di cinghiale su livelli inferiori al valore “soglia” di tollerabilità.

Le proposte di Cia Puglia

Gennaro Sicolo
Gennaro Sicolo

Sul Piano cinghiali interviene Gennaro Sicolo, presidente di Cia Agricoltori Italiani della Puglia, dichiarando che «sui problemi connessi al proliferare della fauna selvatica, e dei cinghiali in particolare, crediamo sia giunto il momento che alcune associazioni ambientaliste e animaliste abbandonino un approccio puramente ideologico. A marzo scorso, in agro di San Nicandro Garganico, uno dei migliori imprenditori agricoli pugliesi, Gino Turco, ha perso la vita in un incidente causato da un branco di cinghiali. Qualche giorno fa, un bambino di Castellaneta, nel Tarantino, stava per perdere l’uso di una mano a causa del morso di un grosso cinghiale. Nell’ultima settimana, branchi di ungulati hanno arrecato danni ai terreni agricoli nel Foggiano».

Angelo Miano
Angelo Miano

Occorre, inoltre, che i risarcimenti siano pieni, commisurati all’entità effettiva dei danni, dichiara Angelo Miano, presidente di Cia Capitanata. «Serve la costituzione di una task-force regionale, affinché si giunga all’abbattimento selettivo e controllato dei capi; in alternativa possono essere utili la sterilizzazione degli stessi e la eventuale realizzazione della filiera della carne di cinghiale. Una misura, quest’ultima, che potrebbe servire a ridurre la presenza di esemplari in circolazione e che viene già utilizzata in regioni come Toscana e Umbria. Potrebbe essere adottata in forma controllata e coordinata con le Asl, prevedendo anche l'autorizzazione della filiera corta della carne con la macellazione delocalizzata».

La proliferazione dei cinghiali è un problema serio, per cui va affrontato seriamente, anche per i rischi che comporta in ambito sanitario, basti pensare a quanto sta accadendo per la peste suina in più parti d’Italia, aggiunge Sicolo. «Gli abbattimenti selettivi rappresentano uno degli strumenti da utilizzare. È grave che alla tutela della vita umana e alla salvaguardia di colture, produzioni e posti di lavoro si anteponga un approccio ideologico e contrario a priori a qualsiasi metodo per fermare la proliferazione senza controllo dei cinghiali».

Cinghiali, in Puglia, dal 2009 al 2021, 396 campi danneggiati e 331 incidenti d’auto - Ultima modifica: 2022-05-25T17:19:04+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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