«Quella del Commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan è stata una forzatura». Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissario agricoltura al Parlamento europeo, bolla in questa maniera la proposta di riforma della nuova Politica agricoltura comunitaria per il 2021-2027 avanzata da Hogan.
«Al di là dei contenuti - continua De Castro - non ci sono né i tempi tecnici né le condizioni politiche per realizzare una riforma di questa complessità, considerando che non c'è stata ancora una prima lettura, a primavera del prossimo anno ci saranno le elezioni europee e qualche mese dopo si costituirà una nuova Commissione. E' del tutto evidente che la proposta Hogan non arriverà in porto per partire nel 2021».
«A ciò si aggiunge - prosegue De Castro - una critica generalizzata all'impianto della nuova proposta e alla 'rinazionalizzazione' della politica agricola. Solo per darvi un dato significativo nell'ultimo dibattito al Parlamento europeo su 42 interventi non ce ne è stato uno completamente favorevole alla proposta Hogan. E questo indipendentemente dai gruppi e dai colori politici».
Ergo? De Castro anticipa ciò che succederà. «A settembre-ottobre 2018 quando ci si renderà conto che i tempi proprio non ci sono, si predisporrà una proroga dell'attuale Pac, fortunatamente riformata di recente con l'Omnibus. Una proroga che sarà come minimo di un anno, ma non escludo che possa spingersi a due anni».
Se fosse così la nuova Pac partirebbe il 1 gennaio 2022. O addirittura il 1 gennaio 2023.