Fino al 30 giugno 2020 il trasporto del pomodoro di Pachino Igp costerà il 20% in più. L’incremento delle tariffe è stato comunicato ai centri di confezionamento afferenti al Consorzio del Pomodoro di Pachino Igp da parte del Comitato Agenzie di Logistica e Trasporto della Sicilia sud-orientale. Si tratta di un aumento giustificato dalle difficoltà che le agenzie stanno affrontando a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, difficoltà che il Consorzio ben comprende ma non vuole siano scaricate sugli agricoltori, essi stessi vittime dell’emergenza. Piuttosto il Consorzio chiede specifici interventi del Governo nazionale a favore della logistica e dei trasporti.
L’aumento del costo del trasporto non pesi sui redditi degli agricoltori
«La situazione è difficile per tutti – commenta il presidente del Consorzio, Salvatore Lentinello –. Le agenzie di trasporto della Sicilia sud-orientale hanno sicuramente fatto i loro conti e hanno le loro ragioni. Pare che i loro mezzi partano carichi per il Nord, ma poi, a causa del calo della domanda, della chiusura di tanti negozi e mercati, tornino vuoti, con un aggravio dei costi. Comprendiamo i loro problemi, sono coerenti con quelli di tanti altri operatori economici che si trovano di fronte a un generalizzato aumento dei costi. Però noi agricoltori, noi produttori del pomodoro di Pachino Igp non vogliamo che l’aumento dei costi dei trasportatori venga scaricato sulle nostre spalle e sui nostri redditi».
Agricoltori stretti fra le agenzie di trasporto e la Gdo
Gli agricoltori facenti capo al Consorzio «cercano tra mille difficoltà di continuare a produrre, per rispettare gli accordi stipulati con la Gdo. Anche noi abbiamo subito un aumento dei costi, ad esempio l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale per noi e gli operai è tutto a carico nostro. Non vogliamo metterci contro le agenzie di trasporto, che hanno sempre lavorato ottimamente con noi e che vogliamo tenerci care anche per il futuro. Né d’altra parte vogliamo chiedere alla Gdo un aumento dei prezzi di acquisto dei nostri pomodori, sia perché la Gdo non lo farebbe sia perché, se pur acconsentisse, scaricherebbe l’aumento dei costi sui consumatori. E francamente non ce la sentiamo, in questo periodo di crisi economica e occupazionale, pesare sulle tasche dei consumatori, che già vivono tante difficoltà. Ma, d’altra parte, non vogliamo che l’aumento delle tariffe pesi sui redditi dei nostri agricoltori. Abbiamo avuto notizia di competitor siciliani che, per conquistare qualche fetta di mercato, hanno collocato presso catene della Gdo pomodoro, ovviamente non quello di Pachino Igp, a prezzi stracciati, addirittura sotto costo! Noi non accettiamo questi comportamenti sleali, né vogliamo arrivare a diminuire i redditi dei produttori agricoli, che già si stanno tanto sacrificando».
Misure specifiche per la logistica e i trasporti
Perciò, continua Lentinello, «il Consorzio del Pomodoro di Pachino Igp chiede al Governo misure specifiche per la logistica e i trasporti, che rivestono un ruolo fondamentale nell’economia agricola italiana. Ripeto, i trasportatori hanno pieno diritto di avanzare le loro richieste, ma non possono essere gli agricoltori a pagare l’aumento delle tariffe».