«A seguito dell’emergenza legata alla pandemia Covid-19, interi comparti agricoli di rilevanza fondamentale per l’economia regionale, in particolare la zootecnia, il florovivaismo e l’ortofrutta, stanno vivendo fortissime difficoltà e disagi per il crollo delle vendite, dovuto in particolare al blocco di alcune frontiere, alla chiusura di numerose attività, quali ristoranti, bar e fiorai, e al divieto di celebrare qualsiasi evento». Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista, ad avviso del quale è necessario prevedere una forma di risarcimento per tutti i prodotti freschi, peraltro deperibili come il latte, i fiori, le piante e l’ortofrutta, che resteranno invenduti e dovranno essere distrutti. «Al fine poi di garantire una liquidità immediata alle aziende di questi comparti, è necessario che il Mipaaf e la Regione Puglia si facciano parte attiva affinché venga garantita una boccata di ossigeno alle imprese, lavorando sulle garanzie e sugli interessi. Non chiediamo promesse, ma fatti concreti».
Zootecnia e lattiero-caseario,
fare come per il disastro di Chernobyl
Per Battista i comparti più in sofferenza dell’agricoltura pugliese sono la zootecnia, il florovivaismo e l’ortofrutticoltura.
«Le ripercussioni economiche negative sul comparto zootecnico sono devastanti: la produzione alla stalla è continua ma i trasformatori non riescono a piazzare sul mercato la produzione ordinaria di derivati lattiero-caseari, mettendo in crisi l’intera filiera e soprattutto le aziende zootecniche che non riescono a conferire l’intera produzione ai trasformatori. Peraltro la maggior parte delle aziende zootecniche non è nelle condizioni di stoccare il latte in refrigeratori, che, quindi, trattandosi di un prodotto altamente deperibile, di fatto viene distrutto».
Per il settore lattiero-caseario, ad avviso di Battista, occorre procedere con la trasformazione del latte in prodotti caseari, «facendo sì che il trasformato venga conferito nei centri di stoccaggio utilizzando le strutture del territorio locale per l’immagazzinamento e consentendo di vendere il prodotto stoccato e trasformato, a crisi terminata, in una fase successiva. In queste condizioni risulta necessario dare alle aziende agricole forme di anticipazione sul prodotto conferito replicando, con le doverose eccezioni, quanto accadde in occasione del disastro nucleare di Chernobyl del 1986».
Florovivaismo, crisi economica senza precedenti
Il comparto florovivaistico pugliese, a causa del divieto di celebrare cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali e della chiusura dei fiorai, nonché pure per il blocco della mobilità verso alcuni paesi Ue ed extra Ue, sta vivendo una crisi economica senza precedenti. «In Puglia le aziende floricole della zona di Taviano e Leverano nel Leccese e di Terlizzi e Molfetta in provincia di Bari, in cui insistono molte realtà importanti del florovivaismo pugliese, si trovano in grandissima difficoltà e sofferenza in termini di liquidità a causa della produzione invenduta per oltre il 70%, a volte anche il 100%. Il settore ha bisogno di misure urgenti per garantire liquidità alle aziende, con finanziamenti a tasso zero e la sospensione delle scadenze dei mutui, delle bollette, interventi straordinari a sostegno delle imprese che hanno compromesso la produzione per l’impossibilità di commercializzarla in conseguenza delle limitazioni nel commercio interno ed estero».
Ortofrutticoltura, profonda crisi
Anche il settore dell’ortofrutta pugliese sta vivendo una profonda crisi. «Molte delle produzioni restano nei campi senza essere raccolte per mancanza di richiesta. Pur essendo aperti i negozi e i supermercati per assicurare i prodotti alimentari, molti mercati rionali così come i venditori ambulanti risultano fermi e anche per questo settore vale il blocco dell’export verso alcuni paesi Ue ed extra Ue».
Sospendere le imposte erariali e previdenziali
Appare pertanto necessario, per il presidente della Copagri Puglia, «lavorare per la sospensione delle imposte erariali e previdenziali, almeno fino al termine dell’emergenza, per poi valutare in un secondo momento se tali imposte debbano essere pagate o meno dalle aziende, dal momento che le stesse nel periodo suddetto non avranno praticamente prodotto reddito; in caso contrario, il danno a questi comparti rischia di diventare permanente. Per evitare forme di speculazione, inoltre, vanno rafforzati i controlli che la Guardia di Finanza esegue sull’intera filiera, con particolare attenzione alla fase della vendita, dove si registrano, in alcuni casi, prezzi dei prodotti dell’ortofrutta non giustificabili».