Contro le frodi contrassegno di Stato per i vini Doc Sicilia

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Dal primo gennaio sui colli di circa un milione di bottiglie di vino dell'Isola sarà apposta la fascetta della Zecca. Il nuovo sistema sarà gestito dalla Regione, attraverso l’Istituto del Vino e dell’Olio Irvo.

Mettere un freno alle truffe sulla Doc Sicilia, garantire i consumatori e tutelare i produttori da danni economici e d’immagine. Questo in sintesi l’obiettivo che il Consorzio di Tutela dei vini a Doc Sicilia intende raggiungere con l’adozione volontaria del contrassegno di Stato a garanzia dell’autenticità delle produzioni certificate dall’Istituto regionale Vino e Olio.

L’apposizione della fascetta stampata dall’istituto Poligrafico della Zecca dello Stato sarà obbligatoria a partire dal prossimo primo gennaio e interesserà un centinaio di milioni di pezzi. Tanti sono, infatti, nelle previsioni di Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela, le bottiglie che durante il prossimo anno verranno immesse sul mercato, di cui circa la metà da imbottigliatori che si trovano al di fuori della Sicilia. È proprio questa circostanza - ma anche la conseguente difficoltà di stanare operazioni truffaldine con le semplici verifiche a campione realizzate dai controllori del Consorzio o dagli ispettori dell’Icqrf - che ha convinto i soci della Doc Sicilia a optare per un sistema di identificazione dalle maglie più strette, che possa scoraggiare gli imbottigliatori senza scrupoli che vogliono trarre vantaggio dall’uso non autorizzato del brand Sicilia.

Il nuovo sistema di tracciabilità basato sull’uso di fascette in tutto simili a quelle che si appongono (obbligatoriamente e non volontariamente) sulle bottiglie di vino a Docg, sarà gestito dalla Regione, attraverso l’Istituto del Vino e dell’Olio (Irvo).
Caratteristiche e modalità di gestione dei contrassegni di Stato sono state illustrate a Palermo, a Palazzo d’Orléans, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla, il direttore dell'Irvo, Gaetano Aprile e il presidente del Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia, Antonio Rallo.

Più tutele per produttori e consumatori

«La scelta del Consorzio Doc Sicilia - ha sottolineato il presidente Rallo - è stata dettata dalla necessità di scongiurare le truffe a danno dei nostri produttori e dell’immagine del prodotto e di garantire i consumatori. Il trend in continua ascesa del numero di bottiglie di vino a Doc Sicilia vendute in Europa e nel mondo, rappresenta un successo che premia il lavoro delle aziende vitivinicole dell’isola, ma espone al rischio di contraffazioni, con tutte le conseguenze negative a danno dell’immagine dei produttori seri».

«L’apposizione del contrassegno di Stato sulle bottiglie del vino a Doc Sicilia è un passo avanti in termini di garanzia e sicurezza», ha spiegato l’assessore Scilla. «Il contrassegno che accompagnerà ogni singola bottiglia - ha proseguito - e che avrà la funzione di tutelare sia il produttore che il consumatore, sarà anche utile a far percepire al consumatore un livello di qualità superiore».

L’Istituto regionale Vino e Olio, che già si occupa della certificazione della Doc Sicilia, si occuperà inoltre della gestione delle fascette: dagli ordinativi alle attività di magazzino fino alla distribuzione agli imbottigliatori con la registrazione dei movimenti. A carico delle aziende imbottigliatrici il costo delle fascette variabile, a secondo del tipo, da 1 a 1,2 centesimi di euro. Potranno riceverle direttamente presso il proprio stabilimento pagando i costi di trasporto, oppure potranno ritirarle senza costi aggiuntivi nei centri di smistamento di Carini (Pa), Caltanissetta, Misterbianco (Ct) e Giammoro-Pace del Mela (Me) della ditta partner di Ups (Randazzo Srl) che si occuperà dello stoccaggio e distribuzione.

Una sfida complessa

La gestione delle fascette per l’Irvo rappresenta una sfida complessa. Lo ha ammesso il direttore dell’Istituto regionale Vino e Olio, che è l’unico ente pubblico regionale con funzione di organismo di controllo riconosciuto da Accredia e che si occupa del controllo e della certificazione, oltre che per Doc Sicilia, anche per altre Dop e Igp. A tale proposito il direttore dell’Irvo, Gaetano Aprile, ha ricordato come la Doc Sicilia rappresenti quasi l'86% del vino certificato della Sicilia che finisce in bottiglia e ha 491 imbottigliatori.

«La sfida è complessa, ma l’Irvo è pronto ad affrontarla», ha osservato Aprile. E ha ricordato che per andare incontro alle esigenze delle aziende vinicole servirà non solo un numero elevato di fascette, ma bisognerà garantire anche tempi rapidi nella distribuzione. Sui tempi di consegna Aprile ha rassicurato i produttori: «Nessuna paura. Le aziende potranno disporre dei contrassegni in appena quattro giorni, richiedendoli sull’apposita sezione del portale informatico dedicato ai controlli e alle certificazioni».

Contro le frodi contrassegno di Stato per i vini Doc Sicilia - Ultima modifica: 2021-11-16T18:19:18+01:00 da Simone Martarello

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